L’espresso al bar è ormai da molti decenni un must per milioni di persone in ogni angolo del mondo. E se la tazzina di caffè è la regina indiscussa delle consumazioni al bancone, lo si deve alla macchina per il caffè espresso, che compie 110 anni. Oltre un secolo di sibili e sbuffi di vapore, con un successo che non ha conosciuto flessioni.
E’ il 1901 quando l’ingegnere milanese Luigi Bezzera inventa un rivoluzionario aggeggio per preparare velocemente il caffè. Il brevetto, con geniale intuizione, viene acquistato da Desiderio Pavoniche nel 1905, in una piccola officina di via Parini a Milano, avvia la produzione in serie: una macchina al giorno, ma, evidentemente, erano altri tempi. Una novità assoluta, comunque, da mettere in mostra per farla conoscere in tutto il mondo. E infatti, la macchina per il caffè è ospitata alla Fiera internazionale di Milano del 1906. E’ l’inizio di una travolgente galoppata attraverso i decenni di un’invenzione che è riuscita a far breccia anche nel mondo anglosassone, la patria del tè, Stati Uniti compresi. Si calcola che oggi siano 400 miliardi le tazzine di caffè consumate quotidianamente nel mondo, 80 milioni al giorno solo in Italia.
Nel corso degli anni, naturalmente, l’invenzione dell’ingegner Bezzera ha subito diversi restyling. Nel 1940, un altro grande nome del caffè made in Italy, Gaggia, introduce le prime macchine a pistone, dove è la forza muscolare dell’operatore a generare la pressione necessaria, grazie ad una leva che agisce, appunto, su un pistone che forza l’acqua attraverso il caffè macinato. Va così in pensione il primo modello, quello col vapore prodotto da una caldaia, e anche per la macchina per l’espresso inizia il futuro.
A ‘colonizzare’ il resto del mondo, ci penseranno gli emigranti italiani, che nei primi anni del Novecento contribuiscono a diffondere l’abitudine alla tazzina di espresso in Germania, in Svizzera, negli Usa e in molti altri Paesi. Poi sarà grazie al turismo di massa che altri popoli faranno la conoscenza con l’espresso, importando poi il gusto del caffe’ ‘forte’ a casa loro. L’espresso, ossia il caffè concentrato, è quello che effettivamente contiene più caffeina per unità di peso. Ma non è quello che contiene la quantità più alta di tale sostanza, almeno in valore assoluto rispetto alle dosi abituali.
Il caffè fatto con la moka (altra invenzione italiana) contiene meno caffeina di un espresso, ma se ne beve circa il doppio. Lo stesso vale per il ‘bibitone’ (così lo chiamano i puristi del caffè) in uso soprattutto negli States: una tazza da 180 ml di caffè americano contiene più caffeina di un espresso o di una tazzina di moka.