Cauto ottimismo e forte reazione alla crisi, ovvero la sintesi di quanto emerge dal 2° Rapporto dell’Osservatorio Nazionale Distretti Italiani.
Principali fattori di criticità, secondo l’analisi del Coordinatore Osservatorio Nazionale Distretti Italiani Antonio Ricciardi:
- scarsa disponibilità di liquidità e rapporti meno fluidi con le banche;
- difficoltà di ricambio generazionale, sia per i lavoratori che per gli imprenditori;
- mancanza di personale qualificato.
Risposte strategiche alla crisi individuate dai Distretti Italiani:
- orientarsi verso segmenti medio-alti del mercato meno esposti alla concorrenza del prezzo;
- investire nella ricerca stilistica del prodotto;
- più attenzione all’eco-sostenibilità con ricadute positive sui costi dei processi produttivi;
- creare e affermare marchi propri;
- controllare direttamente i canali distributivi anche all’estero.
Per questo lavoro la Federazione dei Distretti Italiani per si è avvalsa della collaborazione di prestigiosi partner quali Confindustria, Unioncamere, Fondazione Symbola, Intesa Sanpaolo, Banca d’Italia, Fondazione Edison, Censis e Istat, Confartigianato e Cna. 101 i distretti monitorati per un totale di 286.000 imprese che occupano 1,57 milioni di addetti.