17/10/2014 - Raccolte oltre 5 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato

Creato il 17 ottobre 2014 da Orizzontenergia

Il COOU celebra il suo anniversario: “Trent’anni in difesa dell’ambiente”. Il 90% delle raccolte sono state avviate al riciclo tramite rigenerazione

Trent’anni di attività e oltre 5 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato recuperate su tutto il territorio nazionale, con un risparmio per l’Italia di 3 miliardi di euro sulla bolletta petrolifera.

Sono alcuni dei dati relativi alle performance del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che ha celebrato oggi il suo 30° anniversario nel corso dell’evento “Difendiamo l’ambiente. Da 30 anni” al quale hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il presidente dell’Unione Petrolifera Alessandro Gilotti, il direttore generale di Legambiente Rossella Muroni, il presidente della Fondazione Sviluppo SostenibileSviluppo Sostenibile
Lo sviluppo sostenibile è quel tipo di sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere il futuro delle generazioni a venire. I tre obiettivi dello sviluppo sostenibile sono: prosperità economica, benessere sociale e limitato impatto ambientale. La prima definizione, risalente al 1987, è stata quella contenuta nel rapporto Brundtland, poi ripresa successivamente dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU.
Edo Ronchi e il delegato Anci EnergiaEnergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
e Rifiuti
Filippo Bernocchi.

Il COOU, attivo dal 1984, coordina l’attività di 72 aziende private di raccolta e di 5 impianti di rigenerazione distribuiti sul territorio nazionale; recupera ormai il 98% dell’olio lubrificante usato raccoglibile e ne destina alla rigenerazione il 90%, un dato che non ha eguali in Europa. L’olio lubrificante usato, che la legge definisce “rifiutorifiuto
Secondo quanto definito nel decreto legislativo n.22 del 5 febbraio 1997 il rifiuto è una sostanza o un oggetto di cui il detentore decida o sia obbligato a disfarsi". I rifiuti possono essere classificati in diversi modi, per esmpio in base all'origine oppure in base alla pericolosità.
pericoloso
” (bastano 4 kg di olio usato dispersi in mare per inquinare irrimediabilmente una superfice d’acqua grande come un campo da calcio), attraverso la rigenerazione può essere trasformato in una base lubrificante nuova che ha le stesse caratteristiche di quella di prima raffinazioneraffinazione
Insieme di processi fisico-chimici che consentono di trasformare il petrolio in combustibili con caratteristiche appropriate agli utilizzi finali. La prima fase del procedimento di raffinazione del petrolio greggio è la separazione delle componenti di diverso peso molecolare: quelle più pesanti (che hanno un punto di ebollizione maggiore e che sono destinate alla produzione di oli lubrificanti, cere, ...) rimangono nella parte bassa della colonna di frazionamento, mentre quelle più leggere (tra cui benzina, GPL, jet fuel, ...) risalgono verso l'alto e possono essere facilmente asportate. Successivamente si procede con altri processi (crackingcracking
Processo chimico utilizzato nell'industria di trasformazione petrolifera per convertire le frazioni pesanti del petrolio in frazioni più leggere. Esso consiste nel rompere (dall'inglese crack)  le grosse molecole complesse di idrocarburi ad alta temperatura in presenza di opportuni catalizzatori.
, visbreaking, reforming, ...), con trattamenti di purificazione più o meno complessi e aggiunta di additivi.
. In 30 anni, attraverso la rigenerazione sono state prodotte 2,5 milioni di tonnellate di oli base e oggi l’olio rigenerato entra nelle formulazioni del 25% dell’olio lubrificante prodotto in Italia.

Proteggere l’ambiente e trasformare un rifiuto in risorsaha spiegato il presidente del Consorzio, Paolo Tomasi – è da trent’anni il nostro lavoro, la nostra scommessa sulla qualità della vita. Una scommessa che, come emerge anche dal 'Green Economy Report' realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, oggi possiamo dire vinta, dal momento che il lavoro della nostra filiera ha consentito all’Italia di raggiungere standard elevatissimi nella raccolta e nel ricicloriciclo
Operazione grazie alla quale è possibile recuperare un materiale avviandolo a trattamenti specifici per poterlo riutilizzare.
di questo rifiuto pericoloso. Un lavoro che non è passato inosservato all’estero, se si pensa che il nostro know-how è stato esportato in Paesi come la Cina e gli Stati Uniti. In trent’anni il mutamento delle condizioni economiche e normative ci ha posto con continuità delle sfide che ci hanno stimolato a un miglioramento continuo; e ancora oggi, la spinta ‘green’ e la sfida della sostenibilità rappresenteranno i criteri ispiratori per confermarci in futuro protagonisti di una Economy responsabile, competente e matura. Come quella che abbiamo perseguito e contribuito a realizzare nei trent’anni trascorsi
”. 

Fonte: COOU


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