Il 15 ottobre alle ore 20.30 e il 16 ottobre alle ore 18.00 al Teatro G.Verdi il VI°concerto di sinfonica con:
l’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste
DIRETTORE Julian Kovatchev
VIOLINO Anna Tifu
Programma:
JEAN SIBELIUS (1865-1957)
Finlandia, poema sinfonico op. 26 Andante sostenuto (alla breve), Allegro moderato, Allegro. Durata 8’
Concerto in re min., op. 47 per violino e orchestra Allegro moderato – Adagio di molto – Allegro ma non tanto Durata 32’
RICHARD STRAUSS (1864- 1949)
Eine Alpensymphonie, poema sinfonico op. 64. Notte; Sorgere del sole; L’ascensione; Ingresso nel bosco; Cammino lungo il ruscello; Alla cascata; Apparizione; Sui prati fioriti; Sul pascolo; Fra macchie e fratte, per sentieri impervi; Sul ghiacciaio; Momenti di pericolo; Sulla cima; Visione; Si alza la nebbia; il sole si oscura a poco a poco;Elegia; Quiete prima della tempesta, discesa; Tramonto; Ultima risonanza; Notte. Durata 48’
Il M° Julian Kovatchev salirà nuovamente sul podio dell’Orchestra del Teatro triestino per un nuovo interessante appuntamento sinfonico.
Nella prima parte del concerto figurano due composizioni di Jean Sibelius:
Kovatchev
- La prima, Finlandia, poema sinfonico op. 26, è un poema sinfonico scritto da Sibelius in opposizione alle misure repressive imposte dallo zar Nicola II alla Finlandia. E’ il finale di una serie di sei quadri che descrivono scene leggendarie e storiche, concepiti secondo lo spirito patriottico di quel periodo. Finlandia, che fa riferimento alle melodie popolari di quel paese, insieme agli altri cinque Tableaux, a loro volta riuniti nell’op. 25 detti Scènes Historiques, fu eseguita nello stesso anno, nel 1900, dall’autore per le “Celebrazioni della stampa” a Helsinki.
- Concerto in re min., op. 47 per violino e orchestra. Cavallo di battaglia di molti grandi virtuosi del violino, questa composizione di Sibelius fu scritta nel 1903 e appartiene alla piena maturità dell’autore che qui si ricollega alla tradizione romantica dellecomposizioni per violino ed orchestra, più che alle sperimentazioni del Novecento. Lo si evince dall’ articolazione in tre tempi del Concerto, dal linguaggio e dalle aspirazioni poetiche espresse da evocazioni di visioni naturalistiche silenziose, assolutamente nordiche e che costituiscono il fascino della musica di Sibelius. Il notevole impegno virtuosistico del Concerto, specialmente nel primo tempo e nel finale -che crea un dialogo particolarmente serrato e ricco tra solista e orchestra- , vedrà impegnata la giovane violinista sarda Anna Tifu al suo debutto sul palcoscenico del Verdi, enfant prodige con alle spalle già prestigiosi successi, in pochi anni di carriera. Come solista ha collaborato tra l’altro con la Filarmonica Toscanini, la Hungarian Symphony, l’ Orchestra da Camera di Monaco, di Praga, la Filarmonica di Bucarest, di Iesi, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, del Massimo di Palermo. Ha tenuto inoltre diversi concerti accompagnata dai Virtuosi dei Berliner Philharmoniker.
Nella seconda parte della serata
- l’esecuzione di Eine Alpensynfonie (Una sinfonia delle Alpi), poema sinfonico op. 64, ultima
Tifu
composizione per grande orchestra di Richard Strauss. Diretta per la prima volta a Berlino il 25 ottobre 1915 dallo stesso Strauss, dopo una gestazione lunga e controversa anche per il titolo, questa Sinfonia in un unico tempo, è descritta dall’autore nel suo diario come ”la purificazione morale dell’uomo grazie ai suoi soli sforzi, la liberazione dal lavoro, il culto dell’eterna, splendida natura”. Partitura grandiosa e imponente, la Alpensynfonie descrive una scalata in montagna, dall’alba al tramonto, tra paesaggi suggestivi e visioni soprannaturali: è una magnifica pittura d’ambiente in cui si esprime tutta la grande abilità descrittiva e compositiva dell’autore.
LINK UTILI:
- Per maggiori info sul concerto e biglietti Teatro G. Verdi Trieste (fonte delle info e foto qui sopra)
- Info su Julian Kovatchev
- info su Anna Tifu
- sito dedicato a JEAN SIBELIUS
- sito dedicato a RICHARD STRAUSS
- articolo sullo stesso spettacolo al Verdi di Pordenone ilgiornaledelfriuli.net