Ogni lista ha una sua parzialità. In questo caso, proponiamo una lista di 10 libri che i ragazzi, diciamo di età da scuola media superiore, dovrebbero leggere, almeno secondo chi scrive.
Una lista pop, da considerare in ordine sparso. A voi, con un “perché” per ogni testo:
Diceria dell’untore di Gesualdo Bufalino
Perché l’esordio fulminante dello scrittore comisano nasconde, sotto una scorza di barocco, una storia, filosofica e “fisica” allo stesso tempo, per molti versi debitrice a La montagna incantata di Mann.
Mine-Haha di Frank Wedekind
Perché è una storia di formazione che in poche pagine contiene utopia e distopia, educazione e ribellione.
Il verificazionista di Donald Antrim
Perché racconta di un fatto apparentemente stupido che innesca una riflessione straordinaria sul senso dell’esperienza e sul modo con cui ognuno di noi guarda a chi lo circonda.
Mele bianche di Jonathan Carroll
Perché, in fondo, si parla di un viaggio e ogni piccolo passo è già un viaggio, di per sé. Se poi la “magia” irrompe nella realtà e le fa concorrenza, è ancora meglio.
Sunset limited di Cormac McCarthy
Perché è il più “tosto” tra i dieci; un dialogo tra un aspirante suicida e un aspirante essere umano, in cui non si riesce a decifrare chi sia la vittima e chi il carnefice.
Gli autonauti della cosmostrada di Julio Cortázar e Carol Dunlop
Perché è corredato da fotografie, racconta un viaggio improbabile, e testo e immagini sono due facce della stessa medaglia.
Il deserto dei tartari di Dino Buzzati
Perché Giovanni Drogo è una delle figure più indicative dello spaesamento novecentesco, e questo basterebbe a fare del romanzo una lettura obbligata.
It di Stephen King
Perché è una storia di amicizia, e l’amicizia è uno dei primi e più importanti sentimenti della vita umana.
Racconti di Edgar Allan Poe
Perché Poe è stato uno dei più grandi a capire come e perché ci si spaventa.
Flatlandia di Edwin Abbott
Perché è utile leggere una teorizzazione geometrica della società; teorizzazione che poi non è granché cambiata, dai tempi di Abbott.