The Terminal, Steven Spielberg e una foto che sembrava impossibile
Questa, detta con parole mie, la trama del film di Spielberg che francamente non può annoverarsi tra i suoi migliori.
ma contiene un piccolo segreto che a parte i fanatici jazzomani, sono in pochi a conoscere: la storia della "Foto di Harlem" non è stata una trovata dello sceneggiatore. I cinquantasette jazzisti sono stati davvero ritratti tutti insieme ad Harlem il 12 agosto del 1958,

E' una storia intrigante che è stata raccontata in A GREAT DAY IN HARLEM, un documentario che molti considerano il più bello mai girato sulla storia del jazz.

Le cose erano andate così:

Robert Benton,

all'epoca editor della rivista Esquire, e che sarebbe diventato poi sceneggiatore e regista, tra gli altri film, anche di Kramer contro Kramer,

voleva trovare la maniera di celebrare la golden age del jazz, periodo di massimo fulgore di quella musica che alla fine deglia anni cinquanta traboccava di personalità stratosferiche, dai grandi pionieri come Armstrong, ai leader di big bands come Duke Ellington, ai boppers agli esponenti del cool jazz, tutti giganti del calibro di Miles Davis, Sonny Rollins, Thelonius Monk, Charlie Mingus e compagnia bella. Pensò di chiamare Art Kane,

fino ad allora giovane art director appassionato di jazz, che mai aveva immaginato di diventare fotografo professionista, e Kane se ne uscì con un'idea folle: riuniamo tutti i jazzisti disponibili, e scattiamo loro una bella fotografia. Tutti sapevano che sulla categoria dei musicisti non si poteva fare molto affidamento: nottambuli, indisciplinati e del tutto privi dell'idea di puntualità, sembrava impossibile riuscire a raccoglierne tanti contemporaneamente, ma Benton decise che valeva la pena di provarci.

Art Kane, non essendo un vero fotografo, non disponeva di uno studio e pensò di organizzare la sessione fotografica all'aperto, in una qualsiasi strada di Harlem. Al Cotton club suonava l'orchestra di Ellington, il mitico teatro Apollo nelle serate del dilettante aveva permesso a tanti talentuosi musicisti di esibirsi per la prima volta davanti ad un vero pubblico, insomma Harlem era lo scenario ideale per una foto del genere. Nessuno ricorda più perché proprio quell'angolo tra la diciassettesima e la centoventiseiesima, davanti a quella brownstone color terra,

secondo qualcuno la strada era familiare perché c'era un alberghetto che per pochi soldi dava vitto e alloggio agli spiantati. E spiantati effettivamente i musicisti lo erano quasi tutti. L'appuntamento fu fissato per le dieci di mattina, altra follia considerando che questa era gente abituata ad esibirsi in jam sessions da un locale all'altro andando avanti a suonare fino alle cinque del mattino. E a New York allora si suonava tutte le sante notti. Gerry Mulligan racconta che fu subito affascinato dalla proposta ma fino all'ultimo rimase praticamente certo che non si sarebbe mai potuta concretizzare. Invece, com'è e come non è, e a dispetto di ogni ragionevole previsione, i jazzisti convocati arrivarono tutti. Arrivò in tempo anche Willi "the lion" Smith,
















Tutti allegri e contenti come studenti in gita scolastica, qualcuno con la macchina foto in mano. Nei filmati a colori sembra di assistere alla preparazione della foto di famiglia fuori dalla chiesa, subito dopo un matrimonio.





Di lì a poco si sarebbe fatta aperta la lotta per i diritti civili, black is beautiful e I have a dream, Malcom X e Martin Luther King, ma già qualcosa del nuovo orgoglio e della nuova consapevolezza di sè trapela in questa foto formidabile, che Robert Benton ha dichiarato avergli insegnato molto, e molto certamente più di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Per Art Kane fu la pietra miliare che gli fece capire che cosa avrebbe finalmente fatto della sua vita: Me ne venni fuori con questa idea oltraggiosa e l'ho vista prendere corpo nel modo in cui l'avevo immaginata, guardare tutti quei musicisti muoversi su quegli scalini nella centoventiseiesima strada era magnifico. Ho capito in quel momento cosa volevo fare della mia vita. Volevo essere un fotografo



