Non poteva mancare su questo blog un post per gli amici felini, che ricordo ogni anno in occasione della Giornata Nazionale del Gatto. Quest’anno vi presento i due piccoli di casa, che ci hanno regalato un po’ di spensieratezza in questi mesi in cui ho accompagnato all’inevitabile traguardo mio padre.
In una piovosa sera di ottobre mi portarono a casa un trovatello, Kiki 1°; bello bello bello e tanto affettuoso. Era il mio ”lemurino procionello” con due zaffiri negli occhi splendenti, che però è zompato troppo presto nel mondo verde azzurro dei gatti.
Per lui ho pianto così tanto che mio marito, forse per non sentirmi più, pensò bene di consolarmi regalandomi Kiki 2 che ci ha subito distratti da altri pensieri con la sua vivacità, mostrandosi giocherellone, selettivo e coccolone.
Dopo qualche settimana gli ho cercato un fratellino adottivo perché sono dell’opinione che due è meglio di uno, sicuramente per loro che trovano un compagno di scorribande , per noi umani invece la coppia si rivela ben presto una piccola associazione a delinquere. In un piovoso sabato io e consorte siamo andati invano al canile in cerca di un gattino , più o meno della stessa età di Kiki. Dopo qualche giorno la responsabile mi ha telefonato dicendomi che le avevano portato una gatta e un micetto rosso da una colonia felina dell’entroterra. Le chiesi di tenermelo che sarei andata a prenderlo il giorno dopo. Non c’era nemmeno bisogno di vederlo, sentivo che era arrivato il mio gatto. Rosso come l’ avevo sempre desiderato, perché di solito i gatti rossi sono un po’ speciali e anche simpaticamente pestiferi. L’indomani , sotto una pioggia torrenziale che aveva allagato la strada per il canile e interrotto la viabilità, dopo un lungo giro tra pozzanghere , vigili e pompieri, io e consorte siamo sbarcati al canile e abbiamo adottato il “Russillo”, prontamente e ufficialmente battezzato al cospetto del veterinario con il nome “ Russò”, che fa molto Jean Jacques, ma in effetti sta per Russulillo (piccolo rosso in napoletanish). Arrivati a casa, Russò è saltato dalle mie braccia per andare incontro a Skip vero e gli ha fatto subito le fusa, cosa da non credere dato che invece a Kiki bastava intravedere il cane da lontano per diventare più gonfio e irto di un pesce palla.
Per due settimane le piccole belve in miniatura sono state separate, anche per timore di qualche malattia che colpisce i gattini, finché è finalmente arrivato il fatidico giorno del primo incontro. Mi ero illusa che avrebbero subito familiarizzato e invece Kiki si trasformava ancora in una palla di pelo, mentre il piccolo rosso era sempre più incuriosito e desideroso di andare incontro a quell’essere indemoniato e minacciosamente gnaolante. Se avevo temuto una difficile e lenta familiarizzazione con il cane, invece adesso dovevo preoccuparmi della gelosia possessiva di Kiki, il principino Alfa. Fatto sta che soffia e graffia oggi, soffia domani, dopo circa una settimana Kiki si è degnato di osservare Russulillo e sul morbido lettone di casa i due felini hanno iniziato a conoscersi lottando. La panterina siamese, un po’ più grande, mordeva il gattino rosso che da subito si è rivelato una lince, capace di difendersi tenacemente cercando di mordere l’avversario sulle zampe posteriori fino a miagolare esausto la resa. Dopo un paio di giorni di baruffe, sempre più giocose, Kiki è diventato pian piano protettivo con Russò: oggi gli miagola come una mamma gatta, lo cerca, lo coccola, gli cede il piatto e l’altro da buon Ruspallegro, di soprannome e di fatto, ne ha subito approfittato, diventando un prode e provocatorio combattente, anzi un piccolo gatto guappo che avanza impettito nella sua fiera “minuscolità”, ancheggiando e muovendo la lunga e pelosissima coda di scoiattolo.
Che dirvi se non che da quattro mesi animano questa casa con fusa ,corse, rincorse e capitomboli che fanno perdonare la semi distruzione dell’albero di Natale, i mattutini risvegli domenicali, i tentativi di intrusioni nella lavastoviglie, nelle borse della spesa, in una qualsiasi cosa che abbia un minimo di capienza ( scarpe comprese), l’invadenza studiata ad hoc per impedire a me e consorte di leggere a letto, dopo avere preparato un morbido giaciglio zompettando con nonchalance sul nostro petto.
Auguri a tutti i gatti, gattoni, gattini, amabili gattacci !