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11 marzo 2011 - 11 marzo 2012: percependo la grande paura
Creato il 11 marzo 2012 da Alessandro @AleTrasforiniIn un pomeriggio di marzo, giusto un anno fa, un episodio devastante sconvolgeva la Terra del Sol Levante e, per riflesso ma non troppo, il mondo intero: un terremoto devastante, con un epicentro situato a 30 km di profondità, arrivava con una scossa lunga 6 tremendi minuti. Magnitudo del 9.0, la quarta più potente mai registrata sul pianeta Terra. Vibrazioni che, a cascata, furono capaci di innescare terribili conseguenze: maremoti, inondazioni, paesaggi sventrati e morti senza quartiere. Strade e paesaggi completamente distrutti, meccanismi di previsione dei sismi che si rivelarono imperfetti. Anche in un Paese abituato a "far di conto", con fenomeni simili, come quello giapponese. Si vide acqua mista a fuoco lambire le terre di paesi inconsapevoli, si videro barche trascinate in vortici marini di sterminata potenza. Si contarono morti, divenuti solo statisticamente prossimi a circa 19mila unità. Unità che, fra morti e dispersi, finiscono ormai per avere lo stesso, nerissimo, colore. Arrivarono immagini senza quartiere, ritratti di un Paese distrutto che aveva come sola missione quella di riprendersi. Riprendersi, senza aver neppure il tempo di recuperare da uno shock così tremendo. Serviva solo recuperare, ricostruire. E' poi arrivato l'incubo nucleare, nella centrale di morte situata presso la tristemente famosa Fukushima: si è trattato (e si sta trattando, nds) di un disastro silenzioso, nel quale piena luce non riuscirà forse mai ad essere fatta. Dopo qualche giorno, non troppo silenziosamente, la paura è giunta a farla da padrona: sarà stata o meno peggio di Chernobyl? Le parole e le cifre non si sono sprecate, all'insegna di una vicenda che ha aperto una (si spera definitiva, nds) discussione nei confronti di una tecnologia percepita come decadente, morta, insicura ed obsoleta. Si è parlato di classifica INES, di livello massimo oltrepassato, di Fukushima come futura "terra di nessuno". Da lì, come da triste abitudine, la tematica energetica è per breve tempo tornata a farla da padrone: politiche energetiche da rivedere, di pari passo ad improvvisi ed immediati piani di sicurezza da mettere in opera per certificare la completa sicurezza di quella che era percepita come "tecnologia di morte". A quasi un anno, vengono ricordati gli errori di trasparenza e di metodo mossi dal Governo Giapponese: dalla nube radioattiva ai dati Tepco troppo confusi ed oscurati non troppo tempo è passato. Ad un anno di distanza, per quel che può contare, un semplice e troppo umano pensiero da parte di chi ha assistito impotente e sordo al tremendo evento.
Per saperne di più:
Rifugi nucleari giapponesi, fotografie da un Paese distrutto (http://www.boston.com/bigpicture/2012/03/japans_nuclear_refugees.html)
Fotogrammi dallo tsunami: prima e dopo (http://www.boston.com/bigpicture/2012/03/japan_tsunami_pictures_before.html)
La voce dell'incubo (http://www.youtube.com/watch?v=10Wq1p7GE4E)
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