Federica Scanderebech ha poco più di 30 anni ma già da due mandati siede in Sala Rossa, l’aula in cui il consiglio comunale di Torino si riunisce ogni settimana. Oggi è nel PD e si avvicina alle elezioni amministrative per la scelta di un nuovo sindaco, in quello che si prospetta come un testa-testa tra l’uscente Piero Fassino e la “chiara alternativa” a Cinque Stelle, Chiara Appendino.
Ecco la nostra chiacchierata: dieci minuti per conoscere Federica Scanderebech
A lei chiediamo come sia l’attività politica vista dagli occhi di una giovane donna: un settore che sembra lontano sia dalla sensibilità ai contributi femminili, sia all’ascolto delle nuove generazioni. Ci parlerà di un vero “amore” per metterci la faccia e cercare risultati per i cittadini: e proprio nell’ascolto a chiunque abbia bisogno di un aiuto, un intervento, una riflessione a livello amministrativo, Federica ripone il centro della sua azione.
In qualche modo coetanea e “parallela” alla candidata sindaca del M5S, Scanderebech non si sentirebbe pronta a fare la sindaca ma ci racconta una quotidianità ormai decennale di impegno. E ci offre una visione dal suo punto di vista di ciò che aspetta la città.
Da parte nostra, consapevoli del possibile ballottaggio, che forse sarebbe l’unico modo di incrinare un Centro-Sinistra parzialmente diviso, in una storica roccaforte rossa come Torino, e del grande assente ancora a pochi mesi dal voto (dal Centro-Destra nessun segno di vita, se non farraginose fughe in avanti di singoli esponenti ed un candidato come Osvaldo Napoli, stampella di Fassino), staremo a vedere. La cosa importante, come sempre, è conoscere le persone che rendono vivi concetti astratti come “campagne elettorali”, “elezioni” e “consigli comunali” vari. Dietro ad ogni voto, e ad ogni volto che si può sostenere o detestare, c’è sempre una vita ed una persona cui è bello stringere la mano: spesso meno inaccessibile di quanto ci si immagini.