Più dei tanti articoli apparsi sui quotidiani e delle opinioni postate sui web, “l’occhiello” di Aldo Grasso sulla prima pagina de “Il Corriere della Sera” del 27 luglio, fotografa il sistema calcio nei suoi aspetti soggettivi istituzionali in modo tanto semplice quanto drammatico.
E questa fotografia non è stata certo scattata da Federsupporter che nelle sue lettere ai Direttori dei giornali, nei suoi interventi sul web, nelle analisi tecnico-giuridiche indirizzate alla FIGC ed al CONI, nei continui riferimenti alle Istituzioni politiche ha, da tempo, richiamato la necessità di un profondo e sostanziale cambiamento nel mondo del calcio.
Ma ciò che più colpisce nella fotografia di Grasso è l’elencazione dei nomi di chi vuole quel cambiamento gattopardesco al quale si sono tutti, subito, adeguati anche coloro che si erano presentati all’opinione pubblica come innovatori, in occasione di recenti elezioni sportive, ma che non hanno perso tempo per schierarsi a favore di chi distribuisce denaro (diritti TV) e potere (poltrone).
Mi ritornano alla mente, sempre ed in modo ossessivo, quelle verità uscite dalla bocca del Presidente del CONI, forse troppo istintive, “il calcio è delegittimato da chi lo rappresenta”!
Per non lasciare nulla di intentato, in allegato, si riporta la lettera aperta diretta da Federsupporter all’On.le Delrio che richiama anche le responsabilità del Governo e di chi lo rappresenta, a tutti i livelli, nello sport, ad intervenire .
L’11 agosto: il D DAY del calcio. Avranno i nostri eroi il coraggio di non cambiare nulla ? e, come enfatizzato da Grasso di “mantenere il potere costituito. Valori veri, italiani, con pedigree certificato. Ma il calcio non merita questo” !
Eppure questi stessi eroi hanno il coraggio di blindare ancora di più la loro inattaccabilità, proponendo di abbassare il quorum deliberativo per le modifiche statutarie al 65%, percentuale che, in presenza dell’accordo delle quattro Leghe , detentrici del 68%, caccerebbe fuori dal “tempio” altri “estranei“ per le decisioni sul calcio, che deve rimanere “ cosa loro”.
Mi permetto solo di aggiungere: sono i Tifosi a non meritare questi dirigenti.
Alfredo Parisi
Lettera Aperta al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega allo Sport , On.le Graziano Delrio.
Egregio Signor Sottosegretario,
nella qualità di Presidente di Federsupporter, Associazione esponenziale dei diritti e degli interessi collettivi dei sostenitori sportivi, sottopongo alla Sua attenzione quanto segue.
Dopo le dimissioni dalle cariche, rispettivamente, del Vice Presidente Vicario della FIGC, Sig. Demetrio Albertini, e del Presidente della stessa FIGC, dr. Giancarlo Abete, è stata fissata per l’11 agosto prossimo la data per il rinnovo delle cariche federali.
Ciò premesso, considerati i motivi delle suddette dimissioni e, soprattutto, l’unanime, indifferibile esigenza di un profondo rinnovamento del mondo e del sistema calcio nazionale, non solo quanto alle norme che lo disciplinano, ma anche quanto alle persone che lo rappresentano, Federsupporter ha chiesto formalmente al Presidente del CONI, dr. Giovanni Malagò, di procedere al commissariamento della FIGC.
Il CONI è autorità “di disciplina, regolazione e gestione delle attività sportive, intese come elemento essenziale della formazione fisica e morale dell’individuo e parte integrante dell’educazione e della cultura nazionale”, tant’è vero che esso è “posto sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
Laddove, pur essendo prevista e garantita l’autonomia dell’ordinamento sportivo (legge 17.10.2003, n.280), tale salvaguardia si esplica in termini assoluti solo nelle materie di rilievo esclusivamente interno a detto ordinamento, mentre, nelle materie in cui entrano in gioco diritti ed interessi previsti e garantiti dall’ordinamento generale, l’esclusività di quello sportivo cede di fronte a quello generale.
Peraltro, espressa e specifica previsione statutaria del CONI concernente il commissariamento delle Federazioni sportive nazionali, in caso di gravi irregolarità nella gestione o di gravi violazioni dell’ordinamento sportivo da parte degli organi direttivi, ovvero in caso di accertata impossibilità di funzionamento dei medesimi, deve essere correttamente interpretata, circa l’elencazione dei casi, non come tassativa o, comunque, con lettura lato sensu dei casi contemplati.
Diversamente, l’esercizio in concreto della funzione istituzionale attribuita al CONI, in particolare, quella di costituire “parte integrante dell’educazione e della cultura nazionale”, ne potrebbe risultare vanificato o limitato.
Così come, allo stesso modo, ne potrebbe risultare vanificato o limitato l’esercizio in concreto delle ulteriori funzioni istituzionali, consistenti nel dettare, nell’ambito dell’ordinamento sportivo “principi contro l’esclusione, le disuguaglianze, il razzismo e la xenofobia”, nonché nel dettare “ principi per conciliare la dimensione economica dello sport con la sua inalienabile dimensione popolare, sociale, educativa e culturale”.
Precedenti commissariamenti, d’altronde, quello risalente al 1958 e, soprattutto, da ultimo, quello del 2006, confortano questa tesi.
Non si può ritenere, dunque, che il prossimo rinnovo delle cariche della FIGC possa essere annoverabile come rientrante nell’ambito di una normale ed ordinaria amministrazione, con candidature espresse tutte al proprio interno, figlie, con ogni evidenza, di concertati e predeterminati accordi spartitori di poteri e poltrone, tra soggetti che, da sempre o da tempo, sono stati e sono i coprotagonisti ed i corresponsabili di tutto il negativo e di tutto ciò che, almeno a parole, tutti dicono che sia necessario radicalmente cambiare.
Come se, me lo consenta, la rivoluzione francese fosse stata promossa ed attuata dal re di Francia e dalla sua corte!
Consideri, inoltre, che il candidato, anzi il nuovo Presidente in pectore della FIGC, si è lasciato andare, in occasione della presentazione della sua candidatura, ad espressioni rozzamente razziste e xenofobe, contrarie alle funzioni istituzionali del CONI, ai principi di cui alla Carta Olimpica ed ai doveri di correttezza, lealtà e probità richiesti dall’ordinamento sportivo ai propri componenti ed esponenti.
Espressioni che, qualora formulate da un qualsiasi, normale e semplice tifoso, ne avrebbero comportato e comporterebbero il Daspo.
Aggiungasi che colui il quale è universalmente riconosciuto quale l’artefice della Presidenza Tavecchio, nonché Vice Presidente in pectore della FIGC, è un soggetto definitivamente condannato per un reato finanziario, per cui deve essere determinata soltanto la pena, nonché tenuto al risarcimento dei danni a favore della stessa FIGC, a seguito di una condanna per il reato di frode sportiva, sebbene dichiarato estinto per prescrizione.
Mi chiedo e Le chiedo, quindi, come sia possibile che tutto ciò venga bellamente ignorato sia da parte del CONI sia da parte del Governo.
Ciò nel momento in cui, nei giorni scorsi, un Presidente di una Regione, pur eletto da milioni di cittadini, si è dimesso dalla carica, avendo riportato una condanna penale, sia pur non definitiva, a salvaguardia dell’onorabilità e della credibilità dell’Istituzione presieduta.
Federsupporter, pertanto, insiste, affinchè, nell’ambito di un provvedimento legislativo, anzi di un decreto legge, di imminente emanazione, così come preannunciato dal Ministro dell’Interno, avente ad oggetto nuove e/o più severe misure per prevenire e reprimere fenomeni di violenza in occasione di manifestazioni sportive, venga espressamente disposto il commissariamento ex lege della FIGC, con incarico al Commissario, da nominare in persona provvista di elevati requisiti di onorabilità, professionalità ed autonomia dal mondo del calcio, di presentare, entro un anno dalla nomina, una proposta di riforma organica dell’ordinamento del settore calcistico.
Solo così, infatti, ad avviso di Federsupporter, potrà essere colmato quel vuoto assoluto, per dirla con l’illustre sociologo, Prof. Giuseppe De Rita, che si è ormai creato tra il mondo ed il sistema calcistico ed il resto della società civile, in specie con la componente dei tifosi.
Componente che, è bene non dimenticarlo mai, è costituita da coloro che tengono in vita il mondo ed il sistema predetti: sia con la loro passione sia con i finanziamenti che, direttamente, mediante biglietteria e merchandising e, indirettamente, mediante abbonamenti alle payTV, da essi provengono.
Nel ringraziarLa per l’attenzione e con fiducia in un ormai necessario, tempestivo intervento del Governo, onde scongiurare situazioni che sono o sarebbero, persino, tragicomiche, per non dire farsesche, Le porgo i miei più deferenti e cordiali saluti.
Il Presidente
Dr. Alfredo Parisi