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200 euro per un “posto” sul marciapiede: a Salerno il racket della prostituzione

Creato il 15 giugno 2014 da Makinsud

Duecento euro a settimana per dare “in fitto” un piccolo spazio sul litorale salernitano: era questa la cifra che diverse prostitute, provenienti dall’Est europeo, dovevano pagare nei confronti di un’organizzazione criminale romena che deteneva il controllo della prostituzione sul territorioprost salerno

Non solo venivano gestiti i posti di prostituzione, che di solito erano situati sulla litoranea a sud di Salerno che conduce ad Eboli, ma le prostitute venivano anche minacciate e violentate se non rispettavano i patti. Solo l’anno scorso, due prostitute avevano rifiutato di pagare il “noleggio” del posto, ma subito dopo hanno subito la reazione violenta di alcuni esponenti dell’organizzazione, che le hanno investite con un’auto e con una moto. Risultato: le due ragazze avevano riportato diverse fratture alle gambe. Violenza allo stato puro, quindi, per il controllo del territorio: “Avere il totale controllo di una strada – spiega il questore di Salerno, Antonio De Iesu – è molto importante per questi clan criminali perché produce reddito sia per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione, sia per lo spaccio di stupefacenti”. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Salerno, diretta dal vicequestore De Salvo, hanno portato all’arresto di cinque persone di origine rumena, in esecuzione di un’ordinanza cautelare del gip di Salerno. 

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Gli indagati, di età compresa tra i 23 e i 29 anni, devono rispondere dei reati di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, di estorsione e lesioni personali aggravate. L’organizzazione, per detenere il controllo dei marciapiedi, si era scontrata più volte con diversi gruppi criminali, sempre provienienti dall’Est europeo: “La prostituzione sulla litoranea a sud di Salerno – confermano gli investigatori – viene gestita da gruppi formati perlopiù da albanesi, georgiani, romeni che spesso entrano in conflitto per la gestione dei posti. Ma quella sgominata oggi è di gran lunga l’organizzazione più agguerrita: un anno fa alcuni componenti si affrontarono con un altro gruppo prendendosi a bastonate”.  Alcuni degli indagati arrestati nel corso dell’operazione erano già stati accusati di furti di rame, avvenuti nel Salernitano e il Potentino, tanto che uno di loro si trovava ancora agli arresti domiciliari.


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