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20 settembre 1870

Creato il 20 settembre 2011 da Marvigar4

Breccia di Porta Pia

lapide pagliari

   Giacomo Pagliari, l’«eroe di Porta Pia», divenne per il Regno d’Italia, l’eroe di Porta Pia, il primo caduto dei 49 appartenenti all’esercito piemontese che persero la vita in quella mattina del 20 settembre 1870.
Giacomo Pagliari era nato il 15 gennaio del 1822 da una modesta famiglia di contadini che ebbe l’onore di dare ben quattro figli alla causa d’Italia.
Giacomo, suddito austriaco, s’era arruolato nell’esercito austro ungarico ed era stato educato nella rigidissima accademia di Wiener Neustadt, ma ai primi moti insurrezionali sorti in Lombardia, nel 1849, disertò e passò nella «Legione Volontari Lombardi».

   Con il grado di Sottotenente fu nel 1° reggimento di linea lombardo e nel battaglione bersaglieri tridentini, con i quali prese parte, negli anni 1848 e 1849, alla prima Guerra d’Indipendenza. Nominato Ufficiale in servizio permanente nell’Esercito Piemontese, nel maggio 1849, passò nel Corpo dei bersaglieri. Ebbe il comando del IV battaglione provvisorio durante la Campagna d’Oriente, dal maggio 1855 al maggio 1856. Alla Cernaia il 16 agosto 1855 si meritò una Menzione Onorevole.

   Nel 1858 fu promosso Luogotenente e l’anno successivo combatté valorosamente nella seconda Guerra d’Indipendenza. Promosso Capitano, nel dicembre 1859, si distinse nelle operazioni contro il brigantaggio nell’Italia meridionale, per le quali ottenne anche una citazione sul bollettino militare. Col 5° reggimento bersaglieri partecipò alla Campagna nel 1866; il 28 giugno dello stesso anno col grado di Maggiore assunse il comando di un battaglione.

   Nel 1870, col XXXIV battaglione, fu assegnato all’avanguardia della 11ª Divisione Cosenza del IV Corpo del Generale Cadorna. Varcato il confine pontificio il 10 settembre, raggiunse la cinta delle mura di Roma il 19 settembre. L’attacco al fronte difensivo della città, nel tratto di mura compreso tra Porta Pia e Porta Salaria, ebbe luogo la mattina del 20 settembre e fu condotto da tre colonne, a ciascuna delle quali fu assegnato un battaglione bersaglieri. Alla colonna di destra, che si era portata a Villa Albani, fu destinato il XXXIV battaglione, quello comandato dal maggiore Giacomo Pagliari.
Col fuoco delle artiglierie ben presto fu aperto un varco nelle mura di Porta Pia. Giacomo Pagliari alla testa dei suoi bersaglieri si lanciò all’assalto, mentre dai bastioni crepitava la fucileria dei difensori. Una pallottola, lo raggiunse sotto le mura, mentre si accingeva a scavalcarle. Alla sua memoria fu concessa, con Regio decreto l’11 dicembre 1870, la Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione:

   Per avere, con intelligenza e ammirabile slancio, condotto il proprio battaglione all’attacco della breccia di Porta Pia, rimanendo a pochi passi da lei mortalmente ferito. Roma li, 20 settembre 1870.

   Molte illazioni si fecero sulla sua morte: non mancava chi sospettò che fosse caduto in seguito ad una fucilata sparatagli da uno dei suoi uomini, alle spalle. Non era ben visto dai suoi soldati. Era il classico ufficiale capace di tenere la disciplina nei suoi reparti solo infliggendo le punizioni più severe. Era un bevitore incallito, spesso ubriaco e violento. Più d’uno gli aveva giurato che alla prima occasione l’avrebbe ammazzato e così probabilmente fu a Porta Pia. Pochi giorni prima, sembra, aveva fatto condannare a morte un paio di soldati colpevoli di non gravi inadempienze.

   Al Regno d’Italia, però faceva più comodo un eroe morto da celebrare che un ufficiale ammazzato dai suoi soldati nel momento più alto della gloria del Regno e non è da escludere che sia andata veramente in questo modo. Del resto la fotografia che lo ritrae in sella al suo cavallo mentre guida l’assalto dei suoi fu scattata… il giorno dopo, al suo cadavere saldamente legato al cavallo!! A parte ciò era però un soldato coraggioso e sprezzante del pericolo e nessuno ricordava di averlo mai visto in seconda linea durante una carica dei suoi soldati.
   Una trentina d’anni fa, quando si rimise in sesto il cimitero di Stagno, il suo cadavere venne riesumato. Il prof. Giuseppe Calzolari, come medico legale, assistette all’operazione e mi assicurò che il cadavere, completamente mummificato (succede spesso nei cimiteri di Stagno e di Brancere per la particolare conformazione del terreno) era assolutamente intatto. Indossava un camicione a quadri rossiccio e portava in testa un cappellaccio di cuoio a falda larga. Si sarebbe potuto verificare facilmente se il colpo che lo aveva ucciso era penetrato dalla schiena o dal petto risolvendo così, una volta per sempre la questione, ma purtroppo nessuno era a conoscenza del fatto e a Giacomo Pagliari rimase il suo titolo di «eroe di Porta Pia».

Vincenzo Iavarone

Fonte: http://www.fiammecremisi.it/joomla/ieri/giacomo-pagliari-leroe-di-porta-pia.html



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