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172.795

Da Aquilanonvedente

emigranteSo’ tornato…

E in ‘sto giorno di 2015 già avanzato, vorrei evitare di commentare l’incresciosa epidemia dei vigili urbani romani, ma occuparmi brevemente di un’altra epidemia.

172.795 (centosettantaduemilasettecentonovantacinque).

Cos’è questo numero (che peraltro io mica conoscevo fino a qualche giorno fa)?

Il nuovo bonus fiscale di Matteo per il 2015?

L’importo del prossimo pieno di benzina per una utilitaria?

Il numero medio di lasagne che un uomo padano mangia nel corso della sua vita?

No, niente di tutto questo.

172.795 è il numero totale di italiani che nel biennio 2012-2013 sono emigrati all’estero.

Attenzione: non stiamo parlando di pensionati che si sono trasferiti nel sud est asiatico perché con 500 euro al mese vivono da nababbi e si “comprano” pure un paio di bambine alla settimana per soddisfare i loro pruriti ormai decadenti.

No.

Il 60% di queste persone ha un’età compresa tra i 18 e i 49 anni. Persone in piena attività lavorativa, insomma, o perlomeno in cerca di attività lavorativa.

Dove sono andate queste persone? Un po’ dappertutto.

22.251 in Germania; 20.475 nel Regno Unito; 19.206 in Svizzera;

e via via in altri Paesi, europei e no: 13.900 in Argentina; 3.587 in Australia; 1881 in Cina; 961 in Svezia; 744 in Cile; 683 in Israele.

Da quali Regioni provengono queste 172.795 persone che sono emigrate?

29.574 dalla Lombardia; 16.199 dal Veneto; 14.821 dalla Sicilia; 13.401 dal Piemonte; 11.712 dall’Emilia Romagna e via dicendo, fino alle 2.000 della Basilicata e ai 395 dalla Val d’Aosta.

No comment.

Noi siamo alle prese con i vigili romani…

A mano a mano…



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