Ho visto questo film qualche tempo fa grazie alla proiezione sul sito MyMovies, che spesso organizza delle anteprime online live, a volte interessanti, altre meno. In questo caso il grazie si dice giusto per educazione, visto che non ci ha regalato certo un capolavoro indimenticabile… Ma di cosa parla questo film che dal titolo fa venire in mente immagini mocciane?
Yo, anzi ao': c'è anche G-Max dei Flaminio Maphia!
Il film è stato girato presumibilmente con pochi, pochissimi soldi, una telecamera digitale prestata da un amico, e una sceneggiatura costruita da una serie di dialoghi tra l’imbarazzante e l’imbarazzato. Nonostante le battute non proprio degne di note, il cast se la cava, in particolare i giovani: il protagonista Marco Rulli regge più o meno decentemente per tutto il film, in un piccolo ruolo c’è la piccola grande Nina Torresi (di cui mi ero innamorato vedendo La bellezza del somaro di Sergio Castellitto), e pure G-Max (sì, proprio uno dei Flaminio Maphia, quello più in carne) nei panni dello zio cocainomane del protagonista risulta alquanto credibile.Nonostante il film sia fatto veramente di niente, sarà per la (per me) sempre simpatica parlata romanesca, ma comunque si lascia vedere fino alla fine con un numero di sbadigli ancora accettabile. Certo che il finale è davvero terribile, proprio tanto brutto. Però non me la sento di infierire troppo, anche perché all’interno del panorama italiano non è un prodotto così da buttare (Moccia sa regalarci di molto peggio) e poi Elisabetta Rocchetti (anche attrice) è all’esordio alla regia, un minimo di potenziale sembra possederlo e il suo sguardo sulla gioventù romana qualche spunto di riflessione lo offre.Per curare i dialoghi del suo prossimo film però mi offro volontario io: così almeno se proprio bisogna scadere nel trash lo facciamo per bene, ok?(voto 4+)