17. Anelli

Creato il 22 dicembre 2011 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su dicembre 22, 2011

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Dalia ha voglia di dimenticare. Ma è possibile? Andrà al pub, sì, quello in cima alla salita, vicino alla banca dove fa il prelievo. Non c’è mai stata: come sarà il gestore? Troverà persone che conosce? Ma perché deve sempre interrogarsi? Lasciati andare, finiscila di girarci intorno. Hai bisogno di stordirti, basta una Guinness, magari due; o tre? Sale. L’ingresso è promettente, intravede una struttura in legno, un’atmosfera da saloon di western all’italiana. Che penseranno di una donna sola che entra in un locale come questo? Ma chissenefrega: butta finalmente a mare la zavorra.
- Buonasera!
La ragazza la conduce a un tavolo in fondo: dietro c’è una sella da cavallo.
- E’ la prima volta che ci vengo.
- Cosa le porto?
Dài, una bella media coi pistacchi e sarà quel che sarà.
Mi sento meglio, era così facile? Ma certo! Non ricordi più il suo nome. Guardi le pareti, la TV che manda la partita – possibile? anche qui?
- Aspetta qualcuno?
- Ho bevuto troppo?
- Le ho chiesto se aspetta qualcuno.
- Lei chi è?
- Si sta facendo scuro: posso sedermi qui con lei?
Perché ti piace così tanto, Dalia, sei impazzita? Quante ne hai ordinate? Non ricordi, non ricordi nulla.
- Certo, da dove viene?
- Bella domanda. Da un concerto.
- Di chi?
- Mio.
Dalia ha un accesso di tosse; non vomiterà, adesso che c’è lui?
- Significa che canta?
- Significa che canto: è un modo per non prendersela quando mi feriscono.
- Accidenti, allora canto anch’io.
- Perché no? L’importante è uscirne vivi. Vuole un’altra birra?
- Un’altra? E poi, come ritorno a casa?
- L’accompagno. Sarò i suoi occhi e il suo cervello. Quando la vita è dura, ci vuole uno che ti stia vicino.
- Mi dà del tu?
- Dicevo in generale. Le farebbe problema?
- Forse ho bevuto troppo.
- Quella che arriva sarà l’ultima. Ci sono notti in cui l’unica è dimenticare. Quando canto è lo stesso: raccolgo le forze per combattere col mondo.
Dalia cerca di guardarlo, attraverso la nebbia delle Guinness: ha gli occhi azzurri, un pizzetto accennato, capelli ricci che cadono sul collo come anelli di un matrimonio appeso a un filo.


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