Meno di 48 ore all'inizio dei mondiali 2014 con il calcio d'inizio di Brasile-Croazia in programma il 12 giugno alle 22 ora italiana. Per l'esordio degli azzurri bisognerà aspettare sino al 15 giugno e da noi sarà notte fonda (inizio a mezzanotte in punto). Ma in attesa del match con l'Inghilterra, nella umida e afosa Manaus, in Italia e Gran Bretagna le utility dell’energia sono già scese in campo per giocare un'altra partita che ha molto a che vedere con quella in programma nel cuore dell'Amazonia e si svolge in parallelo ai match in tabellone delle due nazionali.
In Italia e Inghilterra si gioca la partita dei frigoriferi, delle tv e dei condizionatori. E già prima del calcio di inizio di questa singolare sfida è possibile prevedere quali saranno le fasi clou del match: prima che la partita inizi; nei 15 minuti dell'intervallo; subito dopo il triplice fischio dell'arbitro. Sono questi infatti i momenti in cui, dati alla mano, milioni di tifosi italiani e inglesi accenderanno e spegneranno quasi in contemporanea le luci, apriranno praticamente in simultanea i frigoriferi e azioneranno i condizionatori.
La partita dei consumi di energia durante un match dei mondiali di calcio è tutta giocata sull'intensità e sui picchi di MW che la rete di distribuzione è costretta ad erogare improvvisamente durante le ore notturne. Spesso infatti non si considera che milioni di italiani che aprono i loro frigoriferi per prendere qualcosa di fresco da bere durante l'intervallo della partita si traducono in kW consumati. Il ronzio che il frigorifero emette dopo che lo si è richiuso indica che l'elettrodomestico è al lavoro per riportare la temperatura interna in condizioni ottimali; in quel momento richiede una corrente di spunto per 'avviare i motori' che si aggira, tra modelli ad alta efficienza e modelli più vecchi, attorno ai 500 W. Se si moltiplica questo dato con il numero dei tifosi davanti al televisore (e al frigorifero) il totale del consumo, per quanto approssimativo, è presto fatto.
8 italiani su 10 vedranno la partita a casa e - rileva una recente indagine Doxa - il 52% di loro cenerà insieme agli amici prima del calcio di inizio: si prevedono in totale più di 36 milioni di telespettatori. Calcolando una media di 5 tifosi per frigorifero, si potrebbe arrivare alla non banale cifra di 3600 MW richiesti alla rete elettrica in un colpo solo, lungo tutta la Penisola, per dare la corrente di spunto necessaria ai frigoriferi dopo l’apertura prevista alla fine del primo tempo. Questi numeri, per quanto ipotetici, danno l'idea dello stress alla quale può essere sottoposta la rete elettrica.
La risposta efficace ai picchi 'mondiali', che ai frigoriferi unisce tv, condizionatori e luci, è frutto di una preparazione ben più lunga di quella alla quale si sono sottoposti i vari Balotelli, Buffon, Pirlo e Cassano. Così come un mondiale non si prepara all'ultimo momento, non si improvvisa nemmeno l'efficacia della distribuzione di elettricità che viene garantita dalla manutenzione costante del sistema e degli impianti realizzata, tra l'altro, dal lavoro degli operatori di Enel che dura tutto l'anno.
Una partita di calcio della Coppa del mondo coincide con consumi eccezionali. E questo dato non lo dicono sono i calcoli empirici ma anche la scelta di alcuni operatori energetici di alzare il livello di attenzione sull'infrastruttura di distribuzione proprio durante le partite. In Inghilterra il National Grid, gestore della rete britannica, ha lanciato un sondaggio per capire le intenzioni dei tifosi e capire se esistono match 'a rischio'. Non si tratta di un'emergenza blackout, ma Oltremanica hanno già vissuto partite 'all’ultimo kW' e preferiscono andare sul sicuro. Nel 1990, in occasione della semifinale tra Inghilterra e Germania, la rete di distribuzione raggiunse il picco di 2800 MW, pari a circa 1,12 milioni di bollitori elettrici accesi contemporaneamente per rispettare la tradizione tutta british del the pomeridiano.
Fonte: ENEL
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