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Creato il 16 giugno 2014 da Malvino

Non c’è da stupirsi che l’avventura brasiliana della nostra Nazionale non abbia ancora messo in moto la macchina propagandistica di Palazzo Chigi. Se infatti un’eventuale vittoria dell’Italia ai Mondiali sarebbe senza dubbio destinata a rappresentare una ritrovata capacità di credere in se stessi che gli italiani dovrebbero all’aria nuova che si respira da quando Matteo Renzi è capo del governo, l’investimento propagandistico che dovrà rendere cogente questa relazione non può che essere rimandato a quando sia possibile escludere una pessima figura da parte della squadra. Questo spiega la prudenza che ha consigliato di evitare anche una tiepida esultanza alla vittoria dell’Italia sull’Inghilterra: il risultato non assicura la qualificazione e, dopo aver creato anche un tenue link tra il team di Prandelli e quello di Renzi, un inglorioso ritorno a casa dopo due eventuali sconfitte col Costarica e coll’Uruguay si offrirebbe da micidiale metafora di una vacua illusione abortita in cocente figura di merda. C’è da presumere che almeno fino a venerdìRenzi e i suoi continueranno a far finta che i Mondiali non si stiano neanche disputando, per continuare a tacere se l’Italia perderà o otterrà solo un pareggio; in caso di vittoria, invece, dovrebbe essere abbastanza sicuro almeno il secondo posto nel girone C, dunque il passaggio agli ottavi di finali, e allora qualcuno tra gli uomini più vicini a Renzi – un Luca Lotti, per esempio – comincerà a tessere le dovute suggestioni, per farle diventare sempre più sfacciate nel caso in cui l’Italia arrivi a superare i quarti di finale. Lì c’è da attendersi che Renzi indossi la maglia azzurra, s’intesti il merito dei goal fatti e dei rigori parati, e per le semifinali voli in Brasile per prodursi nel numero che meglio gli riesce: pretendere di avere partita vinta perché fin lì ha avuto il 40,8% di possesso palla.

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