Visto com'è cominciato questo 2013, quest'articolo letto su Repubblica potrebbe tornare utile.
Io poi che sono una che si fida a prescindere, a maggior ragione me lo studierò.
Ma, a parte usarlo come difesa, ognuno può chiedersi 'Ma io che tipo sono?'
E se nel rispondere a questa domanda ci si ritrovasse in uno di questi 13 tipi, allora magari sarà il caso lavorarci un po' se non vogliamo essere anche noi un tipo da evitare.
Il colpevolizzatore. Il senso di colpa è come un ergastolo: significa condannarsi a vivere sempre insoddisfatti rimproverandosi continuamente per la vita che ci è capitata. Il colpevolizzatore è una persona che in modo subdolo ci trasmette i sensi di colpa addossandoci la responsabilità di tutto ciò che di negativo accade. Un peso sulla coscienza che ci impedisce di raggiungere la felicità e di goderci la vita.
L’invidioso. C’è chi dice che l’invidia sia un sentimento tipicamente femminile, frutto di ore e ore trascorse al telefono a spettegolare del vestito che indossava un'amica, del ritocchino che c’è ma non si vede e così via. In realtà, l’invidia non ha sesso. Anche gli uomini provano invidia, ma forse verbalizzano meno. L’invidioso non solo desidera quello che hai tu ma vive perennemente insoddisfatto e si lamenta di continuo.
Il denigratore. Passa tutto il suo tempo a screditare chiunque gli stia accanto. Il suo obiettivo è quello di controllare la nostra autostima, farci sentire un niente di fronte agli altri in modo da poter brillare ed essere al centro dell’universo. I denigratori oggi ti venerano e domani non ci pensano due volte a buttarti giù dal piedistallo.
L’aggressore verbale. È mordace, intimidatorio, offensivo. È sarcastico e irascibile. Il suo obiettivo è quello di farci sentire incapaci, deboli e insicuri. Risultato? Facciamo di tutto per essergli simpatici e farci accettare senza sapere che il suo atteggiamento sarà comunque capriccioso.
Il falso. Indossa tutti i giorni una maschera e si presenta agli altri in modo diverso da com’è realmente. Le maschere finiscono con l’aderire alla loro pelle e questo tipo di persona ha sempre più bisogno di celarsi. Ma la realtà è che le maschere servono solo per convincere gli altri di ciò che non sono.
Lo psicopatico. Mente, ruba, inganna e non sente alcun rimorso per il danno che sta causando. Mostra un'immagine di sé che in realtà non gli appartiene e che è lui stesso ad inventare. Si offende sempre per tutto ed ha sempre bisogno di vivere emozioni forti. Lo trovi ovunque: non è solo il criminale, ma anche il padre di famiglia o il collega.
Il mediocre. È il profilo che purtroppo riguarda molti di noi: chi sale sul treno e segue il gregge senza neppure chiedersi dove stia andando. Il mediocre ha rinunciato ai suoi sogni, si è accontentato e cerca di trascinare anche te nello stesso limbo così si sentirà meno sconfitto. Attenzione perché la mediocrità, il letargo e il torpore sono contagiosi!
Il pettegolo. Il pettegolezzo è lo sport più antico che si conosca. Il pettegolezzo comincia quando qualcuno dà credito a un’informazione e la condivide con altre persone. Ma la responsabilità è anche un po’ nostra che alla fine ci crediamo e non facciamo nulla per verificare la voce messa in giro. Tutti i pettegolezzi ad un certo punto muoiono ma mentre si propagano possono nuocere a molti.
Il capo autoritario. Confidando nel timore dell’impiegato di perdere il posto, a volte i capi ricorrono all’autoritarismo per trarre vantaggio dalla loro posizione e fare in modo che la loro volontà venga compiuta senza essere discussa.
Il nevrotico. Richiama continuamente l’attenzione su di sé, è ansioso e sempre preoccupato. La radice della nevrosi si trova nell’infanzia del soggetto, in problemi che non sono mai stati risolti e che lo portano a generare una serie di conflitti che fanno da cornice ad un modo di sentire, essere e agire.
Il manipolatore. Studia le persone alla ricerca della loro vulnerabilità, del loro punto debole. Ha di solito come obiettivo le persone dipendenti e credulone. Per esercitare il controllo sulla tua vita, all’inizio il manipolatore utilizzerà la seduzione finché non sarai caduto nelle sue mani e ti lascerai manipolare.
L’orgoglioso. L’orgoglio è come l’alito cattivo: tutti lo sentono tranne chi ce l’ha. L’orgoglioso ha un’eccessiva fiducia in sé stesso, in ciò che dice, in ciò che fa e nelle decisioni che prende. L’orgoglio non è negativo fino ad un certo punto. Il problema inizia quando viene esasperato.
Il lagnoso. Se piove gli dà fastidio, se esce il sole non ne parliamo. Il punto è: lamentarsi sempre. Ma il lamento continuo è frutto di un accumulo di emozioni represse, presenti e passate. Essere circondati da persone lagnose è davvero irritante e ci espone al rischio di diventarlo a nostra volta