Terminata la 2^ giornata di Serie A, andiamo a vedere quali sono le delusioni e le rivelazioni del turno.
La Serie A è tornata con un inspiegabile e inatteso avvio. La Juve che a giugno sognava il triplete ha incassato 2 ko consecutivi, l’Inter pur faticosamente sembra aver ritrovato continuità, mentre squadre modeste come Toro e Chievo dominano la classifica di Serie A senza paura, conquistando vittorie fragorose. Le uniche conferme sono il Napoli tutt’ora arrancante, un Milan impaurito e una Roma che ancora una volta a settembre sembra pronta per lo Scudetto.
Non poteva mancare il nostro pagellone.
Voto 1 alla Lazio: settimana da dimenticare per i biancocelesti. Il cocente 3-0 di mercoledì scorso contro il Leverkusen ha lasciato strascichi pesantissimi: il 4-0 al Bentegodi contro un impressionante Chievo è la sconfitta più pesante da quando Pioli è in panchina. Serve un immediato cambio di rotta: sarebbe impensabile riuscire ad acciuffare l’Europa all’ultima giornata anche quest’anno, con le milanesi attualmente molto più competitive.
Voto 2 alla Juve: vincere aiuta a vincere, si dice. Non sempre è vero: della compagine che ha sfiorato il triplete è stata smantellata la colonna portante, per fantasia e personalità. Chi è rimasto sembra soccombere sotto il prestigio del recente passato: Pogba, nervoso e inconcludente, è irriconoscibile da quando ha ereditato la 10 di Tévez, ma sono discutibili anche gli atteggiamenti di Morata, Chiellini e Evra. Solo Dybala tra i nuovi arrivati rispecchia per atteggiamento la mentalità bianconera, ma i margini di crescita sono ampissimi. Con il 2-1 contro la Roma la Juventus ha coronato il suo peggior esordio dal 1912: 0 punti in due partite. All’Olimpico per 80′ la squadra di Allegri è rimasta schiacciata nella propria area, priva di quella compattezza e quella fluidità che per 4 anni consecutivi le hanno concesso di dominare in Serie A. Da salvare solo gli ultimi 10′: a partita ormai persa i bianconeri hanno preso in mano il gioco e assalito l’area giallorossa, rischiando perfino di acciuffare un miracoloso (e immeritato) 2-2.
Voto 3 alla Fiorentina che, dopo un precampionato impeccabile e un’ottima partenza contro il Milan, a Torino pecca di superiorità e in soli 45′ vede l’iniziale vantaggio capovolgersi in un sonoro 3-1. Pessima poi l’esultanza (in buona fede o meno) di Marcos Alonso sotto la Maratona. I miglioramenti tattici rispetto a pochi mesi fa sono evidenti, ma Sousa dovrà ancora lavorare molto sulla mentalità.
Voto 4 all’Udinese. Contro il Palermo va in scena lo stesso copione del match di Torino contro la Juventus ma a parti invertite: i bianconeri dominano per tutta la partita, ma basta una magia di Vázquez ben sfruttata da Rigoni è una prestazione strepitosa di Sorrentino per regalare i 3 punti (e la vetta in Serie A) a Iachini.
Voto 5 al Napoli, che ha vissuto ancora una volta l’incubo delle contestazioni di pochi mesi fa. Il gioco imposto da Sarri è bello e funzionale, ma bastano due amnesie difensive di Albiol per regalare in soli 2′ la doppietta a Éder che vanifica il 2-0 siglato dal rinato Higuaín (ispirato prima da Insigne poi da Allan). Per Sarri 1 solo punto in due partite. E il San Paolo già mugugna.
Voto 6 alla Samp, ancora tatticamente rivedibile ma mentalmente rigenerata. Dopo la disarmante eliminazione dall’Europa League, Zenga e i suoi si sono riabilitati mettendo a segno il secondo risultato utile consecutivo, ribaltando il 2-0 al San Paolo grazie ad un Éder inarrestabile e per nulla distratto dai rumors di mercato: 4 goal in due partite, per ora il più prolifico in Serie A. Muriel ha perfino avuto la palla del 3-2, ma un miracolo di Reina ha evitato il tracollo.
Voto 7 all’Inter e al Milan, che vincono (contro le piccole) ma non convincono: le milanesi macinano punti ma senza incantare. Manovre lente, centrocampo confusionario e sbavature difensive che molto ricordano le sviste della passata stagione. Promosso però a pieni voti il reparto offensivo di entrambe, su cui le due società hanno fortemente investito: Jovetić con 3 goal in 2 partite è già diventato titolare inamovibile, mentre Bacca e Luiz Adriano, in buona sintonia, hanno trascinato i compagni a suon di magie. La classifica sorride, Mancini e Sinisa no: sanno che la strada è tutta in salita.
Voto 8 a Genoa e Atalanta: contro il Verona un Pavoletti imprendibile sfrutta il primo pallone a disposizione per annientare il morale del Verona, mai pericoloso. Giustissimo il 2-0 finale. Ottimo per Reja il bilancio dello scontro contro il Frosinone: un secco 2-0 che si rivelerà utilissimo a fine stagione durante la lotta per la permanenza in Serie A. Splendida la mazzata del Papu Gómez da ben 20 metri di distanza.
Voto 9 alla Roma, straripante: può davvero essere la candidata principale per lo Scudetto. La miglior Lupa del primo anno di Garcia non è nemmeno paragonabile a quanto visto ieri all’Olimpico. Džeko in area è una certezza, per esperienza e fisicità, Salah e Iago garantiscono velocità e imprevedibilità, Digne (forse l’acquisto migliore) è strepitoso per velocità e precisione nei cross. Se a ciò si aggiunge Pjanić tecnicamente perfetto, un ottimo Florenzi, un De Rossi finalmente in gran lustro e le solite prestazioni di qualità di Manolas e Nainggolan, il risultato è ottimo. Per 80′ la Juve è rimasta imbambolata davanti al tiki taka dei giallorossi, incapace di arginarli e imporre il proprio gioco. Da migliorare, come sempre, la mentalità: sul 2-0 la squadra ha allentato la presa, pagando subito con un goal di Dybala che ha riaperto la partita proprio sullo scadere. Con De Sanctis in porta sull’incornata finale di Bonucci, sicuramente sarebbe arrivata la beffa.
Voto 10 al Toro e al Chievo, le outsider. Spettacolare avvio di campionato per entrambe. In queste due giornate hanno messo a segno numeri da big: 6 punti a testa, 3 goal subiti in totale e vetta della classifica. Prima vittoria per il Toro sulla Fiorentina dal 2002, secondo ribaltone consecutivo e 90º goal in Serie A per Fabio Quagliarella. Il 3-1 di Baselli, poi, è un eurogoal. Ventura può solo festeggiare.
Per un Chievo abituato a sorprendere solo verso il finale di stagione con l’addio alla Serie A già incombente, il 4-0 sulla Lazio fa rumore: un boato che ha scosso il Bentegodi dopo il magistrale assist di Meggiorini per il 2-0 di Paloschi, in scivolata al volo di tacco su palla alta. Da applausi.