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11 consigli musicali per il vostro marzo

Creato il 27 marzo 2012 da Lundici @lundici_it

11 consigli musicali marzo 2012Non compongo solo playlist, ma scrivo anche recensioni e con questo articolo inauguro un appuntamento con i lettori dell’Undici nel quale riassumerò ogni mese 11 consigli musicali di album da (ri)scoprire. Per marzo ho scelto dischi che aiutano il passaggio dall’inverno alla primavera, musica selezionata non per genere (c’è di tutto!), ma per sentimento e affinità elettiva. E’ la musica che propongo agli ascoltatori di RCB, la webradio che trasmette solo buona musica ad ogni ora del giorno e della notte. Ascoltala adesso con iTunes, Windows Media Player, Winamp o Real Player, se hai un iPod, un iPhone o un iPad scarica l’App ufficiale di RCB. In ognuno di questi casi buon ascolto!

Gillian Welch - The Harrow & the Harvest

Gillian Welch - The Harrow & the Harvest

A Gillian Welch e David Rawlings sono bastate le loro voci, due chitarre, un banjo, un’armonica, qualche battito di mano o di piede per realizzare The Harrow & the Harvest, nominato miglior disco recente del filone chiamato folk revival o alternative country. In America l’album ha debuttato direttamente nella Top 20 di Billboard e ha riscosso un successo incredibile. Merito dell’affinità artistica di questa inseparabile coppia che sembra vivere in una dimensione senza tempo, in un’America che noi crediamo esistere solo in certi film. Dopo otto lunghi anni di silenzio e dopo aver frequentato gente come The Decemberists e Bright Eyes, i due pubblicano il loro album più bello, una meraviglia esaltata dalla semplicità e dalla cura artigianale che mettono non solo nella musica, ma anche nella creazione della copertina che consigliano di immergere un una soluzione di caffè e acqua per renderla più vintage. Fantastici!

Beirut - The Rip Tide

Beirut - The Rip Tide

Ascoltare i Beirut è un’esperienza unica. La prima volta (come si può non amare Elephant Gun?) oserei dire quasi sconvolgente o almeno così toccante da rimanere senza parole. Il fantastico mix di scatenati ritmi balcanici, caldi fiati messicani e originale canzone d’autore francese mi apre il cuore e quando li ascolto non faccio altro che immagazzinare sensazioni di grande gioia piacevolezza. Tutto nasce dal genio di Zach Condon, giovane davvero molto interessante e soprattutto di puro talento. E’ lui che decide, per questo The Rip Tide, di svincolarsi dal mercato discografico fondando una propria etichetta discografica. L’album, seppur più malinconico rispetto ai precedenti, non perde il collegamento con l’Europa e il Messico dai quali Zach attinge e trae ispirazione da sempre prediligendo in ogni sua composizione la dimensione corale e bandistica. Il piacere delle melodie pop folk etniche si unisce agli struggenti ottoni messicani, la fanfara completa l’opera e mi lascia nuovamente senza parole. Ecco The Rip Tide, terzo disco dei Beirut.

Linda Lewis - Reach-for-the-Truth_-Best-of-the-Reprise-Years-1971-1974

Linda Lewis - Reach-for-the-Truth_-Best-of-the-Reprise-Years-1971-1974

E’ finalmente venuto il tempo di riconoscere il giusto tributo anche ad un’artista come Linda Lewis che ha scritto e cantato splendide canzoni passate molto spesso sfuggite al grande pubblico. Se n’è accorta anche la Warner/Reprise, sua casa discografica tra il 1971 e il 1974, che ha deciso di pubblicare Reach for the Truth: Best of the Reprise Years 1971-1974, imperdibile raccolta dei quattro dischi realizzati in quegli anni che offrono la possibilità di scoprire oggi il meraviglioso mondo musicale di Linda Lewis. Con la sua incredibile voce, la Lewis canta divinamente canzoni come Red Light Ladies, WaterbabyFathoms DeepReach for the Truth e la splendida We Can Win. Davvero molto brava!

Natalie Merchant - Retrospective-1990-2005

Natalie Merchant - Retrospective-1990-2005

La bella carriera di Natalie Merchant inizia molto presto quando, ancora giovanissima, diventa la prima voce dei 10,000 Maniacs. Agli inizi degli anni ’90 lascia il gruppo e inizia il suo percorso solista azzeccando subito tre singoli che vendono tantissimo in tutto il mondo. E’ proprio con Wonder, Carnival e Jealousy che inizia Retrospective 1990-2005, un viaggio in quindici anni di musica di un’artista che merita tanto e che vanta collaborazioni importanti con i R.E.M. (Photograph), con i Wilco (Birds and Ships), con Billy Bragg (Birds and Ships, Party of God e Bread and Circuses) e con i Chieftains (The Lowlands of Holland) e con Susan Mckeown & The Chanting House (Because I Could Not Stop for Death). La retrospettiva su Natalie Merchant è molto ricca e si spalma su due cd comprendendo anche alcuni brani meno noti e non pubblicati in precedenza. La mia canzone preferita? Non ho dubbi, è One Fine Day.

King Creosote & Jon Hopkins – Diamond Mine

King Creosote & Jon Hopkins – Diamond Mine

King Creosote & Jon Hopkins? Chi sono e, soprattutto, perché suonano insieme? Il primo è un bravo e onesto cantautore folk scozzese che ha sempre fatto buone cose ma non ha mai sfondato, mentre il secondo arriva dal mondo ambient di Brian Eno e ha collaborato con Massive Attack e Coldplay. La coppia è alquanto anomala, ma l’amalgama ambient-folk di Diamond Mine è ben riuscita. Il disco è molto bello, poetico e suggestivo tanto da far chiudere gli occhi e iniziare a sognare. L’unione tra le due anime dei protagonisti è perfetta: semplici chitarre folk con quel tanto di elettronica che rende Diamond Mine moderno e indispensabile per continuare a immaginare momenti migliori.

Bon Iver - Bon Iver

Bon Iver - Bon Iver

E’ un prezioso consiglio Bon Iver, album perfetto per il disgelo attualmente in corso, in grado di toccare tutte le corde giuste con grande tatto e garbo. Dopo un capolavoro come For Emma, forever ago l’eremita Justin Vernon compie la sua metamorfosi uscendo completamente dal bozzolo riconoscendosi diverso e cambiato fin dalle prime note di Perth in cuipredominano quelle chitarre elettriche solo timidamente accennate in precedenza. Il paragone con il passato comunque regge poco perché Bon Iver è un’altra cosa e continuando l’ascolto si capisce benissimo: tracce come Holocene, Towers e Michicant conquistano l’ascoltatore come non mai, mentre Calgary è capace di stendere chiunque per la sua eterea bellezza. Per me bellissimo!

The Chemical Brothers - Further

The Chemical Brothers - Further

Bravi i Chemical Brothers lo sono sempre stati. Hanno cambiato per sempre il sound degli anni ’90 (ah, gli anni novanta!) e noi non ce lo dimenticheremo mai, si sono trasformati nel nuovo secolo e noi li abbiamo sempre adorati, ora con Further vogliono andare oltre, ci riescono e noi rimaniamo senza parole di fronte a questo disco. I Chemical Brothers che ho ancora davanti agli occhi dopo un concerto di parecchi anni fa al palazzetto dello sport di San Lazzaro di Savena vicino a Bologna sono oggi un duo semplicemente perfetto, una miscela incredibile di suoni analogici e digitali amalgamati con stile e grande gusto musicale. Ascoltare Further per credere!

Bat for Lashes – Fur and Gold

Bat for Lashes – Fur and Gold

BjörkTori AmosKate BushCocteau Twins? PJ Harvey? No, semplicemente Natasha Khan da Brighton. Polistrumentista cantante anglo-pachistana dirige un quartetto tutto al femminile che ha stregato Devendra Banhart e Radiohead. La ragazza è parecchio talentuosa e centra perfettamente tutte le canzoni di questo splendido Fur and Gold che è veramente un gran bel disco. Consigliatissimo!

Danger Mouse & Daniele Luppi – Rome

Danger Mouse & Daniele Luppi – Rome

Cos’hanno in comune le musiche alla Morricone dei film spaghetti-western, un famoso produttore hip-pop/rock e uno meno noto balzato alle cronache recentemente con Mondo Cane di Mike Patton?   Le premesse di Rome sono tutte qua: Danger Mouse (il produttore affermato) e Daniele Luppi (quello poco noto) iniziano a collaborare insieme per realizzare questo album 5 anni fa e strada facendo si uniscono a loro Jack White e Norah Jones. Registrano tutto a Roma nella chiesa sconsacrata degli studi Forum dove Ennio Morricone è di casa e tirano fuori un capolavoro. Suona moderno, ma sembra fatto negli anni ’70.

Sondre Lerche – Sondre Lerche

Sondre Lerche – Sondre Lerche

Dopo Hertbeat Radio, l’album per il grande pubblico, Sondre Lerche torna alle origini concentrandosi su se stesso. Lo fa mettendo solo il suo volto in copertina e si intuisce già da questo il bisogno di rimettere al giusto posto la sua musica e la sua carriera. Per farlo sceglie di avere al suo fianco il batterista dei Midlake McKenzie Smith, il produttore Kato Ådland, il batterista degli Jupiter One Dave Heilman e la co-produzione e il mixaggio di Verhnes Nicolas (Spoon e Animal Collective). Il risultato è buono e il disco è bello, così come sempre. Sondre Lerche ha una dota innata nello scrivere perfette canzoni d’amore che canta con una grazia invidiabile.

Fink – Perfect Darkness

Fink – Perfect Darkness

Affascinante è il primo aggettivo che mi viene in mente per presentarvi Perfect Darkness, l’ultimo album di Fink, veramente perfetto per un rilassato ascolto. Il dj cantautore che viene da Bristol libera tutta la creatività e il grande talento già mostrati nei precedenti dischi. E’ sempre il suo particolare timbro di voce ammaliante e avvolgente che colpisce, anche se è la raffinata chitarra che completa sempre l’opera. Perfect Darkness rilascia grande calore e molte emozioni. E’ un disco prezioso, che merita attenzione e arricchisce l’anima e calma lo spirito.

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