"EnergiaEnergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J) da fonti rinnovabilifonti rinnovabili
Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili con le tempistiche di utilizzo da parte dell'uomo. Sono considerate quindi risorse rinnovabili:
- il sole
- il vento
- l'acqua
- la geotermia
- le biomasse in Italia – 2013", è la prima pubblicazione statistica in Italia ad esaminare in maniera complessiva gli impieghi delle fonti rinnovabili sul territorio nazionale.
Per la prima volta infatti, il rapporto del GSE, oltre alla consueta indagine sul settore Elettrico, si estende anche al settore Termico (riscaldamento) e a quello dei Trasporti (autotrazione).
Ne emerge che sul totale dell’energia rinnovabile consumata (20,7 Mtep), più della metà -il 51%- è imputabile al Termico, oltre un terzo -il 43%- è da attribuirsi al settore Elettrico, mentre la rimanenza -il 6%- spetta ai Trasporti.
Contributo delle singole fonti ai consumi totali di energia da fonti rinnovabili
L’impiego delle rinnovabili costituisce nel 2013 il 16,7% del totale dell’energia consumata in Italia, quota ben superiore rispetto al target del 9,9% fissato dall’EU per il 2013 e che anzi sfiora con oltre un quinquennio di anticipo l’overall target dell’EU del 17% al 2020 e si avvicina anche ai valori del 19-20% prefigurati dalla Strategia Energetica Nazionale.
Grado di raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Direttiva 2009/28/CE
Il settore termico, con 10,6 Mtep di energia pulita consumata (il 18% dei consumi complessivi di energia termicaenergia termica
Calore.) vede l’affermarsi delle pompe di calore, il cui contributo rappresenta una quota di gran rilievo (2,5 Mtep) anche se di gran lunga è la biomassabiomassa
In generale si identifica con biomassa tutto ciò che ha matrice organica ad eccezione delle plastiche e dei materiali fossili. Come indicato nel decreto legislativo del 29 Dicembre 2003 n. 387, per biomassa si intende " la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonchè la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani ". Ciò che accomuna le diverse tipologie di biomassa è la presenza di carbonio che mette a disposizione un elevato potere calorifico eventualmente sfruttabile per fini energetici. solida a farla da padrona con 7,5 Mtep, sfruttati per lo più nel settore domestico.
Per quanto riguarda invece l’energia elettricaenergia elettrica
Forma di energia ottenibile dalla trasformazione di altre forme di energia primaria (combustibili fossili o rinnovabili) attraverso tecnologie e processi di carattere termodinamico (ovvero che coinvolgono scambi di calore) che avvengono nelle centrali elettriche. La sua qualità principale sta nel fatto che è facilmente trasportabile e direttamente utilizzabile dai consumatori finali. Si misura in Wh (wattora), e corrisponde all'energia prodotta in 1 ora da una macchina che ha una potenza di 1 W., nel 2013 sono stati prodotti 8,9 Mtep (valore “normalizzato” secondo le regole di calcolo previste dalla Direttiva 2009/28/CE[1]) equivalenti al 31% dei consumi complessivi di energia elettrica. La fonte idraulica è quella che ha contribuito maggiormente (47%), seguita da quella solare (19%), dalle bioenergie (15%) e dalla fonte eolica (13%).
Con 1,25 Mtep consumati, il settore dei trasporti sostenibili vede invece il primato del biodieselbiodiesel
Biocombustibile derivato da un processo chimico applicato agli oli vegetali (colza, girasole, palma, noce di cocco, soia, ...) ma anche ai grassi animali provenienti dall'industria della carne. Esso può essere utilizzato, puro o in miscela (5-20%), come sostituto del gasolio nel settore dei trasporti e del riscaldamento senza modificare motori e caldaie, consentendo una riduzione significativa di emissioni rispetto al gasolio minerale. che con il 94% di impiego ha costituto la quasi totalità dell’utilizzo di biocarburanti.
Interessante notare come geograficamente la Lombardia è risultata essere nel 2013 la Regione più rinnovabile d’Italia. Come riportato nel Report “Nel 2013 la Lombardia è stata la Regione italiana con la maggiore produzione da fonti rinnovabili, pari a 16.944 GWh, il 15% dei 112.008 GWh prodotti sul territorio nazionale. E’ seguita da altre due Regioni del Nord Italia: il Trentino Alto Adige e il Piemonte che rappresentano rispettivamente il 10,5% e il 9,9% della produzione nazionale del 2013. La generazione elettrica da fonti rinnovabili è così distribuita tra macro aree: il Nord Italia ha contribuito con il 53,9%, il Centro con il 14,9% e il Sud (Isole comprese) con il 31,2%.”
DistribuzioneDistribuzione
Attività di trasporto (di elettricità o di gas) agli utilizzatori finali attraverso le reti di distribuzione. regionale della produzione nel 2013
[1] Normalizzazione delle produzioni idroelettrica ed eolica e contabilizzazione dei soli bioliquidi sostenibili.
Orizzontenergia.it
Data: 19/03/2015