Thanks to Anatole for this amazzzzzing pic!
Miei amati,
oggi, 18 anni fa (correva l’anno 1994), moriva Kurt Cobain.
Anche se ero piccola, ricordo bene quel giorno. Seguivo un po’ i Nirvana grazie a mia sorella più grande anche se naturalmente all’epoca non potevo che apprezzarli solo in minima parte, in quanto ero una bimba-bimba minkia (avevo 8 anni).
Successivamente ho imparato a conoscerlo bene e ad amarlo, un periodo ero quasi ossessionata da lui e dalla sua storia, ricordo che addirittura tentavo di assomigliargli, perché lo sentivo molto vicino a me, al mio essere. Era profondamente infelice, depresso, non riusciva a reggere la sua vita, credo che fondamentalmente non si sentisse amato.
Il mio maestro di chitarra mi raccontava sempre che la prima volta che era andato in America era proprio il 6 aprile 1994, un giorno dopo la sua morte. Arrivato in aereoporto, la prima cosa che fece fu andare in edicola per comprare un giornale e immediatamente lesse la notizia, rimbalzata su tutti i vari quotidiani e tabloid. Fu un colpo per lui che all’epoca aveva vent’anni e adorava i Nirvana, come tutti i suoi coetanei.
C‘era un ragazzo che mi piaceva, all’epoca. Si chiamava (anzi si chiama, perché spero che sia ancora vivo) Lorenzo ed era più grande di me di almeno dieci anni e naturalmente, mi filava ben poco. Per lui ero solo una ragazzina che frequentava il suo stesso negozio di dischi, la Fonoteca (bei tempi! Altri tempi!) e che come tanti amava i Nirvana. Aveva gli occhi azzurri e un sorriso bellissimo e mi raccontava che avrebbe voluto avere una figlia femmina, per chiamarla Marigold.
He’s there in case I wandered off
He’s scared ’cause I warned
He’s there in case I want it all
He’s scared ’cause I won