Ho mangiato il buonissimo paté de foie gras (paté di fegato d'oca, come sapete una prelibatezza in Francia). Ehm, Lidl 0,99 cent, dite che vale? hahaha scommetto che quello che ho mangiato al ristorante Sabato era esattamente lo stesso, solo in un piattino carino e a circa 20 euro in più
Dunque, come vi dicevo, oggi altra giornata folle chez Rondini. Il martedì è il giorno peggiore, perchè c'è il mercato, dunque tutti si riversano in boutique. E quando dico tutti intendo TUTTI. Allora, io mi dico, tu essere umano normale, se vedi che il negozio è pieno stipato, ma veramente non ci si muove (e io mi devo chinare dappertutto a fare provare scarpe), cosa entri con il passeggino, la tata, la nonna e il cane??? Ma lascia il parentado fuori! Tutti entrano, prendono le cose dalla vetrina o dagli scaffali, si piazzano in mezzo al negozio, e quando viene il loro turno mi mostrano la scarpa e mi dicono "voglio questa". Maledetto scemo, non me la puoi indicare con il dito, invece di sfasciarmi la vetrina?? Scommetto che da Chanel nessuno prende niente dalla vetrina. George commenta sempre "quelle misère", haha.Poi ci sono le solite scene, che vado ad illustrarvi:
-IL BAMBINO CICCIONE VIZIATO:bambino/a ciccione, con orologio firmato, abiti firmati, aria sprezzante e gelato (gocciolante, aiuto le sedie in cuoio) in mano. La madre, tutta in tiro, mi chiede se ho qualcosa per la creatura. La creatura peserà 80 chili, quindi so già che nessuna scarpa da bimbo gli entrerà, e quelle da adulto saranno lunghe. Tiro un sospiro e li caccio il più in fretta possibile, che c'ho da lavorare, io. E comunque i bambini non devono mangiare tra i pasti, se no vedi? Le scarpe non gli entrano, eh.
-LE SCIURE:entra il gruppo di sciure, tutte con borsa Goyard e scarpe firmate. Faccio provare quelle 100 paia a ciascuna di loro, mentre le altre danno consigli ("tesoro, ti sta troppo bene"- alla cicciona strizzata in una Salomè. "Signorina, questo è grande". Ma mi faccia fare il mio lavoro, che ha una scarpa sola infilata e non si è nemmeno messa in piedi). Tutte vogliono il modello e il colore delle altre, e li vogliono provare TUTTI. Una cosa infinita.
-L'UOMO RUDE:il cliente uomo, super di fretta e imbarazzato. Non vuole che lo si aiuti, fa tutto da solo, decide in 2 minuti e va via il più presrto possibile. Spesso va quando non abbiamo manco finito. Bah.
- GLI INDECISI. Spesso in coppia.Due sfigati incredibili, di solito, un po' timidini, bruttini e malvestiti. La ragazza prova 2 o 3 modelli, i più brutti e più vecchi di tutti, il ragazzo sta accanto a lei. Bisbigliano tutto il tempo, lui la chiama chérie cerca di convincerla a decidersi (ma sempre con calma), lei guarda nel vuoto e nello specchio ad alternanza. Stanno seduti e confabulano. Io nel frattempo servo altri 3 clienti, e loro sono ancora lì. Se li presso un po, non ho risposte. Mi immagino cosa farebbe un ragazzo normale con una fidanzata evidentemente NON normale. Al che faccio intervenire George, che arriva tuonante con un "QU'EST CE QU'ON FAIT, ICI?????VOUS PRENEZ LE 37, OUI??"
-LA MUTA:Di solito una ragazzina, accompagnata dalla madre. Quest'ultima arriva, mi dice cosa vuole la figlia. Prendo le scarpe, le infilo alla ragazza. Lei muta. La madre le chiede "ti piacciono?" La figlia al massimo risponde a gesti o mugugna, ma non parla fino a che non me ne vado. Le osservo da lontano, la figlia che parla tra i capelli e la madre che fa domande.Alla fine la madre mi comunica la decisione finale. Forse alla fine avrò un au revoir dalla ragazza, ma non è detto.
-I TEDESCHI: scusate ma come vi ho già detto non li sopporto. Non so perchè, sono tutti uguali. Oggi c'era una famigia allucinante, ovviamente abbigliati da film dell'orrore,sandali con gli strappi, bermudoni, tagli di capelli militari e zainetti anni '90. La madre voleva un paio di sandali per la figlia. Le ho chiesto che numero, e non lo sapeva. E' venuto fuori che la strega ha comprato 3 anni fa un paio di gladiators per la poverina di 4 numeri più grandi, perchè "l'anno prossimo saranno perfetti". MASSEINORMALE???Giuro ha detto così, l'estate prossima saranno perfetti!
- I SOSPETTOSI:Donna a me: "allora, vorrei il 40 di questo modello". Vado a cercarlo, ho solo il 39. Torno, riferisco. Lei ha già un modello di Rondini numero 39 ai piedi, dunque non ci si può sbagliare. Lei sconsolata. "Ma posso provare il 39?" No madame, sarà stretto, ha già un 40 ai piedi. "Ma solo per vedere l'effetto sul piede!" No madame, è inutile. "Ma per favore!"Vado a prendere il 39, lo prova, è piccolo."ah no, c'est petit (ma va??). Mais vous avez pas le 40?"No madame, vengo ora dal controllare"Ma è sicura?"Mhh, direi di si"Dunque non ha proprio il 40?"No.Ora ve la faccio breve, ma giuro che me l'ha chiesto almeno altre 3 volte (io smadonno a bassa voce in italiano, nel frattempo)Lei sta li a pensare ai miracoli di dyo, e io me ne vado da un altro cliente. Dopo 5 minuti mi ferma"La disturbo ancora, ma è proprio sicura sicura di non avere il 40?"Me ne vado.Dopo altri 5 minuti (sta occupando una sedia preziosa, in tutto questo), la becco che chiede a George se per caso non ha un 40. Scappo al laboratorio.
-LA PAZZA: "mademoiselle(urlando), mi da l'altro piede di questa scarpa??" (ha preso una scarpa dalla vetrina- già sono nervosa. In più vedo che è circa 4 misure troppo grande per lei)madame, ça c'es trop grand pour vous"ma mi da il 38 dell'altro piede??"madame, ma che numero ha lei?"il 35, ma mi da l' altro piede?"mais madame, le porto il suo numero"ma mi da il 38 dell'altro piede???"Me ne vado.
- I TOCCATORI FOLLI: i toccatori amano troppo prendere ogni scarpa in ogni angolo del negozio, e provarla, non importa taglia, colore e dimensione. Chiedo se per favore possono metterla al loro posto e con faccia mortificata la mettono all'angolo opposto del negozio. Mi volto, e già ne riprendono un'altra, e provano tutto in piedi, disturbando la gente che aspetta.
Capito cosa mi tocca tutti i giorni?? Ma io cosa ho fatto di male? Perchè mio fratello è in vacanza e io lavoro? Perchè pedalo 24 km al giorno ma la cellulite non se ne va? Sono i grandi misteri della vita (tranne la cellulite, quella si sa, non se ne va).