Per una che si chiama Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich, la sintesi è un problema serio.
Fu così che la caratteristica dei film di Lina Wertmuller che si ricorda ancora per prima da uomini e donne di ogni luogo e generazione è la lunghezza dei titoli: “Film d’amore e d’anarchia: ovvero stamattina alle 10 in Via dei Fiori nella nota casa di tolleranza” e “Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova: si sospettano movimenti politici” fra tutti.
Così, ironica ed anticonformista, sensibile e arguta, racconta l’Italia degli anni ’70 in cui ciascuno era contrassegnato da un “ismo”: comunismo, femminismo, anarchismo… E tutti erano dentro gli anni di piombo e la lotta di classe.
Lei, nata in una famiglia benestante, che da ragazzina ha potuto lavorare con Fellini nei suoi capolavori, che tra le prime esperienze fa l’autrice della prima edizione di Canzonissima e scrive per Rita Pavone “W la pappa col pomodoro”, lei quando deve dire davvero la sua parla di una società che fatica a trovare un equilibrio nella nuova libertà ed uguaglianza che nel mondo si respira già da un pò.
Nascono allora i personaggi della borghesia più snob e gli operai più rudi. Bellissimi entrambi. Soprattutto quando il destino vorrà metterli insieme. E chi non annovera tra i solitari sogni erotici il maschio carnivoro di “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”? Tutte. E prima di tutte le signorotte che girano per casa con la vestaglia di seta e il martini cocktail.
Lei, plurinominata e pluricognomata di nascita, sarebbe potuta cadere in quella trappola di apparenze che ti fa aggiungere riccioli alla calligrafia e amanti ai noiosi pomeriggi. Invece ha tagliato corto, in tutti i sensi, ed è diventata LINA. La prima donna in assoluto ad ottenere 4 nominations all’Oscar.
Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich è nata a ROMA il 14 agosto 1926 sotto il segno istrionico del LEONE.