Posted on lug 16, 2013
100×100 Back for the Future
Un divertente progetto, all’interno della rassegna del Festival del centenario, per ricordare gli avvenimenti successi un secolo fa: all’Arena Festival Hall al Palazzo della Gran Guardia e su sito web dedicato, qui qualche scheda che mi è particolarmente piaciuta.
Arena di Verona 1913-2013
01\ARENA DI VERONA 1913 – 2013
“Celeste Aida” risuona per la prima volta in un’arena completamente vuota e quasi dimenticata dagli stessi veronesi. A lanciare l’acuto è il tenore veronese Giovanni Zenatello.
E’ un’intuizione. Il tenore e l’impresario Ottone Rovati, insieme all’architetto Ettore Fagiuoli, il 10 agosto 1913, nel primo centenario della nascita di Verdi, metteranno in scena l’Aida per la prima volta nel suggestivo scenario dell’arena romana. Il successo è strepitoso, decretato da un pubblico proveniente da tutto il mondo.
Da quell’evento l’Arena di Verona diventa il primo teatro lirico italiano all’aperto, il più grande del mondo: un primato che mantiene ancora oggi. Novanta stagioni, con la sola interruzione per le due guerre mondiali.
Dal 1913 Giuseppe Verdi è l’autore maggiormente eseguito sul palcoscenico dell’Arena.
Lo “spettacolo nello spettacolo”, il fascino antico dell’anfiteatro romano, la magia del cielo stellato e l’emozionante rito dell’accensione delle candeline.
Una consuetudine nata a Verona, ed esportata in tutti gli spazi di spettacolo all’aperto del mondo.
http://arenadiverona100x100.com/it/arenalbum/nome-personaggio
Vanity Fair 1913
95\VANITY FAIR
La rivista di moda, costume, cultura, “Vanity Fair” inizia le sue pubblicazioni nel 1913, anno in cui l’imprenditore/editore Condé Montrose Nast acquista la rivista di moda maschile “Dress”, cambiandole nome prima in “Dress and Vanity Fair” e l’anno successivo in “Vanity Fair”.
La pubblicazione ottenne subito un grande successo commerciale, tanto che, nel 1915, fu il periodico americano con più pagine pubblicitarie.
Raffinati servizi fotografici di moda si alternavano ad articoli di cultura e politica di grandi “firme”.
Alla rivista, che li remunerava profumatamente, hanno collaborato i più grandi scrittori e intellettuali dell’epoca come Aldous Huxley, Thomas S. Eliot, Pelham G. Wodehouse, Gertrude Stein.
La poetessa Dorothy Parker è stata responsabile della pagina degli spettacoli.
“Vanity Fair”, “La Fiera delle Vanità”, è un romanzo dell’inglese William M.Thackeray, pubblicato nel 1848.
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1913: nasce la BNL
11\BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
Nel 1913 nasce la Banca Nazionale del Lavoro (che fino al 1929, anno in cui diventerà un organismo pubblico, si chiamerà l’Istituto Nazionale di Credito per la Cooperazione) con l’obiettivo, che ne spiega anche il nome, di concedere alle organizzazioni dei lavoratori agevolazioni creditizie analoghe a quelle offerte dalle banche ordinarie agli altri tipi di imprese.
“Da 100 anni ascoltiamo questa Italia” questo è lo slogan scelto dalla banca per celebrare il suo centenario. La sua storia è realmente intrecciata con la storia d’Italia e dell’Europa: due guerre mondiali, una dittatura, la crisi del 1929 e il boom economico, fino arrivare ai nostri giorni.
La BNL, che dal 2006 fa parte del Gruppo BNP Paribas, ha 14 mila dipendenti e circa 3 milioni di clienti.
I primi banchieri della storia furono italiani. Tra il 1200 e il 1300 i mercanti-banchieri fiorentini, senesi, pisani e veneziani crearono un sistema organizzato di prestito e garanzia diffuso in tutta l’ Europa.
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1913 acciaio inossidabile
03\ACCIAIO INOSSIDABILE
L’età dell’acciaio inossidabile ha inizio nel 1913, quando Harry Brearley, nel cuore dell’Inghilterra industriale dell’epoca, riesce a risolvere uno dei problemi che per millenni hanno afflitto il ferro: la ruggine.
L’acciaio è infatti figlio di uno degli elementi più antichi e abbondanti dell’universo, il ferro per l‘appunto.
Sider, stella del cielo, lo chiamavano i greci, e dal cielo è arrivato sulla terra. La siderurgia ha attraversato i secoli dando il nome a un’era della storia, l’età del ferro. Nel Medioevo le tecniche di separazione del ferro dalle scorie si affinano, ma prima o poi, a contatto con l’aria, il ferro arrugginisce, si usura, e si ossida.
La geniale intuizione di Brearley di aggiungere cromo al minerale di ferro ha conseguenze sorprendenti: coltelli, pentole e rubinetti non solo sono più resistenti, ma anche molto più igienici, e i manufatti diventano indistruttibili…come le armi…
L’acciaio può essere riciclato quasi all’infinito, senza mai perdere le sue caratteristiche.
1913 nasce Robert Capa
19\ROBERT CAPA
Fotografo. Il suo vero nome era Endre Ernő Friedman ed era nato a Budapest il 22 ottobre 1913.
Con lo pseudonimo Robert Capa firmerà le immagini più famose dei reportage di guerra. Nella seconda guerra mondiale, Capa, lanciandosi con il paracadute, è sul campo di battaglia in Sicilia per documentare la liberazione dell’Italia, sbarca ad Omaha Beach in Normandia con le truppe del contingente americano; con gli occhi di chi sa cogliere il momento, lo strazio, la gioia, consegna alla storia infinite immagini indimenticabili.
La sua passione per la fotografia lo porterà a morire, saltando in aria, in un campo minato durante la Prima Guerra d’Indocina nel 19154, mentre stava attuando ciò che lui stesso aveva affermato: “Se le vostre foto non sono abbastanza buone, non siete abbastanza vicino.”
“Come fotografo di guerra spero di rimanere disoccupato per il resto della mia vita.”
Robert Capa
Cerchi olimpici
22\CERCHI OLIMPICI
I cinque cerchi apparvero per la prima volta nel 1913, nell’intestazione di una lettera scritta da Pierre de Coubertin, il fondatore delle Olimpiadi moderne, che li aveva disegnati e colorati lui stesso. Inizialmente la disposizione dei cerchi era diversa da quella attuale.
Erano in sequenza orizzontale, come fossero anelli di una catena. Secondo l’interpretazione ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale, rappresentano i cinque continenti e quindi l’incontro degli atleti di tutto il mondo ai Giochi Olimpici.
Ogni cerchio ha un diverso colore: azzurro, giallo, nero, verde, rosso.
De Coubertin scelse questi cinque colori, più il bianco dello sfondo, perché all’epoca erano utilizzati in tutte le bandiere del mondo. In questo modo la bandiera olimpica, rappresenta tutte le nazioni della Terra.
La speranza è che i cinque cerchi olimpici possano diventare un unico cerchio a simboleggiare una più stretta unione tra i popoli.
La cerniera lampo
23\CERNIERA LAMPO
Zip, un lampo che scende dal cielo, zip, una cerniera che chiude o scopre in un lampo, velocemente.
La cerniera fa parte di uno dei tanti oggetti del nostro uso quotidiano che compiono cento anni.
Prima della cerniera c’erano asole e bottoni, che risalgono al medioevo, e prima ancora, stringhe e lacci. La storia della cerniera lampo è un esempio di ricerca, di progressivi miglioramenti tecnologici durati più di mezzo secolo. L’idea di unire due lembi di cuoio o di tessuto in modo che si aprano e chiudano facilmente, venne a un ingegnere di Chicago che la mise in produzione.
Ma il suo brevetto non dava risultati soddisfacenti fino a che uno dei suoi progettisti, Gideon Simbach, inventò un modo per far sì che la catena di denti metallici scorresse senza incastrarsi. A lui si deve anche l’idea di fissarla su due nastri di stoffa per facilitarne l’applicazione sul cuoio, o sulla stoffa.
Era nata la cerniera a lampo.
Era il 1913.
La maggioranza degli oggetti che usiamo comunemente non ha più di 200 anni.
Indipendenza del Tibet
87\INDIPENDENZA DEL TIBET
Il Tibet è un immenso altipiano, attraversato dalle catene di montagne più alte del mondo.
L’altitudine media supera i 4000 metri. Lhasa, la sua capitale, è “il posto degli dei”, gli abitanti sono l’80% tibetani e il 20% cinesi.
A partire dal XVII secolo, viene considerato in Occidente il regno delle nevi e della spiritualità.
Il Tibet, per quanto isolato, non è mai stato un paese in pace. Nel corso dei secoli è stato invaso più volte: mongoli, cinesi, russi e inglesi hanno tentato l’occupazione, provocando tragiche carneficine.
La stagione della sua indipendenza politica ha inizio nel 1913 con il 13mo Dalai Lama, Thubten Gyatso.
L’attuale Dalai Lama è stato costretto dall’invasione cinese a fuggire in India nel 1959.
“L’intenzione cinese di colonizzare il Tibet è adesso sfumata come un arcobaleno nel cielo”.
1913, Thubten Gyatso
Le sacre du printemps
79\LE SACRE DU PRINTEMPS
Debutta nel 1913, a Parigi, il balletto “Le sacre du printemps” con le coreografie di Vaslav Nijinsky e le musiche di Igor Stravinskij.
Non si tratta di un racconto in musica, ma di un’esplosione di note e di passi di danza non codificati.
La trama è semplice, una giovane ragazza, dopo aver ballato tutta la notte, verrà sacrificata per ottenere il favore degli dei. Il debutto non replica lo straordinario successo dei due balletti precedenti del musicista russo, “ L’uccello di fuoco” e “Petrouska.”
Anzi, fu uno dei più clamorosi fiaschi della storia del balletto. Il pubblico parigino alla prima rappresentazione non capisce le dissonanze, la ritmica dominante e i movimenti apparentemente scomposti dei ballerini.
Ma, con quelle scene ricche di violenza e di energia, nasce la danza moderna.
In “Fantasia” di Walt Disney, in uno dei movimenti la musica è parte di “La sagra della primavera”.
Giovanni Zenatello
100\GIOVANNI ZENATELLO
Una sera, un gruppo di distinti gentiluomini veronesi, dalle buie scalinate dell’Arena lanciano una moneta sul marmo e “il suono si propagò, perfetto e argentino, per tutta l’intera vastità dell’anfiteatro“.
Questo gruppo di amici sono i protagonisti di un’avventura che quest’anno compie 100 anni; quel suono argentino fu l’inizio di un sogno.
Tra di loro c’era il tenore Giovanni Zenatello. Cantante di fama internazionale, aveva interpretato infiniti ruoli, era stato Pinkerton alla prima assoluta della Madama Butterfly di Puccini alla Scala.
Numerosi sono stati i suoi personaggi verdiani, tra i tanti si ricordano gli Otello. Ha successo a Londra e a New York, dove più tardi risiederà e aprirà una scuola di canto. Fu lui a portare al debutto una giovanissima Maria Callas all’Arena qualche anno dopo.
Giovanni Zenatello e Ottavio Rovato produrranno l’Aida, il primo spettacolo dell’Arena di Verona, il 10 agosto del 1913, in occasione del centenario della nascita di Verdi. Il direttore era il Maestro Tullio Serafin, lo scenografo l’architetto Ettore Fagiuoli, e Radames… naturalmente lo stesso Zenatello.
Grazie Giovanni!
“Oggi, quel che non vale più la pena di dire, lo si canta.”
Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais ne “Il barbiere di Siviglia”, 1775
Arenalbum, elenco completo schede
100×100
ARENALBUM\BACK FOR THE FUTURE
L’Arenalbum nasce con l’intenzione di guardare nel nostro passato per scoprire in quale contesto fosse stato celebrato a Verona, nel 1913, il centenario della nascita di Giuseppe Verdi, con la grandiosa inaugurazione dell’Arena.
Nello stesso anno avvengono fatti, invenzioni e nascite straordinari che, messe a corollario del centenario areniano, ci svelano un mondo in pieno movimento culturale e scientifico, alle soglie della Prima Guerra Mondiale.
Anche grandi attori, politici e personaggi che hanno fatto la storia del ‘900 sono nati in quei giorni, contribuendo a formare un quadro complessivo che ci è parso utile raccontare con questo atipico album di “figurine”.
Abbiamo cominciato questa raccolta quasi per gioco, poi ci siamo fatti affascinare dai personaggi, dalle opere, dalle invenzioni che compiono quest’anno 100 anni. Abbiamo così selezionato 100 figure e cominciato a raccontarle grazie anche alla rete, che è un archivio eccezionale di fatti, dati e collegamenti.
Cento anni fa, una ricerca di questo genere senza l’intreccio di notizie fra testi, archivi e internet, sarebbe stata, se non impossibile, molto difficile da realizzare e avrebbe richiesto la consultazione di un’infinità di volumi.
Oggi il lavoro del ricercatore è semplificato, ma il gusto della scoperta, la curiosità e il piacere dell’indagine sono quelle di chi s’immerge in un’avventura.
Ai giovani studiosi il compito di decifrare e approfondire i messaggi che trasmettono le piccole 100 storie di quest’anno speciale.
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1\Arena di Verona 1913 – 2013 -
2\1913 Sull’orlo dell’abisso -
3\Acciaio Inossidabile -
4\Aermacchi -
5\Amor Brujo -
6\Antonetto Farmaceutici -
7\Arthur Andersen & Co. -
8\Aston Martin -
9\Avviamento elettronico dell’automobile -
10\Alfredo Bai -
11\Banca Nazionale del Lavoro -
12\Boite a joujoux -
13\Willy Brandt -
14\Lilla Brignone -
15\Benjamin Britten -
16\Albert Camus -
17\Canale di Panama -
18\Canne al vento -
19\Robert Capa -
20\Caraceni -
21\Catena di montaggio -
22\Cerchi Olimpici -
23\Cerniera lampo -
24\Chelsea Flower Show -
25\Piero Chiara -
26\Chitarra -
27\Contatore Geiger -
28\Danny Boy -
29\Dinghy -
30\Giuseppe Dossetti -
31\Fantomas -
32\Federal Reserve -
33\Federazione Internazionale Scherma -
34\Figli e amanti -
35\Micol Fontana -
36\Gerald Rudolph Ford Jr. -
37\Fòrmica -
38\Frigorifero -
39\Pietro Frua -
40\Furto della Gioconda -
41\Tito Gobbi -
42\Claudio Gora -
43\Stewart Granger -
44\Helica -
45\Hotel Negresco -
46\Danny Kaye -
47\Gorni Kramer -
48\Krazy Kat -
49\L’arte dei rumori -
50\La Strada di Swann -
51\Hedy Lamarr -
52\Burt Lancaster -
53\Vivien Leigh -
54\Lo Sport Illustrato -
55\Ma l’amore mio non muore! -
56\Machu Picchu -
57\Jean Marais -
58\Metropolitana di Buenos Aires -
59\Modello atomico di Bohr -
60\Richard Nixon -
61\Jesse Owens -
62\Ozonosfera -
63\Pacchetto di sigarette -
64\Paracadute -
65\Parisina -
66\Parma Football Club -
67\Parole crociate -
68\Pioggia di meteore -
69\Silvio Piola -
70\Bruno Pontecorvo -
71\Prada -
72\Vasco Pratolini -
73\Pyrex -
74\Raja Harishchandra -
75\Reggiseno -
76\Charles Robert Richet -
77\Mario Riva -
78\Ruota di bicicletta -
79\Le Sacre du printemps -
80\Albert Schweitzer -
81\Sintesi dell’ammoniaca -
82\La Sirenetta -
83\Società Antroposofica -
84\Grand Central Station di New York -
85\Rabindranath Tagore -
86\Telegrafisti -
87\Indipendenza del Tibet -
88\Torre rossa -
89\Tostapane -
90\Totem e Tabù -
91\Charles Trenet -
92\Tubo di Coolidge -
93\Turbina Kaplan -
94\Gli ultimi giorni di Pompei -
95\Vanity Fair -
96\Veduta di Malcesine -
97\Vermut bianco -
98\Wiener Konzerthaus -
99\Loretta Young -
100\Giovanni Zenatello