Voglio evitare di creare vane aspettative in coloro che credono che Gloria sia una donna di facili costumi, quindi chiarisco subito che questa non è una storia di amore, di sesso, di incontri clandestini, ma di delusioni e frustrazioni.La protagonista non è Gloria, ma è capace comunque di dar piacere, è versatile e disponibile, lo scorso anno ha raggiunto l'apice del successo e della notorietà, ma adesso è in fase calante ed ha pensato bene di cambiare nome per provare a rifarsi una reputazione.Era da un po' che non ci pensavo, ma questa mattina, mentre inzuppavo il bel biscottone con zucchero di canna e grano saraceno nel mio latte e caffè, lo sguardo da miope assonnata si è posato sul sacchetto giallino che avevo difronte e, piano piano, ho messo a fuoco gli ingredienti dei frollini che stavo mangiando: farina di frumento, grasso vegetale di palma, zucchero di canna ... torno indietro, grasso vegetale di palma ... Allora vedi? Vedi che ci sei ancora? Hai cambiato nome, ma ci sei comunque, caro il mio "olio" di palma. Che poi, tutto sto clamore per l'olio di palma che, ad onor del vero, non fa più male di altri alimenti, è stata solo una bieca mossa commerciale, come tante altre che passano più inosservate. Basti pensare che l'olio di palma, demonizzato e bandito dalle nostre tavole per qualche mese, fa meno male di alimenti come la margarina, grasso che molti continuano ad utilizzare al posto del burro, solo perché sulle confezioni c'è scritto "vegetale". Sarà perché ci hanno insegnato che tutto ciò che è vegetale è da preferire ai prodotti di natura animale, ma è opinione diffusa che la margarina sia meno nociva del burro, anche se non è affatto così. E' stato semplice, quindi, riabilitare l'olio di palma, è bastato sostituire alla parola "olio" l'espressione più gradita "grasso vegetale", pare faccia meno male già a leggerlo. Insomma, è tornato ad essere un ingrediente come gli altri, come i coloranti, come il glutammato, come le particelle di sodio nell'acqua. Certo, passata la moda della lotta all'olio di palma, continueremo a consumare allegramente tutti i prodotti contenenti il "grasso vegetale di palma", magari cominciando a diffidare di quelli a base di soia, che pure non è che sia questa benefattrice.Insomma, se diamo il giusto nome alle cose, ci fanno meno paura, o comunque ci appaiono diverse."Le parole sono importanti" diceva Nanni Moretti in Palombella rossa, alludendo all'uso di espressioni di tendenza, frasi fatte oramai prive di significato, termini inappropriati. Io dico che le parole sono importanti, ma soprattutto in determinati contesti. Pensiamoci.Allora impariamo a chiamare "cicciottelli" i bambini in sovrappeso e non grassi o, peggio ancora "chiattoni", impariamo a chiamare "sfigati" tutti i guappi e "vigliacchi" tutti gli uomini che usano violenza sulle donne, ma questa è un'altra storia ...