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Compito di un giornalista (o di due giornalisti, in questo caso) sarebbe quello di raccontare i fatti, magari separando il racconto di questi, dalle personali opinioni. Compito dello storico, dell'intellettuale, è poi mettere assieme questi fatti, uno in fila all'altro, per cercarne le connessioni.E, da queste, ricostruire il quadro di insieme che ne viene fuori: un disegno che magari, ad un occhio distratto può sfuggire, ma che spiega tutti i perchè che la storia nuda e cruda lascia sospesi, congiunge i punti di discontinuità.Insomma, da una risposta alla domanda sul cosa è successo, quali gli attori (anche secondari) e quale sia stato l'obiettivo finale.Questo è quello che hanno fatto Luigi Grimaldi e Luciano Scalettari, che nel passato si sono già occupati di traffici di armi e rifiuti, e degli omicidi Alpi - Hrovatin: hanno messo assieme le loro inchieste, legandole con altre, che coinvolgono il nostro paese in quegli anni cruciali della nostra storia. Gli anni di passaggio dalla prima alla seconda Repubblica. Il 1994, che è stato di cerniera, e non di frattura, tra la prima e la cosiddetta seconda Repubblica.Parliamo di “Sistemi criminali” della Procura di Palermo , “Cheque to cheque” della Procura di Torre Annunziata, dell'inchiesta di Woodcock Somaliagate, l'inchiesta “Phoney money”: traffico di rifiuti e materiale radioattivo verso l'Africa, col supporto di imprenditori italiani e somali.
La spinta eversiva di cosa nostra, negli anni in cui ricercava nuovi referenti politici. La nascita delle Leghe meridionali, con forti contatti con la massoneria deviata e anche con la Lega del nord.
Lo stragismo come mezzo per spingere lo stato ad una "trattativa" e nel contempo "l'operazione Botticelli" per la creazione di un nuovo partito, a partire dalla struttura di Publitalia '80 di Marcello Dell'utri. Gruppo di lavoro di cui faceva parte anche un certo Antonio Ruppen, finito dentro le inchieste per traffico di rifiuti e armi (progetto Urano). Armi e esplosivo (il T4-Rdx) che passava tramite il trafficante siriano Al Kassar, le cui tracce sarebbero state rinvenute dentro la Moby Prince. Esplosivo dello stesso tipo di quello usato dalle stragi del 1992-1993.
Armi e esplosivo che, come emerge dalle inchieste, passa attraverso la complicità di imprenditori italiani e di esponenti dei servizi (e il confine tra gli uni e gli altri diventa a volte indistinguibile).Armi e traffici che forse il giornalista Mauro Rostagno aveva scoperto, filmando l'atteraggio e il trasbordo di casse nella base militare di Trapani, alla pista Kinisa. Uno dei centri della struttura Gladio, il centro Scorpione: centro di cui era responsabile il maresciallo dei Servizi Vincenzo Li Causi.Pure lui morto misteriosamente in Somalia, come Ilaria e Miran; pure per lui, nessuna autopsia. Pure per lui, si parlò di imboscata cui era finito per caso. Ilaria Alpi e il suo operatore Miran Hrovatin avevano girato la Somalia per fare un servizio che Ilaria riteneva il più importante: sapeva cosa andare a cercare e dove (come testimonia il sultano di Bosaso). Forse perchè qualcuno l'aveva imbeccata, come Li Causi?Le strade costruite dalla cooperazione italiane, che nasconderebbero rifiuti industriali.I container pieni di rifiuti radioattivi, sotterrati nei cantieri.Di certo è che Ilaria si è trovata dentro una guerra di ricatti, portata avanti dalle due fazioni in guerra in Somalia (quella di Aidid e quella di Mahdi): ricatti di cui era vittima l'Italia, se si fosse saputo del traffico di armi e di rifiuti? Ricatti che poi improvvisamente terminano nel 1994 (con la fuoriuscita di Miglio dalla Lega, la vittoria elettorale alle elezioni ...)?Possibile. Di certo, quel servizio avrebbe fatto un bel rumore se fosse uscito prima delle elezioni del 1994 che portarono alla vittoria il neonato partito di Silvio Berlusconi.Partito su cui sarebbero confluiti i voti della mafia, al naufragio dell'esperimento delle Leghe meridionali. Partito nato dalla cellula di Publitalia, di cui Ruppen (quello del progetto Urano) faceva parte.Quale sia il filo rosso (se esiste un filo) che lega questi fatti, sarà da una parte la magistratura ad appurarlo (con le inchieste ancora attive). Ma questo libro, mettendo uno in fila agli altri i fatti, fa nascere tanti dubbi, sul come sia nata questa Seconda Repubblica.La scheda del libro sul sito di ChiarelettereIl link per ordinare il libro su internetbookshop.Technorati: Luigi Grimaldi , Luciano Scalettari
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