Alle 3 del mattino del 17 novembre, l’esercito abbattè il cancello principale del politecnico con un carro armato. Le trasmissioni radio si interruppero. L’esercito e la polizia entrarono nel politecinco. Gli studenti , colti di sorpresa, tentavano la fuga alla rinfusa. Cecchini aprirono il fuoco contro i ragazzi dai tetti vicini. L’inferno.
Secondo le cronache ufficiali dell’epoca nessuno studente rimase ucciso. Moltissimi i feriti rimasti invalidi a vita. Seguirono scontri e morti, almeno 24, uno a ucciso a sangue freddo da un ufficiale.
Il 25 novembre, il generale Ioannides, a seguito della rivolta, fu costretto a rimuovere il dittatore Papadopulos e nel 1974 la democrazia ritorno in Grecia con le elezioni – sempre a novembre – e la vittoria della Nuova Democrazia di Karamanlis.
Il 17 novembre di cinque anni prima, nel 1968, AlekosPanagulis, la cui storia Oriana Fallaci raccontò dopo la sua morte in “Un Uomo” , era stato condannato a morte per aver attentato alla vita di Papadolus. I colonnelli non eseguirono la condanna anche se poi Panagulis rimase ucciso in un incidente improbabile nel 1976.