I miei ricordi sono quelli di un ragazzino che frequentava la Terza Media e nel bel mezzo della mattinata assisteva a una scena indimenticabile: l’insegnante di Lettere che in lacrime irrompeva in classe annunciando con la voce rotta “Hanno rapito Moro! Hanno rapito Moro!”; il mio compagno Maurizio e io ci guardavamo stupiti, da buoni tifosi di calcio lì per lì pensammo a Adelio Moro, centrocampista dell’Ascoli capolista in serie B… Subito ci fu la ressa nell’aula accanto dotata di un televisore per assistere all’edizione straordinaria del Tg1, che a quanto pare stava durando da un bel po’. Non era il calciatore a essere stato rapito, ma il Presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, già da tutti considerato il prossimo Presidente della Repubblica. Inutile dire che fu uno choc, il resto della giornata a scuola fu condizionato dalla notizia e al ritorno a casa trovai mia madre con mia nonna attaccate alla tv per gli ultimi aggiornamenti. Da quella fatidica mattina tutta l’Italia attese per 54 giorni una buona notizia, che non ci fu… Aldo Moro venne assassinato e si può dire che il crepuscolo della Democrazia Cristiana ebbe inizio proprio con quella tragedia. Non dimentico la strage della scorta, l’uccisione durante il rapimento dell’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci, 43 anni, che guidava la Fiat 130 su cui si trovava Moro, del maresciallo Oreste Leonardi, 51 anni, il caposcorta, nel sedile davanti, da quindici anni l’ombra del leader democristiano, degli altri uomini della scorta nell’Alfetta bianca che seguiva: il vicebrigadiere Raffaele Iozzino, 25 anni, alla guida, il vicebrigadiere Francesco Zizzi, 30, la guardia Giulio Rivera, 24, tutti della Pubblica Sicurezza.
Sono passati più di trent’anni da quella data, ancora i misteri si infittiscono, molto non è stato detto, soprattutto i motivi che hanno indotto la classe politica italiana a non voler salvare Moro, in primis i suoi compagni di partito (Francesco Cossiga si è portato in tomba un bel po’ di segreti…). All’epoca si disse che trattare con i brigatisti sarebbe stata una sconfitta per lo Stato, altri aggiunsero “né con lo stato, né con le BR”, ma in definitiva Aldo Moro trovò la morte e il suo sacrificio non è mai stato digerito del tutto.
mvg
http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerGiorno.php?year=1978&month=03&day=16