“Le statistiche dei suoi precedenti passaggi al Clark’s indicavano che beveva solo caffè, quindi appena entrava nel locale bisognava servirgli caffè e nient’altro. Se avesse desiderato altro, se il signor Quebert avesse avuto fame, sarebbe stato lui a ordinare qualcosa. Non bisognava importunarlo, né spingerlo a consumare, come si faceva con gli altri clienti. Se ordinava da mangiare, bisognava portargli subito tutti i condimenti e i contorni, per evitargli il fastidio di doverli chiedere: mostarda, ketchup, maionese, pepe, sale, burro, zucchero e sciroppo d’acero. I grandi scrittori non dovevano preoccuparsi di chiedere niente: dovevano avere la mente sgombra per poter creare in pace”.
Joël Dicker – “La verità sul caso Harry Quebert”