Alla foto è stato applicato l’effetto specchio per tenere in primo piano i protagonisti. Da sinistra: De Caria, Peotta, Giannino.
Ieri TheTweeter era per voi a Cuneo, per seguire le prime due tappe del Road Show di Oscar Giannino, promotore di Fermare il Declino, il movimento che ha raccolto i pochi mesi moltissimi aderenti, e che come unico difetto ha forse quello di essere nato troppo vicino alle elezioni.
Riccardo De Caria, il coordinatore piemontese di Fermare il Declino Piemonte e Luca Peotta, di Imprese che Resistono hanno dato il via all’incontro.
Peotta ha fatto un intervento appassionato, pieno di rabbia e disperazione per la condizione degli imprenditori italiani, dei disoccupati, 2,7 milioni di persone “che è come se occupassero 45 stadi di calcio pieni di gente, da 60.000 persone ciascuno, tutte senza un lavoro”.
E ancora “l’Irap va tolta, è una tassa anticostituzionale, che non ha senso!”, “bisogna fermare il declino, anche delle infrastrutture”, “subisco una tassazione del 68%” e poi qualcuno ha ancora il coraggio di dire che le tasse sono bellissime.
Che Giannino fosse arrivato ce ne siamo accorti dagli applausi delle persone sedute in fondo, che lo hanno accolto calorosamente.
Poi è partito lo show.
“Negli ultimi tre-quattro anni ciò che ha spinto verso il basso l’Italia è stata la tassazione, la più alta tra i paesi deboli. Abbiamo cifre di decrescita da dopoguerra!”
Persino la tanto citata Svezia terminerà l’anno con la tassazione inferiore alla nostra grazie a quel genio di Borg, il loro Ministro dell’Economia.
“Pensate che perdiamo più prodotto della spagna, che ha la disoccupazione doppia rispetto a noi!”
“Lo stato tributario di Luigi XIV era più giusto del nostro!” Ed era un regime assoluto.
“Quest’estate è arrivata la notizia che il governo voleva risparmiare il 15% sugli affitti degli stabili. Roba da strofinarsi gli occhi, il governo che decide di ritirarsi da alcuni immobili. Ma quale ritirarsi?! Lo Stato si è scontato del 15% le pigioni!!! Lo Stato fa quello che vuole e paga meno per decreto.”
Questo in effetti è agghiacciante. Pensate se aveste un edificio, o degli appartamenti che affittate allo Stato e se da quell’affitto derivasse tutta la vostra rendita. Lo Stato si sveglia una mattina e dice: “spendiamo meno. Mi devo togliere qualcosa? Perché, visto che posso farmi gli sconti da solo?” e emana un decreto che vi impoverisce del 15%.
In questo caso davvero ci viene da gridare “Stato ladro!”, come direbbe Giannino
Ha parlato a favore delle piccole e medie imprese, “quelle che ci pensano di più quando c’è da sbattere fuori qualcuno”.
Ha citato il caso dell’imprenditore che gli aveva scritto una lettera, un delle migliaia che arrivavano grazie alla collaborazione con l’associazione “Disperati mai”, per poi suicidarsi due settimane dopo; al funerale non c’era neanche un’autorità. “Il potere pubblico si vergogna dei morti che lascia per strada.”
Ha spiegato come lo Stato ha usato i soldi della BCE destinati ad aiutare le imprese, costringendo le banche ad acquistare 30 miliardi di titoli invenduti al mese, mettendosi in competizione con i cittadini nella corsa al credito, provocando il cosiddetto credit crunch che sta uccidendo le imprese italiane.
“E così tutti sono diventati cattivi pagatori. E ti credo, lo Stato si prende i soldi. La cosa assurda è che il peggior pagatore è lui, lo Stato ladro!”
La rabbia, verso un mostro per il quale basterebbero delle riforme banali, ma spiacevoli per chi vive di politica, è esplosa in occasione dell’esame delle varie possibilità elettorali.
“No alla patrimoniale con la scusa del debito pubblico! Chi ha fatto il debito lo paga! Basta sfruttare la Cassa Depositi e Prestiti, vendere gli immobili di Stato” che non vuol dire vendere il Colosseo come dice qualche imbecille (continuazione mia).
E anche lui, come Peotta, si accanisce su quella tassa folle che è L’Irap: “nessun paese civile paga qualcosa come l’IRAP!!!”
“La macchina pubblica è una greppia immonda”.
Gli altri problemi sono la risposta che va data agli esodati, e lo spaventoso pericolo che corre l’Italia e di cui nessuno parla, ovvero la curva demografica, il fatto che si fanno meno figli.
Questo perché “ fare figli è troppo caro in Italia! Bisogna orientare la politica del Welfare. Bisogna orientare la curva demografica, operare una ristrutturazione profonda e orientare i soldi verso famiglie, PMI, disoccupati, lavorare sulle detrazioni per i figli”.
Parlando infine della situazione di Fermare il Declino ha detto “siamo deboli e il tempo è poco: si devono trovare risorse e persone. Si può fare!”
E ha concluso dicendo: “Se fanno la patrimoniale vi invito tutti davanti al carcere perché io non la pago e mi faccio arrestare!”
L’incontro è proseguito con un pranzo a Cavour durante il quale Giannino, che aveva mangiato pochissimo, ha passato il tempo a rispondere alle domande, per poi fare rotta verso Novara, che purtroppo TheTweeter non ha potuto raggiungere.
Vittorio Nigrelli