E a proposito di cronache, resta difficile giudicare un film per quello che è (luci e suoni) quando la fonte di ispirazione per una storia così affascinante è la realtà. Il film infatti racconta una vicenda realmente accaduta nel Massachusetts e trasposta dalle sorella Delphine e Muriel Coulin sulle coste atlantiche della Francia. Gli aspetti migliori del film, sono le atmosfere, i colori dolci e le inquadrature fisse, sui silenzi delle protagoniste, assorte e avvolte nella loro noia, anche dopo la rivoluzione dei corpi. Sì, perché la maternità è vista come una rivoluzione: individuale, ma anche sociale (pensano di istituire una comune di giovani madri), innescata dal bisogno di stare insieme, dal non sentirsi escluse, dal bisogno di amare e di essere amate. 17 ragazze ha il fascino magnetico di Picnic a Hanging Rock senza raggiungere la potenza della pellicola di Peter Weir e insistere su misteri, ma lasciando tutto la spazio alla vera protagonista: l'adolescenza, senza volerla spiegare, senza volerla imbrigliare, lasciandola arrivare e andare via come fa sempre, o quasi sempre, senza un motivo.
E a proposito di cronache, resta difficile giudicare un film per quello che è (luci e suoni) quando la fonte di ispirazione per una storia così affascinante è la realtà. Il film infatti racconta una vicenda realmente accaduta nel Massachusetts e trasposta dalle sorella Delphine e Muriel Coulin sulle coste atlantiche della Francia. Gli aspetti migliori del film, sono le atmosfere, i colori dolci e le inquadrature fisse, sui silenzi delle protagoniste, assorte e avvolte nella loro noia, anche dopo la rivoluzione dei corpi. Sì, perché la maternità è vista come una rivoluzione: individuale, ma anche sociale (pensano di istituire una comune di giovani madri), innescata dal bisogno di stare insieme, dal non sentirsi escluse, dal bisogno di amare e di essere amate. 17 ragazze ha il fascino magnetico di Picnic a Hanging Rock senza raggiungere la potenza della pellicola di Peter Weir e insistere su misteri, ma lasciando tutto la spazio alla vera protagonista: l'adolescenza, senza volerla spiegare, senza volerla imbrigliare, lasciandola arrivare e andare via come fa sempre, o quasi sempre, senza un motivo.
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