Ricevo in media al mese centinaia di vostre letterine, ed essendo la sola a rispondervi, puó accadere di non poterlo fare con tutti. Siccome piú o meno mi ponete gli stessi quesiti, ho dunque deciso di raggrupparli in questo articolo, in modo da avere una "risposta globale", capace di esaudire sia la maggioranza di voi che mi scrivete, sia tutti quelli che navigano alla ricerca di qualcuno che sciolga loro i dubbi sull'espatrio e la vita in UK!
Questi sono solo consigli che al 99% si basano sul mio vissuto, esperienze, e modo di sentire e vivere l'espatrio in UK. Non sono legge o oro colato, ma sono peró delle informazioni che possono darvi una idea globale di ció che vi aspetta qui in UK!
Posso cercare lavoro dall'Italia?
Iniziamo subito con questa gettonatissima domanda, cosí tanto proposta e ri-proposta nelle vostre letterine, da spingermi a scrivere un articolo e girare un video! Clicca qui per leggere l'articolo.
Ho piú di 30/40/50/60 anni, secondo te faccio una caxxata a mollare tutto e riniziare da capo altrove?
Questa domanda é un altro tormentone, e ammetto che é tutta colpa di ció che parenti, amici, istituzioni, media ci hanno inculcato in testa fin da piccoli. Ossia che superata la boa dei 30 ... si va dritti dritti alla rottamazione, perché ormai inutili barra vecchi! Su questo delicato argomento ho dedicato ben 2 articoli e 2 video, perché mi sta davvero a cuore, e soprattutto perché ... io per prima per lunghi anni ho creduto di essere vecchia, e in ritardo sulla vita stessa! 😉
Esiste un limite d'età entro cui espatriare? (articolo) Giro di boa dei 30, 40, 50 anni ... Non é mai troppo tardi per sterzare verso strade nuove! (articolo) Esiste un limite d'età entro cui espatriare o iniziare qualcosa di nuovo (video) Motivati alla meta: Trasferirsi all'estero dopo i 40 anni (video)Ma c'é lavoro in UK?
Ma si trova lavoro facilmente in UK?
In quanto tempo posso trovare lavoro, secondo te?
Queste 3 domande le raggruppo assieme, perché affrontano piú o meno lo stesso tema, ossia il se e quanto ci si impiegherá a trovare un lavoro qui in Inghilterra. Quello che rispondo sempre, é che io non possiedo la sfera di cristallo, non ho doti di divinazione, perché se no ragazzi seriamente, arrivederci a tutti mi sarei giá predetta i numeri del superenalotto e vivrei da milionaria! 😉 In UK ci sono moooooolte possibilitá lavorative e di crescita professionale, ma logicamente non é per tutti e tutto uguale. Quello che intendo dire é che al 99% ve la dovete saper giocare voi, in una nazione con un mercato lavorativo fortemente concorrenziale, dove vigge la legge del chi é piú bravo, piú scaltro, piú preparato, piú skillato, piú faccia tosta ... va logicamente avanti. In questo video intitolato: Per cercare lavoro a Londra ci vuole carattere! Vi vado per l'appunto a parlare di ció, di quanto il mercato inglese, come poi l'espatrio stesso, ci ponga in una situazione dove tocca tirare fuori le unghie per scalare la montagna (questo logicamente varia da persona a persona, e dai propri obiettivi personali). L'Inghilterra é una meta super-duper ambita, ogni giorno qui si riversano miriadi di persone tutte assetate di vita nuova, di successo, di voglia, di riuscita, di cambiamento, di andare a stare meglio ... e logicamente c'é chi ce la fa e chi no, c'é chi emerge, e chi rimane a malapena a galla. Quindi non esiste una risposta universale a queste domande, non posso dirvi con estrema matematica certezza che il lavoro uscirá subito, che si trova facilmente, che in quel dato X settore la richiesta di personale abbonda ... perché potete tirare fuori tutti i dati che volete sul settore che vi interessa, sull'economia inglese, su cosa va forte e cosa no ... ma alla fine la partita, il finale, lo decretate voi. Ho visto persone super formate e preparate non farcela, e ho visto persone con due cosette sul CV invece partire dal basso e fare una carriera fulminea. Quando si espatria intervengono moltissimi elementi, e non basta di certo il solo avere un bel CV fatto bene. Intervengono molti fattori esterni ed interni, ci vuole carattere e molta forza d'animo, fiducia in se stessi e nelle proprie capacitá, l'abilitá nel sapersi creare circostanze ed occasioni favorevoli, la conoscenza ottimale della lingua, del settore dove si vuole ricercare, etc. Insomma come abbiamo visto intervengono molti fattori, perché ricordate che in primis siete voi che vi scrivete (e poi interpretate) la storia della vostra vita, nel bene e nel male.
Tu cosa mi consigli, parto o non parto?
Altra domandona mistica, che mi viene posta 8 emails su 10! Anche qui ripeto che ancora non ho acquisito il potere di leggere nel vostro futuro, se mai ci riesco poi vi faccio un fischio! 😉 Io credo che quando uno inzia a cullare l'idea di espatriare, di cambiare ... il cambiamento é giá in atto. Nulla sará piú come prima, perché pure che ti dici ma no lasciamo stare! ormai il seme del " potrei cambiare, potrei espatriare ", si é ben bene insediato nella vostra testolina, e non vi mollerá tanto facilmente. C'é anche da dire che ognuno ha il suo vissuto e sentito, molti se ne scappano all'estero perché desiderano un'occasione di vita/lavoro migliore, ma tanti altri spesso invece vedono l'estero come la soluzione assoluta a tutti i loro problemi. Quindi per rispondere alla vostra domanda, se hai valutato bene tutte le alternative, i pro e i contro, la tua situazione, quanto sei disposto ad investire su di te in tempo, denaro, energie, etc. Allora via a comprare il biglietto e far valigia, perché la vera risposta alla vostra domanda, é al di lá dell'azione, ossia dell'espatriare e vedere come vanno a finire le cose. In ogni impresa piccola o grande che sia, nessuno mai vi potrá assicurare che andrá bene o male, neanche quelli che l'hanno fatta prima di voi, perché ogni risultato varia da persona a persona, da circostanza a circostanza, da capacitá a capacitá e cosí via. L'unico modo per sapere come finisce una storia é leggerla fino alla fine ... i spoiler riportati non sono mai al 100% uguali a come realmente poi va a finire la storia!
Ma con un inglese scolastico si trova lavoro?
Eeeeeeeeee questa storia dell'inglese, attanaglia molti di voi. Per rispondervi subito, vi faccio io una domanda: siete un datore di lavoro italiano, tedesco, spagnolo, francesce, africano, americano ... voi lo assumereste uno che non spiccica una parola della vostra lingua, uno che gli devi fare il mimo o i disegnini per parlarci e dirgli che deve fare, uno che a malapena sa mettere due parole in croce in una frase?! Avete davanti due cv, identiche skills, esperienze simili ... uno peró ha un inglese buono e l'altro invece scolastico ... ora stiamo parlando dei vostri soldi, del vostro business, del vostro tempo e ok pazienza (pure dei colleghi!), voi chi assumereste?! Ecco, credo che la risposta ve la siete data da soli! Pure che mettiamo il caso quello sia un buon samaritano, e vi assuma con l'idea del ok lavorando imparerá l'inglese, quante volte pensate che capiti? Qui in UK poi, dove come detto, il mercato lavorativo ha posto per (quasi) tutti, ma non aspetta nessuno. Bisogna essere onesti con se stessi, soprattutto bisogna investire su se stessi, pavementare la strada della riuscita iniziando proprio dalla lingua, perché essa vi servirá non solo per procurarvi un lavoro, ma anche per destreggiarvi nel quotidiano vivere, facilitando il vostro inserimento nella societá senza farvi sentire un pesce fuor d'acqua. Ci sono di sicuro quelli che partono con un inglese maccaronico e poi si fanno strada, ma non vanno presi come esempi assoluti, perché come detto credo per ben 342235345345 volte in questo articolo, al 99% la riuscita o no di una impresa dipende dalla persona stessa, dalla sua somma di capacitá e carattere. A questo c'é anche da aggiungere, in che settore si va a ricercare ovvio che magari come lavapiatti, cameriere qualcuno e ripeto qualcuno, puó essere morbido e assumervi con un vocabolario di inglese ridotto a pelle e ossa, ma se puntate su lavori qualificati come medico, architetto, personal assistant, ingegnere ... ovvio che con l'ABC non ci fate nulla! Da qui traete le vostre conclusioni.
Corsi di inglese gratuiti a Londra Una guida ai corsi e lezioni d'Inglese online e gratuitiHo paura di fallire e dovermene tornare a casa, tu cosa mi consigli?
Ammetto che il 99% degli expat, parte temendo ció. Logico che l'impresa ha in sé delle incognite e che solo vivendo giorno dopo giorno la nuova avventura, le si potranno scoprire, affrontare e risolvere.
É dunque normale pensare ad un eventuale fallimento, ma da qui a farci le menate mentali ... anche perché spesso siamo piú spaventati da quello che penseranno (e rideranno) gli altri della nostra non-riuscita, che dall'eventuale fallimento stesso. A questo proposito scrissi un articolo che potrebbe risollevarvi l'animo: Un ottimo rimedio per farsi sabotare la vita ... e concludere nulla nella vita! Il mio consiglio in linea generale é di non farsi i film horror alla Dario Argento, non potete predirvi il futuro, in ogni cosa c'é un 50% di riuscita come di fallimento, provate (sforzatevi!) a focalizzarvi su quel 50% di riuscita, tenendo a mente che molti prima di voi ce l'hanno fatta. Non state andando mica su Marte ... pure se molto presto sbarcheremo anche lí! 😉E proprio indispensabile farsi in NIN - National Insurance Number?
Vi rispondo con una frase del governo britannico, molto chiara e forte: You must apply for a National Insurance number to start work! - Tu devi per forza farti un NIN se vuoi iniziare a lavorare in UK! Qui l'articolo su come ottenerelo.
Ma serve davvero farsi il passaporto?
Altra cosa su cui ci sono vari dubbi e il web non fa che aumentarli. Il dibattito vede gente che dice di no, altri che dicono di sí. Io appartengo alla fazione del sí ci serve, eccome! La questione é molto semplice, la nostra CI é buona secondo me per viaggiare, ma non per viverci. Il governo britannico accetta la nostra carta d'identitá, ma come si dice, tra il dire e il fare c'é di mezzo il mare! 😉 Qui preferiscono il passaporto, per loro é piú difficile da falsificare, ed é giá tutto bello tradotto. Come detto la CI la dovrebbero accettare ovunque, ma vi puó capitare invece che non sia accettata, o che richiedano espressamente di vedere pure il passaporto. Ora dipende da persona/funzionario, ti puó capitare quello che per suoi motivi pretende solo il passaporto, e quello che invece se ne frega e accetta tutto. Diciamo che qui pure con questa cosa del terrorismo, sono mooooolto per il controllo, e il non lasciare nulla al caso. C'é anche da dire che a mio avviso é sempre meglio avere due documenti con sé, perché la nostra CI si puó rovinare facilmente, basta pure che prende una bella pioggerella e saluti, e sapete bene che non ve l'accetteranno piú, e dovrete andare al consolato qui a Londra, e tutte 'ste storie qui. Quindi consiglio di investire i soldini in un passaporto, che vi renderá la vita da expat piú facile, e puó anche servirvi in futuro per viaggi o nuovi espatri (spesso da Londra poi ci si sposta in America, Canada, Giappone, Australia, etc.)
Che zone/cittá mi consigli, oltre a Londra?
Secondo te c'é lavoro in questo settore?
Unisco queste domande in un'unica risposta, perché al 99% sulla scelta di una cittá inglese pesa il fattore "ci sará lavoro oppure no?! ". Anche queste domanda virano sul personale, vi riporto il mio esempio: sin dal 2007 sapevo che sarei venuta a vivere a Londra, l'amavo, appena avevo un momento libero facevo armi e bagagli e volavo da lei, poi nel 2009 ho conosciuto Manchester, e sono stata sedotta anche da lei e la sua vibrante vita e aria che si respira. Alla fine come ben sapete ho optato per Londra, ma ... nel 2011 Oxford mi ha conquistata e poi come un amore fulmineo mi ha sedotta, ma dopo pochi mesi son scappata perché la sua realtá era troppo rilassata e contenuta per i miei gusti. Tutto ció per dirvi che le cose vanno vissute sulla propria pelle. Non posso dirvi quale cittá é piú consona al vostro stile di vita ed esigenze, non posso dirvi meglio Liverpool o Bristol. Dovete deciderne una di cittá, venire qui, provarci e poi se non vi piace via si va altrove su e giú per UK, finché non si trova qualcosa di consono. Vi basta davvero una mesata per rendervi conto se una cittá é a misura giusta per voi e anche logicamente a livello lavorativo. Intanto peró per farvi un'idea, potete dare una letta a questi 2 articoli:
Non solo Londra: 12 cittá su cui puntare per trovare lavoro in UK, informazioni, consigli e tanti links! Vado a lavorare in Inghilterra, sí ma dove?Un amico mi ha detto che ... secondo te é vero?
Ovvio non sto nella testa del vostro amico per dirvi sí é tutto vero, oppure no, guarda ha tralasciato qualche elemento. Comunque in via generale prendete tutto con le pinze, sí pure quello che vi dico io, perché ogni esperienza é a sé, dipende da diverse circostanze ed eventi, e ognuno la filtra attraverso il suo sentire e punto di vista. Ad esempio io amo Londra, ho girato parecchio per l'Europa, e Londra continua a rimanere la cittá "perfetta" per me. Conosco invece amici e non, che considerano Londra una cittá invivibile, poco attraente, e dunque mai la sceglierebbero come possibile meta per un espatrio. Stessa cosa vale per le informazioni, 5 anni fa quando decisi di venire a vivere qui lessi in alcuni forum che molti avevano avuto difficoltá nell'aprire un conto bancario inglese, mentre altri dicevano che ottenere un NIN era facilissimo. Per me si riveló l'esatto contrario. Ho aperto il conto bancario in meno di 5 minuti, e al colloquio per l'ottenimento del NIN mi hanno tenuto piú di 30 minuti! Quindi ascoltate pure le esperienze altrui che vi possono essere utili, e far capire come girano le cose in quel dato paese, ma non prendetele come totali sacrosante veritá.
Ci vuole tanto a sistemarsi in UK?
Anche qui dipende solo che da voi. In via generale ci vogliono un mesetto o poco piú, per sistemarsi con casa e lavoro, ma ovvio c'é pure chi in capo a una settimana si é sistemato con entrambi. Poi con la parola "sistemarsi" si possono intendere diverse sfumature, sistemarsi nel senso casa e lavoro, sistemarsi nel senso di essere ben inseriti nel tessuto sociale inglese, sistemarsi con tanto di fidanzata/o, sistemarsi a livello di raggiungimento carrieristico, sistemarsi con una casa propria, etc. Ognuno ha i suoi tempi e modi, anni fa ammetto che mi sentivo sempre in ansia quando mi confrontavo con altri expat italiani, perché poteva capitare di incrociare qualcuno che giá era ben avviato con il lavoro, o viveva per conto proprio, o eccelleva in questo e quello, o lo aveva ottenuto con minor tempo ... oggi non ci faccio piú caso, perché ognuno é a modo suo e ci arriva alle cose in maniera e per vie diverse, e poi sicuramente magari non brillo in quel determinato campo, ma in molti altri sí! 😀
In che zona di Londra mi consigli di ricercare?
Tutte le domande, o almeno la maggioranza ... come avrete capito non hanno una risposta unica, una risposta valida per tutti, ma sono bensí soggettive. Anche questa logicamente lo é. Ad esempio all'ennesimo cambio di casa, una mia collega mi propose di andare a vivere ad Archway che lei considerava fighissima, bellissima e quindi papabilissima, mi convinsi e presi un appuntamento per vedere una stanza. Morale della favola? A me la zona fece schifo, per dirla tutta! 😉 E da allora non ho piú ricercato in quell'area. Come vedete dal piccolo esempio una zona puó piacere come no, un'altra collega mi disse di stare alla larga da Kensal Rise, invece per un po' c'ho preso pure casa! 😀 Il succo del discorso é, venite a vedere la zona, Londra é cosí immensa che davvero le cose possono cambiare (e di mooolto) da un paio di vie all'altra.
Come faccio a trovare una stanza/casa in UK?
Questa domanda troverá la risposta in questa sezione del blog che ospita numerosi articoli a riguardo!
Come faccio a trovare lavoro in UK?
Questa domanda troverá la risposta in questa sezione del blog che ospita numerosi articoli a riguardo!
É affidabile ricercare una casa/stanza dall'Italia?
La mia risposta é no! NO, non date assolutamente soldini per fermare case, colloqui, lavori, o pacchetti che includono pure la regina in vestaglia che vi serve il tea. Fate da soli, só che spaventa ma credetemi (basta farsi un bel giretto online!) si possono incappare in fregature colossali. Purtroppo mi capita di ricevere letterine di persone che hanno pagato, preso a scatola chiusa e una volta arrivati qui hanno avuto dei seri problemi con la casa, la zona, i coinquilini, i soldi, caparre ... etc. Io non voglio fare dell'erba tutta un fascio, ma se posso consigliarvi, prendere dall'Italia un ostello o una stanza su siti di vacanze rinomati come Airbnb o Wimdu per una settimanella o poco piú, e poi una volta qui, via a ricercare di persona una stanzina! 😉
E questo é davvero tutto!
Sir Koala ringrazia e saluta.