Spesso ci culliamo in un’illusione. L’illusione che oggi l’umanità sia più razionale rispetto al passato e che possa reagire alle emergenze con civile decoro. Non è così.
Nelle pulsioni profonde l’uomo del 2014 non è fondamentalmente diverso da quello del 1347, quando dei marinai provenienti dall’Oriente importarono la peste nera in Europa sbarcando nel porto di Messina.
L’epidemia provocò non solo la morte di un terzo della popolazione continentale, ma anche la distruzione dei legami e delle relazioni sociali. Per paura del contagio, le città barricavano le porte d’ingresso agli stranieri e i figli abbandonavano i genitori, perché persino la pietà era un sentimento pericoloso.
Mentre la società si sfaldava e le istituzioni crollavano, le persone avvertivano il bisogno di un sollievo emotivo per giustificare la devastazione del loro mondo: qualcuno lo trovò nelle promesse di salvezza della religione; altri, invece, si dedicarono alla ricerca persecutoria di un colpevole, l’untore, il capro espiatorio la cui malvagità sarebbe stata all’origine di tutte le sofferenze.
Ovunque in Europa si verificarono massacri di ebrei, accusati di aver avvelenato i pozzi e di altre nefandezze. Da un certo punto di vista, era più facile prendersela con un gruppo di individui, già marginali e screditati, piuttosto che con la furia sterminatrice di una malattia incurabile: una persona fisica può essere punita, un batterio no.
Attraverso le teorie del complotto le persone recuperavano così una forma di controllo sulle loro vite minacciate dal caos.
Oggi vediamo all’opera questi stessi meccanismi psicologici nel terrore causato da Ebola: tanto in Africa quanto in Europa e in America si stanno spargendo incredibili teorie del complotto sul virus, il cui scopo inconsapevole è, ancora una volta, soddisfare la necessità emotiva di trovare un colpevole per questa tragedia, ma le cui implicazioni possono essere socialmente destabilizzanti. Ne esaminiamo dieci.
10. EBOLA COME PUNIZIONE DIVINA PER L'OMOSESSUALITÀ
A fine luglio, a Monrovia, capitale della Liberia, si sono riuniti più di 100 rappresentanti delle chiese cristiane liberiane per fornire una risposta spirituale all’epidemia.
La risoluzione unanime è stata la seguente: «Dio è in collera con la Liberia, ed Ebola è una piaga. I liberiani devono pregare e cercare il perdono di Dio per la corruzione e gli atti immorali (come l’omosessualità) che continuano a penetrare la nostra società».
I leader religiosi hanno anche raccomandato al governo di sospendere le sue attività, partecipando insieme al popolo a tre giorni di digiuno e preghiere.
9. EBOLA NON ESISTE
«Non ho mai visto nessuno morire di Ebola. Ne ho solo sentito parlare. Perciò è una diceria». Queste sono le parole rilasciate a metà agosto al Wall Street Journal da un liberiano residente in una delle aree più colpite dal virus.
In Africa non sono pochi a provare diffidenza nei confronti degli ospedali e dei medici occidentali. Il 16 agosto, a Monrovia, una folla ha fatto irruzione in una clinica in cui erano ricoverati dei contagiati gridando «Ebola non esiste!». Casi simili sono accaduti anche in Sierra Leone, tanto che è stata messa la polizia a presidiare l’ospedale di Kenema per evitare che la struttura venisse bruciata e i malati portati via. Gli agenti hanno usato i gas lacrimogeni per disperdere la folla e un bambino è rimasto ucciso da un proiettile vagante.
Nelle città e nei villaggi girano voci secondo cui i medici uccidano i loro pazienti, persino in rituali cannibaleschi. Così in molti preferiscono non recarsi negli ospedali e ricorrere alle cure di guaritori locali. L’Oms ha dissuaso la popolazione dall’usare rimedi fatti in casa, come quello di bere acqua salata, che pare abbia procurato almeno due vittime in Nigeria.
8. EBOLA È UN MALEFICIO PROVOCATO DA UN MANGA
A settembre, su Nairaland, un forum nigeriano, è stata postata un’immagine, disegnata nello stile dei manga giapponesi, raffigurante un’infermiera chiamata “Ebola-Chan” con i capelli a forma di virus e un teschio insanguinato fra le mani.
L’immagine è stata poi accompagnata da una scritta, come le peggiori catene di Sant’Antonio, che invita a ripetere «Ti amo, Ebola-Chan» o «Grazie, Ebola-Chan». Il manga è stato realizzato sul sito 4chan con l’intento razzista di scherzare sulla malattia e, in seguito, sconsideratamente diffuso da qualcuno sui forum nigeriani perché fosse equivocato.
A causa della superstizione, diversi utenti africani hanno infatti iniziato a credere che in Europa e America siano nati culti dedicati a Ebola-Chan, in cui gli adepti pregano la dea di diffondere il virus in cambio di sacrifici di sangue.
7. EBOLA È STATO FABBRICATO DAGLI AMERICANI
Cyril Broderick, professore associato all’Università del Delaware, ha sostenuto, in un articolo pubblicato a inizio settembre su un importante quotidiano liberiano, il Daily Observer, che Ebola sia un organismo geneticamente modificato, un virus creato in laboratorio dal governo americano.
Secondo Broderick, Ebola sarebbe stato iniettato nelle popolazioni di Guinea e Sierra Leone con il pretesto di avviare una campagna di vaccinazioni, anche grazie alla collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di diverse agenzie delle Nazioni Unite e di Medici Senza Frontiere.
Fra le scarne fonti citate dal professore, vi sono il romanzo Area di Contagio (The Hot Zone, 1994) di Richard Preston, e un saggio complottista del 1996 (Emerging Viruses: AIDS and Ebola—Nature, Accident, or Intentional? di Leonard Horowitz) che si inseriva nel filone, allora piuttosto fiorente, delle teorie sul genocidio degli afroamericani attraverso l’AIDS.
Il portavoce dell’Università del Delaware ha dichiarato al Washington Post che Broderick, essendo un patologo delle piante, non ha alcuna competenza in materia.
6. EBOLA COME ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA PER SPOPOLARE IL PIANETA
Louis Farrakhan, capo della Nation of Islam, l’organizzazione che fonde Islam e nazionalismo nero e di cui fu leader Malcolm X, ha scritto che il virus Ebola è un’«arma biologica creata dai bianchi» con lo scopo di sterminare i neri e spopolare il pianeta eliminando gli individui indesiderati. «Perciò, se sei povero e ignorante, se sei nero o mulatto, sei stato selezionato per la distruzione».
Farrakhan è un personaggio ambiguo, impegnato sul fronte sociale ma anche tristemente noto negli Stati Uniti per le sue idee complottiste e antisemite.
In passato ha favorito la ristampa dei Protocolli dei Savi di Sion, il testo ispiratore delle atrocità naziste, e ha accusato gli ebrei di aver prodotto l’AIDS, seguendo un copione ispirato al passato: «Stanno usando armi chimiche, biologiche, ormai è una guerra dei germi contro la gente nera. L’AIDS non è un caso come non lo fu il vaiolo per gli indiani. Mandavano loro delle coperte e li uccidevano con la malattia. Dovete svegliarvi e accorgervi che la vostra vita è minacciata»[1].
Anche il sito del Tea Party del New Hampshire, facente parte della destra radicale americana, si è accodato, con qualche modifica, alla teoria.
In un post Ebola viene descritto come un elemento essenziale del complotto del Nuovo Ordine Mondiale, il cui fine ultimo sarebbe la riduzione della popolazione del pianeta a 500 milioni di individui.
5. I SIMPSON HANNO PREDETTO L'EPIDEMIA DI EBOLA
In un episodio del 1997 Marge invita Bart, ammalato a letto, a leggere un libro intitolato: “Curious George and the Ebola Virus”. Nulla di misterioso e, men che meno, di profetico, visto che Ebola è stato scoperto dagli scienziati nel 1976.
4. OBAMA VUOLE CHE EBOLA SI DIFFONDA NEGLI USA COME PUNIZIONE PER LA SCHIAVITÙ
Questa teoria è stata formulata la scorsa settimana dal celebre conduttore radio Rush Limbaugh, che ha accusato il Presidente di lasciare deliberatamente le frontiere aperte ed esposte al virus. «Ci sono persone che pensano che, in un certo senso, un po’ ce lo meritiamo» per via della storia schiavista dell’America.
3. OBAMA VUOLE CHE EBOLA SI DIFFONDA NEGLI USA PER IMPORRE LA LEGGE MARZIALE
Secondo Infowars, uno dei forum complottisti più letti al mondo, il governo americano starebbe preparando le condizioni perché l’emergenza Ebola si trasformi in un pretesto per imporre la legge marziale, requisire le armi ai cittadini (antico terrore della destra americana) e rinchiudere gli eventuali ribelli in campi di prigionia gestiti dalla Fema, l’equivalente della Protezione Civile italiana.
Inaspettatamente, la teoria è stata sposata dalla famosa scrittrice femminista Naomi Wolf, che, in una serie di post su Facebook (in cui, fra le altre cose, suggeriva che i parenti delle vittime dell’ISIS siano attori prezzolati dal governo), ha ammonito contro l’invio di truppe statunitensi in Africa, poiché rappresenterebbero un diretto vettore del virus negli Usa e favorirebbero, in questo modo, l’approvazione di misure militari di emergenza.
2. IL VOLO DELLA MALAYSIA PRECIPITATO IN UCRAINA È STATO ABBATTUTO PER ELIMINARE UN ESPERTO DI EBOLA
Si tratta di un classico esempio di teoria del complotto retrospettiva, che fonde più congetture cospirazioniste fra loro.
Glenn Thomas, uno dei passeggeri dell’aereo e consulente dell’Oms, sarebbe finito nel mirino di Bill e Melinda Gates e, soprattutto, del finanziere George Soros, in quanto avrebbe scoperto un loro laboratorio di armi biologiche in Sierra Leone finalizzato alla trasmissione del virus.
La bufala, inverosimile già di per sé (nemmeno il peggiore sceneggiatore di B-Movies riterrebbe credibile insabbiare un complotto tramite un gigantesco attentato), è stata facilmente smascherata dal sito Butac: Thomas lavorava all’Oms non nelle vesti di esperto di Ebola, ma di giornalista.
1. I MORTI PER EBOLA STANNO RISORGENDO
Prendendo spunto da una serie di articoli apparsi sulla stampa liberiana, che vociferavano di macabre resurrezioni di diversi morti per Ebola, la scorsa settimana su Twitter è diventata virale un’immagine che mostrava il primo zombie della storia umana, immortalato da degli sconcertati scienziati africani (foto di copertina in alto).
In realtà, la foto non era altro che uno screenshot dal film World War Z con Brad Pitt.
La storia horror, comparsa anche su alcuni siti italiani, ha poi assunto i contorni della teoria del complotto mescolandosi con le accuse rivolte agli Stati Uniti di aver manipolato il virus Ebola ibridandolo con quello della rabbia, come nel film 28 giorni dopo di Danny Boyle (2002).
Gli utenti britannici della rete hanno persino deprecato la scelta di Sky Movies di trasmettere il film sul servizio on demand proprio in questo periodo: «Grazie per avermi terrorizzata», ha scritto “luna”.
Jacopo Di Miceli
@twitTagli
[1] Cit. in Robert Alan Goldberg, Enemies Within: the Culture of Conspiracy in Modern America, Yale University Press, Yale 2001, p. 174.