di Francesco Corvace
Ingegnere ambientale e PhD in geomorfologia e dinamica ambientale
Ai giorni nostri appare ancora evidente come la percezione collettiva e l’accettabilità sociale degli impianti industriali siano estremamente condizionate dai luoghi comuni e dal sentire collettivo, anche in presenza di evidenze scientifiche a supporto di piani e programmi, e che tale sensibilità diffusa trovi espressione e voce attraverso canali mediatici di ampissima risonanza, pronti a destare clamore e spesso a distorcere il vero.
Il fatto: il piccolo comune di Torchiarolo (poco più di cinquemila abitanti) in provincia di Brindisi è interessato da problematiche di inquinamento dell’aria evidenziate da numerosi superamenti del valore limite di polveri sottili (PM10) di 50 μg/m3, nel corso dell’anno solare, con frequenza ben superiore a quella consentita dalla norma, già da diversi anni.
Arpa e Regione Puglia mettono su, a valle di un percorso effettuato di concerto con l’amministrazione comunale, un piano di risanamento che prevede misure specifiche tese al rientro del fenomeno, avendo individuato quale fonte principale di tale inquinamento quello di origine domestica dovuta alla combustionecombustione
Processo chimico esotermico (ovvero che comporta sviluppo di calore) in cui il combustibile si combina con l'ossigeno presente nell'aria oppure appositamente separato (comburente). La reazione di combustione avviene previo innesco localizzato (accensione). di legna e di altre biomasse nel periodo invernale, sulla scorta di un monitoraggio in continuo dei fenomeni, di studi analitici tesi ad identificarne le cause, avendo tra l’altro evidenziato uno spiccato carattere di stagionalità dei superamenti (concomitanti al periodo più freddo dell’anno).
In fase di attuazione, il Comune si rifiuta tuttavia di porre in essere le misure di risanamento ambientale (essenzialmente ordinanze per il divieto di accensione dei sistemi di riscaldamento tradizionali a legna, procedure di evidenza pubblica per l’installazione di filtri sui camini, con significativo cofinanziamento regionale) e finisce per impugnare il Piano che, dopo una prima fase di rimpallo senza sospensiva tra TarTar
Residuo pesante derivante dalle operazioni di raffineria, particolarmente ricco di zolfo e molto viscoso. Puglia e Consiglio di Stato, torna al Tar che con recente Sentenza lo boccia, eccependone l’illegittimità sulla scorta di un mancato assoggettamento alla procedura completa di Valutazione Ambientale Strategica.
Quest’ultima, che comunque è stata scontata a livello di screening (che è il livello previsto dal D.Lgs. 155/2010 per questo genere di piani), tuttavia e semplificando, è un procedimento di valutazione delle ripercussioni sulle matrici ambientali degli effetti del Piano, che non potrebbero in questo caso che essere positivi o che comunque non ne avrebbero in alcun modo potuto destituire le fondamenta.
Il pregiudizio del Comune si basa sul fatto che a pochi chilometri dal centro abitato, e lungo le direzioni più svantaggiose in termini di dominanza dei venti, si trova la centrale termoelettricacentrale termoelettrica
È un impianto di produzione di energia elettrica che utilizza il calore sviluppato dalla combustione per produrre vapore ad alta temperatura in grado di mettere in movimento speciali turbine. La turbina mette in rotazione un albero a sua volta collegato a un generatore elettrico capace di trasformare l'energia rotazionale in energia elettrica.
I combustibili possono essere solidi (carbonecarbone
Il carbone è una roccia sedimentaria composta prevalentemente da carbonio, idrogeno e ossigeno. La sua origine, risalente a circa 300 milioni di anni fa, deriva dal deposito e dalla stratificazione di vegetali preistorici originariamente accumulatisi nelle paludi. Questo materiale organico nel corso delle ere geologiche ha subito delle trasformazioni chimico-fisiche sotto alte temperature e pressioni. Attraverso il lungo processo di carbonizzazione questo fossile può evolvere dallo stato di torba a quello di antracite, assumendo differenti caratteristiche che ne determinano il campo d'impiego.
I carboni di formazione relativamente più recente (ovvero di basso rango) sono caratterizzati da un'elevata umidità e da un minore contenuto di carbonio, quindi sono 'energeticamente' più poveri, mentre quelli di rango più elevato hanno al contrario umidità minore e maggiore contenuto di carbonio., legno, torba, ...), liquidi (petroliopetrolio
Combustibile di colore da bruno chiaro a nero, costituito essenzialmente da una miscela di idrocarburi. Si è formato per azioni chimiche, fisiche e microbiologiche da resti di microorganismi (alghe, plancton, batteri) che vivevano in ambiente marino addirittura prima della comparsa dei dinosauri sulla terra. I principali composti costituenti del petrolio appartengono alle classi delle paraffine, dei nafteni e degli aromatici, che sono composti organici formati da carbonio e idrogeno e le cui molecole sono disposte secondo legami di varia natura., gasolio...) o gassosi (metanometano
Idrocarburo che rappresenta il costituente principale del gas naturale., biogas, ...).
Principalmente le centrali termiche utilizzano i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) che hanno elevato potere calorifico e si trovano ancora in grande quantità, anche se sono destinati all'esaurimento.
All'attuale tasso di consumo, le stime di durata delle scorte vanno da 40-60 anni per il petrolio, a 200 anni per il carbon fossile.
Il problema principale legato all'utilizzo dei combustibili fossili è quello dei sottoprodotti della combustione che sono estremamente nocivi per l'ambiente: il metano (gas naturale) è quello che ha i più bassi valori di emissioni inquinanti, tanto che è previsto il suo graduale impiego in sostituzione del carbone e del petrolio.
Per piccole potenze e per impianti di cogenerazione (teleriscaldamentoteleriscaldamento
Sistema che consente di distribuire calore presso le utenze, a partire da una centrale di produzione (per esempio centrale di cogonerazione, termovalorizzatore, ecc...). Il calore viene trasportato sotto forma di acqua calda o vapore all'interno di condotti interrati e può servire per riscaldare gli ambienti oppure per produrre acqua calda sanitaria. Nelle abitazioni servite dal teleriscaldamento la caldaia viene sostituita da uno scambiatore di calore, consentendo una diminuzione delle emissioni e un risparmio di combustibile.) si utilizzano combustibili naturali non fossili (biomassabiomassa
In generale si identifica con biomassa tutto ciò che ha matrice organica ad eccezione delle plastiche e dei materiali fossili. Come indicato nel decreto legislativo del 29 Dicembre 2003 n. 387, per biomassa si intende " la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonchè la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani ". Ciò che accomuna le diverse tipologie di biomassa è la presenza di carbonio che mette a disposizione un elevato potere calorifico eventualmente sfruttabile per fini energetici., biogas ...) poco inquinanti ma con basso potere calorifico. di Brindisi Cerano, la Federico II, di 2640 MW ed alimentata da carbone e olio combustibileolio combustibile
Frazione pesante derivante dalla raffinazione del petrolio greggio, che trova impiego prevalentemente come combustibile per l'industria, nelle centrali termoelettriche o come carburante per le navi. L'olio combustibile è classificato secondo la viscosità (oli fluidissimi, fluidi, semifluidi, densi) e secondo il contenuto di zolfo.; pertanto, ha ritenuto penalizzante e ad un certo punto inaccettabile assoggettarsi a misure che avrebbero condizionato le azioni dei cittadini anziché quelle di Enel, gestore della centrale, ritenuto il vero responsabile del dato ambientale in ordine ai frequenti superamenti di PM10.
La trasmissionetrasmissione
Attività di trasporto dell'elettricità sulla rete a partire dai centri di produzione sino ai centri di utilizzo. Il maggiore proprietario della rete di trasmissione nazionale dell'energia elettrica ad alta tensione è Terna. Report di Rai3, nella puntata del 31 maggio, ha cavalcato la posizione del Comune e messo in luce il contrasto tra la percezione collettiva dei fatti coerente con questa, implicitamente ritenuta “depositaria” del vero, e le evidenze fornite da Arpa che, assieme alla Regione Puglia, hanno puntato il dito contro la combustione di origine civile anziché attribuire il complesso delle responsabilità dell’inquinamento atmosferico alla centrale a carbone.
Il Piano di risanamento impugnato, tra l’altro, evidenziava invece anche un contributo inquinante, se pur minoritario, dovuto al comparto industriale e prevedeva misure dedicate alla centrale di cui trattasi (con particolare attenzione alle fasi transitorie di esercizio) tali da comportare da subito -prima della scadenza naturale- l’obbligo del riesame dell’AIA che disciplina il funzionamento della centrale Federico II.
Arpa quindi reagisce pubblicamente e riproduce una serie di documenti e pareri di esperti, oltre che un rapporto Ocse, secondo cui la combustione domestica di biomasse è classificata come una delle due principali fonti dell’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico.
Anche se, a fronte di dati allarmanti come quelli narrati nel corso della puntata di Report e messi in relazione alle attività industriali, non è affatto semplice né immediato definire il tutto come mero effetto di sindrome tipo NIMBY o altre manie ipocondriache collettive, occorre capacitarsi che Arpa non ha scoperto nulla di singolare o originale: gli effetti disastrosi dell’inquinamento di origine domestica sono affermati e conclamati a livello scientifico e non c’è da sorprendersi se in aree tradizionali del Salento come Torchiarolo ed altre realtà che la letteratura scientifica ben descrive, possa rilevarsi una netta dominanza di questa componente “interna” su altri possibili fenomeni di inquinamento esogeno.
La difficoltà ad accettare il dato ambientale deriva molto spesso anche da uno scarso senso di partecipazione e di condivisione dello stesso dal basso, situazione che i nuovi orientamenti comunitari tendono a scongiurare e prevenire (Open data, Direttiva Inspire, etc). L’auspicio è pertanto che la partecipazione collettiva alla formazione del dato ambientale (che ARPA Puglia, ad esempio, generalmente favorisce, basta una rapida verifica sul sito istituzionale per sincerarsene) possa contribuire ad aumentare la consapevolezza delle risultanze analitiche e la condivisione delle azioni decisionali che la macchina amministrativa pone in essere conseguentemente, quando agisce in buona fede ed in stretta rispondenza alle logiche causa-effetto ambientale.
Francesco Corvace
Ingegnere ambientale e PhD in geomorfologia e dinamica ambientale
Puntata di Reporter Rai.TV del 31/05/2015 - "Il Caso Torchiarolo"
Si consigia la visione del reportage dal minuto 13:30 circa
Stralcio e video dal blog "Le Parole (Pierpaolo Petrosillo)"
Data: 17/06/2015