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quando nel 47 viene ratificato il trattato che attribuisce in via definitiva alla Jugoslavia l'Istria e la Dalmazia: trecentocinquantamila le persone tra uomini, donne e bambini, si vedono trasformati in esuli per fuggire dalla dominazione titina e soprattutto per non rischiare di essere uccisi. quello che stupisce, anche se nemmeno tanto, è che in Italia i fratelli in fuga non vengono certo accolti con benevolenza,dato che fuggono da un paese comunista in cui il sogno del socialismo russo viene reso reale.e questa vicinanza con Tito e la sua ideologia comunista spingerà anche a sotterrare nella memoria il dramma degli infoibati, facendo si che quel che è successo scivolasse lentamente nel dimenticatoio.purtroppo non è solo il PCI che tentò di cancellare il ricordo di quel massacro, per chiari motivi ideologici; anche la Democrazia cristiana, comportandosi come se i cittadini dalmati ed istriani fossero di tipo B, non approfondì la conoscenza di quella piega buia del passato che lentamente finì per essere ricordato solo dai sopravvissuti, come Graziano Udovisi, unica vittima riuscita a strisciare fuori da una foiba ed a sopravvivere.da parte loro i neofascisti non ci tennero ad attirare l'attenzione in un periodo di lenta ricomparsa malvista, specie sapendo che nel periodo dal 43 al 47 l'Istria e la Dalmazia erano praticamente state annesse al terzo Reich tedesco.questi avvenimenti vennero lasciati nell'oblio e dimenticati per quasi cinquant'anni, un periodo lunghissimo che rischia di far scomparire anche chi ha memoria degli avvenimenti, anche se non ha il coraggio di farsi avanti.e quando finalmente questa immane vergogna venne alla luce non si riusciva a credere che tante vite erano state spente in quelle buche nel terreno.a questo scopo è stato istituito il giorno della memoria: per ricordare come non solo la destra fu da reputare come portatrice di morte e distruzione. i comunisti, nel momento in cui la guerra finì, (e va ricordato che i partigiani nonfurono solo gli iscritti al partito comunista ma c'erano anche molti rappresentanti della democrazia cristiana e dei socialisti) si scatenarono in un'orgia di epurazione che travolse sia i filofascisti ed i fascisti, sia coloro che in qualche modo erano degli intoppi nell'ottica di una nazione completamente comunista, come i preti di campagna, i contadini che vennero considerati grandi possidenti e quindi nemici del popolo. le foibe purtroppo furono una pagina oscura e tremenda, che riporta alla luce la scomparsa di migliaia di persone, ma quanti furono quelli che, in territorio italiano e soprattutto nella zona della pianura padana, furono fatti sparire in maniera silenziosa, o uccisi in maniera plateale per dare un esempio. quanti furono i morti per interesse e per lezione che furono fatti negli anni immediatamente dopo la fine della guerra.
se una lezione deve essere presa da quella fetta di storia, dovrebbe essere quella che in quella guerra non ci fu nessuno pulito o santo, ci furono delle azioni tremende perpetrate sia dalla destra che dalla sinistra, morti e soprusi imposti dagli uni e dagli altri. è per questo che dobbiamo rispettare sia il giorno della memoria, che ricorda la persecuzione fascista, come il giorno della memoria dedicato ai morti delle foibe che rappresenta una pagina delle più bere del comunismo.e questo in barba ai revisionisti storici che cercano di negare l'attribuzione alla sinistra degli infoibati, o di attribuirli alla destra per mantenere l'alure candido della sinistra. ma ci sono i superstiti della persecuzione di Tito che ancora ne ricordano la violenza, ci sono i parenti sopravvissuti, i documenti tornati alla luce. tutte prove concrete che ci danno un quadro preciso.quello che dobbiamo fare è cercare di non ricadere più in errori così tragici.
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