Pagine: 237
Titolo originale: Thirteen Reason Why
Lingua originale: Inglese
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2008
Codice EAN: 9788804582991
Voto: 4/5
Clay torna da scuola e fuori dalla porta trova ad aspettarlo una pessima sorpresa: sette audiocassette numerate con dello smalto blu. Ascoltandole, scopre che a registrarle è stata Hannah, la ragazza di cui si è preso una cotta. La stessa ragazza che si è suicidata due settimane prima. Quelle cassette sono il suo modo per avere l'ultima parola sulle vicende che, secondo lei, l'hanno portata alla morte: facendole scorrere, Clay scopre che il destinatario del pacchetto deve ascoltarle e poi passarle al successivo di una lista. Nelle cassette, 13 storie: ognuna legata a una persona che ha dato ad Hannah una ragione per togliersi la vita. Seppur sconvolto, non può resistere alla tentazione di esplorare a fondo la storia che lo riguarda e, guidato dalla voce di lei, visiterà i luoghi che lei vuole mostrargli, finché non gli rimarrà altro da ascoltare...
“Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette, è perché voi siete una delle ragioni.”“Ma è molto più di un semplice graffio. E’ un pugno nello stomaco e uno schiaffo sul viso. E’ una coltellata nella schiena, perché hai preferito credere a una diceria inventata di sana pianta anziché a ciò che sapevi essere la verità.”“Se una canzone ti fa piangere e tu non hai più voglia di piangere, puoi smettere di ascoltarla. Ma non puoi sfuggire da te stesso. Non puoi decidere di smettere di vederti. O di spegnere il rumore che hai in testa.”“Così, mi sono messa a camminare senza sapere dove andare. Ed era piacevole. Il freddo. La nebbia. In effetti, la pioggia si era ormai trasformata in una leggera nebbiolina. Ho camminato per ore, immaginando che la nebbia diventasse sempre più spessa fino a inghiottirmi del tutto. Il pensiero di sparire così – con semplicità – mi rendeva felice. Ma le cose, come ben sapete, sono andate poi diversamente.”