Continua l’interessamento de Le Iene al caso Sofia e Stamina Foundation. Nel nuovo servizio, andato in onda ieri, la mamma della piccola fa un nuovo appello per poter continuare le cure mentre Giulio Golia intervista Davide Vannoni e il Dott. Marino Andolina, rispettivamente Presidente e Vice Presidente di Stamina Foundation.
In particolare è il Dott. Andolina che avanza delle ipotesi sul perché molti illustri esponenti del mondo medico abbiano espresso parere negativo sul metodo Stamina. Il dottore non risparmia aspre critiche sia ai luminari della scienza che a Telethon, che si è schierata contro di loro. “Ci sono interessi convergenti che mirano a bloccare questo progetto” ha dichiarato il dottore, citando sia le multinazionali del farmaco, che si vedrebbero, secondo quanto dichiara Andolina, rovinati gli affari dall’avvento delle terapie con cellule staminali, e sia i luminari che, avendo sconsigliato questo genere di cura alle famiglie con bambini affetti da malattie simili a quelle di Celeste, ora si ritroverebbero a fare i conti con i genitori di questi bambini, che hanno visto invece altre piccole vite migliorare grazie alla terapia messa a punto da Stamina. Dichiarazioni certamente importanti, che non mancheranno di fare rumore e suscitare repliche da parte della comunità scientifica interessata.
Intanto, però, i genitori di Sofia aspettano di sapere se, dopo la seconda infusione ottenuta grazie alla lotta mediatica e ad accorati appelli ripresi dai media, la loro bambina potrà proseguire le cure compassionevoli. Ci sono dieci giorni di tempo per prelevare a mamma Caterina le cellule staminali che serviranno alla bambina per la sua terza infusione.
Ma ci saranno stati, o ci saranno, dei risultati dopo la seconda infusione di cellule staminali? Porta la data di ieri 17 marzo un articolo del quotidiano La Nazione in cui la mamma di Sofia racconta che un piccolo risultato è stato già ottenuto, grazie alle proprietà anti infiammatorie delle cellule staminali: Sofia si è finalmente svegliata priva di febbre. Per sapere se ci saranno altri risultati sarà però necessario attendere altri venti o trenta giorni.
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