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10 indizi per capire se il nido di tuo figlio è un BUON NIDO!

Da Psychomer
10 indizi per capire se il nido di tuo figlio è un BUON NIDO!In questi tempi, in cui il lavoro è precario e molte famiglie non hanno nonni a cui affidarsi, la soluzione per far accudire i propri piccoli è il nido. In questi termini potrebbe sembrare una scelta di ripiego, ma per quanto ho potuto osservare, ho notato che la cultura del nido si sta diffondendo: i genitori scelgono questa strada anche se potrebbero affidare i piccoli ai nonni. Il motivo che li spinge è dare la possibilità ai bambini di socializzare, giocare con i coetanei e fare tante esperienze laboratoriali.
Tuttavia, essendo i bambini molto piccoli, spesso è difficile vedere e sentire ciò che realmente accade al nido e quindi valutarne gli effetti positivi o meno.
La National Association for the Education and Young Children ha stilato una lista di 10 segnali volti a capire se il nido in cui è inserito il tuo bambino è un buon nido! Io riporto questi 10 indicatori, ampliati e approfonditi dalla mia esperienza professionale all'interno dei nidi d'infanzia.

1- Il bambino usa la maggior parte del tempo per giocare con molti materiali o con gli altri bambini; egli non dovrebbe essere seduto in silenzio e fermo per un lungo periodo.

2- Le attività sono molte diversificate sia durante il giorno che durante la settimana; questo non significa che non ci debba essere una routine giornaliera, fondamentale per i piccoli: significa avere la possibilità di fare molteplici eperienze. Le educatrici all'inizio dell'anno dovrebbero consegnarvi un progetto educativo annuale che indica in modo molto ampio, generale e flessibile gli obbietivi educativi che intendono perseguire. Inoltre, settimanalmente o mensilmente, dovreste essere informati rispetto alle attività laboratoriali e non che vengono proposte ai vostri piccoli. Un buon nido organizza circa 2/3 attività settimanali, adeguate all'età e semistrutturate, ovvero molto flessibili. Un "cattivo" nido organizza la stessa attività per tutti i bambini (impossibile visto che diversi bambini e diverse età significano diverse attività!), con una frequenza che va dal troppo (tutti i giorni) al troppo poco (una volta alla settimana).

3- Le educatrici lavorano o con il singolo o a piccolo gruppo (4/6 bambini massimo); non dovrebbero lavorare tutto il giorno con il gruppo intero dei bambini.

4- L'ambiente è decorato con le originali opere d'arte dei piccoli artisti. Molti lavoretti sono inoltre consegnati ai genitori in modo che li possano portare a casa e appendere nelle camerette.

5- I bambini hanno più tempo per giocare e solo una o due ore al giorno di attività strutturata.

6- I piccoli giocano, condizioni metereologiche permettendo, un pochino tutti i giorni all'aperto.

7- Gli insegnanti organizzano le attività in base agli interessi e ai livelli raggiunti dai bambini, questo non significa lavorare sempre e solo per gruppi di età.

8- Dal punto precedente ricaviamo perciò che le educatrici devono regolarmente osservare i piccoli, anche facendosi aiutare da griglie di osservazione (ad esempio le scale di Bayley): questa non deve essere una valutazione sul bambino! Non ci sono bambini bravi e bambini non bravi; non ci sono bambini "avanti" e bambini "indietro"; ci sono dei bambini che come tali sono quello che sono in ogni momento e non devono essere nient'altro che quello. L'osservazione serve per vedere i progressi, le capacità, le risorse e tutto ciò che vi è di potenzialmente sviluppabile in loro.

9- I bambini si recano sereni e i genitori lasciano tranquillamente i loro figli al nido, convinti che sia la scelta migliore per lui (e non per loro!). L'inserimento del bambino al nido deve essere graduale, ma non troppo lungo. Una decina di giorni di inserimento sono più che sufficienti per far ambientare il piccolo in un nido che lo accudisca "part time".

10- Le educatrici riferiscono ogni giorno tutto ciò che è stato fatto ai genitori nel mometo dell'uscita. Inoltre, l'equipe organizza regolarmente riunioni e colloqui singoli con i genitori. Per regolarmente intendo un colloquio educatrici/genitori ogni due mesi circa; Se si tratta del momento d'iscrizione, un buon nido prevede colloqui tra educatrici e genitori prima dell'ingresso del piccolo e a casa loro. In questa occasione chiedete loro come gestiscono alcuni momenti critici, ad esempio il pranzo (e se il bambino non vuole mangiare?) o quello dei litigi (e se il piccolo aggredisce?) o del saluto (e se il bambino piange disperatamente?). Certamente non vi è una ricetta, ma l'amore, la PAZIENZA e la GENTILEZZA sono modi di fare che non passano mai di moda. In un buon nido le educatrici non urlano.... credetemi... è possibile!

E il tuo... è un buon nido?


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