17 Novembre 1973: la rivolta degli studenti abbatte la dittatura

Creato il 16 novembre 2012 da Tabulerase

La storia si sa è fatta di corsi e ricorsi. 39 anni fa, a novembre, in Grecia, allora come ora, imperversava il vento caldo della rivolta. C’era la dittatura dei colonnelli e agli inizi di quel novembre il servizio funebre in memoria di George Papandreou si trasformò in una gigantesca manifestazione di protesta. Il 14 novembre gli studenti del Politecnico di Atene , supportati da lavoratori e liberi cittadini, iniziarono l’occupazione. All’interno dell’Università c’era una stazione radio da cui Maria Damanaki, Dimitris Papachristos e Pierre Charalambides  lanciarono alla Grecia intera il messaggio passato alla storia: “Qui Politecnico! Popolo greco, da Atene parte la nostra lotta comune contro la dittatura e per la democrazia”.

Alle 3 del mattino del 17 novembre, l’esercito abbattè il cancello principale del politecnico con un carro armato. Le trasmissioni radio si interruppero. L’esercito e la polizia entrarono nel politecinco. Gli studenti , colti di sorpresa, tentavano  la fuga alla rinfusa. Cecchini aprirono il fuoco contro i ragazzi dai tetti vicini. L’inferno.

Secondo le cronache ufficiali dell’epoca nessuno studente rimase ucciso. Moltissimi i feriti rimasti invalidi a vita. Seguirono scontri e morti, almeno 24, uno a ucciso a sangue freddo da un ufficiale.

Il 25 novembre, il generale Ioannides, a seguito della rivolta, fu costretto a rimuovere il dittatore Papadopulos e nel 1974 la democrazia ritorno in Grecia con le elezioni – sempre a novembre – e la vittoria della Nuova Democrazia di Karamanlis.

Il 17 novembre di cinque anni prima, nel 1968, AlekosPanagulis, la cui storia Oriana Fallaci raccontò dopo la sua morte in “Un Uomo” , era stato condannato a morte per aver attentato alla vita di Papadolus. I colonnelli non eseguirono la condanna anche se poi Panagulis rimase ucciso in un incidente improbabile nel 1976.


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