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13. Pietro Tradonico

Da Aljo

13. Pietro Tradonico

Il 13° doge 836-864
Deposto il doge Parecipazio, alla carica dogale fu eletto il nobile di origini istriane Petro Tradonico. Dotato di un carattere fortemente autoritario, si trovò ad esercitare il proprio mandato in un contesto segnato esternamente dalla montante aggressività della pirateria slava e saracena e all’interno da una violenta faziosità partitica. Senza indgugio, Tradonico dette battaglia ai saraceni che avevano occupato Bari e Taranto minacciando le linee commerciali venete con Bisanzio. La lotta ai pirati, segnata da sostanziali sconfitte militari, caratterizzò la prima decade del suo dogato. La consapevolezza della necessità per Venezia di controllare le vie commerciali marittime convinse Tradonico a potenziare la flotta militare veneta. Nonostante però le sconfitte sui mari, l’ostinazione guerresca di Tradonico gli consentì di ottenere non indifferenti successi diplomatici sia sul versante orientale che occidentale. Fu così che Venezia si vide riconosciuta dall’imperatore Lotario come ducato con una precisa definizione dei propri possedimenti lagunari e in terraferma. Il sigillo sulla produttiva politica estera di Tradonico viene messo con la visita a Venezia del nuovo imperatore d’Occidente Ludovico e della consorte Engilberga nell’863. Nel corso del suo dogato, Venezia andò via via rafforzando la propria indipendenza al punto che le monete dello stato lagunare smisero di riportare il nome dell’imperatore d’Occidente sostituendolo con Criste salva Venecias. Vittima di mai sedate lotte partitiche, Tradonico terminò i suoi giorni da doge, il 13 settembre dell’anno 864, pugnalato all’uscita di una messa dedicata a San Zaccaria.

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13. Pietro Tradonico

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AL & JO

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