Magazine Fotografia
I fotografi che realizzano le foto migliori sono quelli che spendono gran parte del loro tempo fotografando (Stewart Harvey). Beh, su una cosa come questa, c'è forse poco da dire. Da un lato quella di Harvey è una considerazione ovvia, dall'altra, però, è quantomeno trascurata da una buona parte dei fotografi. Infatti, chi fotografa solo per esercitarsi? L'atto fotografico è sempre invece collegato a una situazione (un viaggio, una passeggiata, un evento) in cui riteniamo potremo trovarci nella condizione di realizzare buone foto. E' come per un musicista suonare solo durante i concerti, trascurando il proprio strumento nei lunghi periodi nel mezzo. In breve diventerebbe un musicista davvero scadente. Invece è la pratica continua, quotidiana, ad affinare la tecnica e a rendere capaci di dare il massimo, al momento giusto. E' così anche per un fotografo. Non dovrebbe passare giorno senza che scatti almeno una fotografia, senza provare qualche nuova tecnica, senza sperimentare, senza guardare il mondo cercando di vederlo. Perché, sia chiaro, si possono anche scattare fotografie senza ricorrere alla fotocamera, ma semplicemente con lo sguardo e il cervello. Si tratta spesso di avere un atteggiamento fotografico verso il mondo, di avere la mente aperta e di sfruttare ogni occasione per tentare di comprendere come un soggetto possa regalarci una bella foto, anche se poi non premeremo alcun pulsante di scatto, anche se resterà, di quel soggetto, solo il ricordo evanescente destinato a durare il tempo di qualche ora. Confesso che ho in mente molte più foto "non scattate" che immagini che sono finite su un sensore o su un negativo. Intendo dire che le "foto mancate", quelle che ho visto quando non avevo con me la fotocamera, mi sono rimaste assai più impresse nella memoria di quelle fatte invece inquadrando il soggetto nel mirino. In qualche modo sono più vivide, magari anche perché c'è una certa dose di rimpianto per non essersi trovati pronti, ma nello stesso tempo anche perché queste immagini incompiute ci hanno insegnato moltissimo (ad esempio a non andare in giro senza fotocamera!). Ad ogni modo, è questo il primo consiglio della nuova serie "autunnale" (quasi): non mettete via fotocamera e passione dopo l'estate, non smettete mai di guardarvi intorno, cercate ogni giorno (anche andando al lavoro, anche con un fotofonino, o portando con voi una compattina) di esercitare la vostra arte. Ne trarrete di certo un grande giovamento. E quando lavorerete per il vostro "concerto" otterrete di sicuro dei risultati superiori alle vostre aspettative, perché avrete affinato lo sguardo, allenato la visione, esercitato la prontezza...