La Madonna del Rosario di Pompei
Silvestri : E noi francescani siamo in prima fila allora ad offrire futuro, relazioni costruttive di pace e trascendenza a una società incastrata nella depressione, nell'individualismo, nell'immanenza. Il cristiano deve ripresentarsi come coltivatore attivo di buone relazioni e di speranza. Crisi è caso mai opportunità, è percorso che stimola a ritrovare ed esprimere le energie migliori.Armellin : se questo è vero perchè la risposta di energie migliori tarda ad arrivare ? usciremo dalla crisi aprendo la porta alle risposte migliori, che vuol dire in primo luogo, dare il posto di lavoro e di studio a chi lo merita, le nostre Università sono troppo di basso profilo. L'investimento nella cura dei Beni culturali italiani è minimo, il furto e il saccheggio massimo. La Chiesa è impegnata assai nel restauro fisico di mosaici e pitture (trascurando assai l'arte sacra contemporanea), ma per uscire dalla crisi mondiale la priorità è il restauro dell'Anima del Mondo.
Silvestri : E' così per il cammino spirituale dell'uomo ma lo è sicuramente anche per l'economia che l'uomo dirige. L'economia, ricordo, non è matematica, ma il risultato di scelte dell'uomo che affronta i suoi bisogni, a partire dal principio di scarsità. Domandiamoci allora se di crisi economica si tratta. Personalmente ritengo caso mai che il raggiunto comodo benessere abbia offuscato la capacità di scelta dell'uomo e rilassato un po' troppo il suo ordine valoriale.
Armellin : i valori si acquisiscono con la buona educazione in Famiglia, in Chiesa, nella Scuola ; una sana educazione impedisce il rilassamento della struttura portante della comunità, costituita appunto dai valori e dalle virtù che danno dignità agli esseri umani. La stessa ricchezza, in partenza, si produce con disciplina ed applicazione quotidiana al proprio mestiere, qualunque esso sia. Ripetiamo da anni questa constatazione eppure la deriva continua. Può la nave sociale permettersi un naufragio mondiale permanente ?
Silvestri : Ripeto dunque, sia consentita almeno la denuncia e il richiamo: cambiare le banche si può e si deve, affinchè tornino a fare il loro mestiere. Uscire dalla crisi si può e si deve, attraverso scelte responsabili personali e comunitarie.
Armellin : cambiare le banche vuol dire cambiare le persone che le dirigono, e non basta; se la struttura di fondo rimane la stessa, e i dirigenti attuali diventano per un miracolo, improvvisamente virtuosi, si ricadrebbe ugualmente negli stessi errori; esattamente come dalla prima guerra mondiale siamo passati alla seconda, grazie alla Società delle Nazioni. L'ONU non ha impedito il genocidio in Ruanda, segno questo di una necessaria riforma di quella istituzione prima che sia troppo tardi.
Silvestri : Vorrei allora presentare anche due proposte, due sogni, due messaggi che spero qualcuno raccolga: la prima proposta è la creazione di un osservatorio economico francescano, in grado di esaminare i fenomeni economici del tempo, orientare costantemente il richiamo alla cooperazione e l'attenzione ai più poveri e denunciare le derive economiche che possono danneggiare la vita sociale ; questa sì che sarebbe una bella e autorevole iniziativa, ben diversa dallo squallore opportunistico delle agenzie di rating che si ritengono autorevoli controllori degli altri. A confronto con loro il grande, ma poco conosciuto, Frate Luca Paioli - francescano del 1500, matematico, inventore della contabilità in partita doppia - potrebbe inorridire.
Armellin : non solo lui; bisogna fare attenzione a non creare doppioni di uffici che magari da qualche parte nel Mondo già esistono, e, a mio avviso, l'osservatorio ha un senso se non è disgiunto da un contatto diretto con l'ONU, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.
Silvestri : Frate Luca Paioli inventò i bilanci per creare trasparenza e dare oggettiva lettura dei dati. Stendiamo un velo pietoso su come oggi si abusa dei bilanci per far dire loro ciò che si vuole dimostrare e non per leggere dati obiettivi. E mi fermo qui, e passo a una seconda proposta di grande respiro: la creazione di una grande iniziativa di concertazione a livello mondiale: serve un incontro tra esperti e governanti del Mondo perchè l'economia oggi non può trasformarsi in una guerra tra tutti e senza fine: l'economia ha bisogno di nuove regole e di autorità garanti al di sopra delle parti. In passato forse era più facile: bastava che pochi si accordassero.
Armellin: ecco, questa è la proposta più interessante di tutto il Convegno di Assisi; nell'ultimo post sul mio Blog ho sviluppato l'idea dando indicazioni per un Forum mondiale per l'economia .
Silvestri : Oggi siamo di fronte a una realtà molto più complessa e sempre più multipolare: bisogna che qualcuno faccia il primo passo, prenda l'iniziativa. L'appello è lanciato e speriamo venga presto raccolto, altrimenti lo dovremo fare noi ? Voglio dire noi francescani ? Lascio il punto di domanda ! E chiedo a ciascuno di cominciare a fare la propria parte.
Armellin : terminato il commento, fatta la mia parte; dedico queste riflessioni a mia figlia Lorenza Mariastefania, ha undici anni, fa parte di quella generazione digitale che sarà in grado di raggiungere i traguardi che abbiamo indicato, perchè non c'è limite alla Speranza e all'infinita Misericordia di Dio.
Stefano Armellin con Fra Giorgio Silvestri
Pompei, venerdì 10 agosto 2012 nella notte di San Lorenzo
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