>> 19 Ottobre, i movimenti si riuniscono…

Creato il 27 ottobre 2013 da Felice Monda

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E’ passata una settimana dal corteo del 19 ottobre

Le proteste in Italia sono arrivate tutte ad un bivio: unirsi o radicalizzarsi. Dopo la manifestazione del 19 ottobre un punto è chiaro: l’unione fa la forza.

La protesta No-Tav

E’ difficile in questi mesi scrivere della protesta No Tav, perché è di fronte all’ennesimo tortuoso bivio: da una parte un tentativo di rilancio della protesta sull’intero territorio nazionale, dall’altra parte un’opposizione più dura, quella dei sabotaggi. E in realtà non è neanche un aut aut tra le due possibili scelte, visto che entrambe sono adottabili.

Questa situazione si è venuta a creare perché la protesta della Valle, diventata celebre da qualche anno, in realtà va avanti da decine di anni, esattamente come il progetto dell’alta velocità. La costruzione della Tav ha avuto un’accelerazione e la volontà della necessità di tale opera tra i Ministri degli ultimi governi e di gran parte della politica si è rafforzata sorprendentemente. Questo porta ad un cantiere corazzato e militarizzato che irreversibilmente buca la montagna creando l’opera, mentre la politica non ne vuole saper nulla delle alternative. Persino il Movimento 5 Stelle, affezionato al tema, dopo aver fatto un sopralluogo nel cantiere di Chiomonte ad inizio legislatura, ha nella pratica abbandonato la protesta. Forse perché scomoda elettoralmente. In ogni una protesta fortissima sta scuotendo la Valle, composta da anime politicamente diverse tra loro, che è divenuta materia aggregante al livello nazionale permettendo a siciliani, laziali, pugliesi e cittadini di tutta Italia di potersi definire come No Tav. Persino le notizie che arrivano dalla Francia, socia del nostro Paese nella costruzione del tunnel, non scalfiscono minimamente la possibilità della conclusione dell’opera: che la Tav francese, di collegamento alla nostra, non venga costruita prima del 2020-2025 non importa alla politica nostrana.

La protesta del 19 ottobre

La protesta di sabato scorso che ha animato le vie di Roma, composta dagli “antagonisti” (così definiti dalla stampa nostrana), in realtà non era altro che il tentativo di rilancio nelle strade italiane di questioni che da territoriali sono diventate nazionali. Così abbiamo avuto i No Tav, i No Muos, i No Dal Molin, i No Grandi Navi e tantissimi altri comitati che tentano di essere ascoltati, ma che non lo sono. In realtà la protesta del 19 ottobre, sotto molti aspetti, rappresenta un problema tutto nostrano: era composta da una infinità di lotte territoriali che rappresentano i grandi problemi dell’Italia, su scala nazionale e non solo.

Ed è così che nasce una strategia, quella dell’unire tutte le proteste, dai valligiani No Tav ai siciliani No Muos passando dai movimenti per il diritto all’abitare, così dando una cassa d’amplificazione mediatica e politica molto più ampia, tanto dal non poter non esser inascoltata.  Proprio l’unione è la prospettiva della manifestazione del 19 ottobre, che ha dimostrato come la realtà dei movimenti sia ancora rappresentativa ed abbia qualcosa da rivendicare con fermezza, come dimostra l’integrità del corteo di sabato scorso che ha soltanto rischiato di essere rovinato da qualche scaramuccia, abilmente utilizzata dai media. Così, movimenti diversi tra loro o legati ad un particolare territorio hanno sfilato insieme mettendo in evidenza i propri punti di connessione, quindi che pongono delle questioni politiche di respiro nazionale. Da vedere se, in questi mesi, questi movimenti saranno ascoltati e se saranno in grado di farsi ascoltare.

Stefano Vito Riccardi - http://dailystorm.it

link all’articolo completo: http://dailystorm.it/2013/10/26/i-movimenti-che-si-uniscono-19-ottobre-giornata-di-esempio-e-di-avvertimento/


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