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Creato il 14 luglio 2010 da Patuasia

i vogliono le Grandi Opere che chiamano gli appalti. Si è registrato e si registra un forte sviluppo edilizio. Si patrocinano  e finanziano le feste dei calabresi. Si favoriscono le imprese locali, quasi tutte di calabresi. Si bruciano capannoni, auto, betoniere, negozi. Si evitano allarmi. Si usa il silenzio. Ma si legge: “La Valle d’Aosta risente dell’influenza delle organizzazioni criminali attive nella regione piemontese e ha suscitato l’interesse anche di altre poiché, per la sua natura geografica, è un’importante area di transito per molteplici traffici. Secondo i dati del Ministero dell’Interno risalenti al 1994, sarebbero in totale 18 le organizzazioni criminali di tipo mafioso attive nelle due regioni e circa 1.000 i soggetti ad esse affiliati. Attualmente (XIV Legislatura – 2001/2006) la Sezione Anticrimine del ROS di Torino, con la collaborazione dei comandi dell’Arma territoriale, ne avrebbe invece individuate ben 52 in Piemonte e 8 in Valle d’Aosta.”. E oggi, in un garage di via Chaligne ad Aosta, un’altra moto ha preso fuoco.


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