Mercoledì 22 Maggio 2013 21:28 Scritto da Virginia Cerrone
Viola e Riccardo stavano preparando il pranzo per gli amici con i quali avrebbero trascorso la giornata.
Anche io aspettavo il mio amico Blakie che sarebbe venuto da noi accompagnato dal suo padrone Saiyan, magico chitarrista che insieme all’altrettanto magico flautista Amedeo avrebbero allietato la giornata.
Quando Sayan era quasi a casa nostra, di colpo Blakie gli aveva detto:
- Fermati un istante, sento qualcuno che si lamenta.
- Aiuto, aiutatemi per favore.
- Dove sei che ti vengo a soccorrere.
- Fai pochi passi davanti a te, mi troverai per terra, ho un’ala ferita e non riesco a volare.
Fatti pochi passi, Blakie si trovò vicino a una taccola, un uccello simile al corvo e del
quale purtroppo si sente spesso parlar male; sì, un po’ come la storia dei gatti neri che portano sfortuna.
Ma, al contrario delle dicerie, la taccola aveva fatto gli occhi dolci a Blakie e Sayan, commosso da questa scena, l’aveva presa e portata a casa nostra; Viola e Riccardo si sentivano molto onorati per questo ospite inusuale.
La taccola non sembrava così disperata all’idea di trascorrere la giornata con noi. Io stesso non mi riconoscevo: avevo messo da parte il mio istinto di cane da caccia e osservavoquestoanimalino,cheimmediatamente si era adattato ad una situazione tanto insolita. Viola le aveva chiesto:
- Hai fame?
- Un pochino sì.
- Lo vuoi un biscotto ammorbidito con l’acqua?
- Grazie, mi servirà per addolcire la giornata.
- Sicuramente servirà a sfamarti; per addolcire la giornata abbiamo la musica e la musica suonata da due meravigliosi musicisti ed io voglio dedicarti un pezzo che fa proprio al caso tuo. Saiyan, ci fai sentire “Little wing” (piccola ala) in onore della nostra amica?
Saiyan non si era fatto pregare ed aveva eseguito il brano di Jimy Hendrix.
La taccola lo ascoltava rapita tra le braccia di un altro dolce animo di artista che è il nostro amico Amedeo, a sua volta rapito dalla situazione.
Rapito a tal punto da voler fare anche lui una dedica e impugnato il suo flauto d’argento ci aveva deliziato con le note del valzer de “La Gazza Ladra” di Rossini, tanto per rimanere in tema di volatili.
Tra carezze e coccole decidemmo di darle anche un nome, inevitabile, dato il giorno: 2006.
Iniziammo il nuovo anno con una nuova amica, che in poche ore si guadagnò l’affetto di tutti.

Devo confessarvi che quando è arrivata l’ora di salutarci, Saiyan e Amedeo avevano le lacrime agli occhi al pensiero di doversi separare dalla taccola.
2006 si era accorta di questa commozione e aveva chiesto la parola:
- Questo primo giorno dell’anno per me rimarrà indimenticabile. Grazie al vostro soccorso sto meglio, mi avete dato da mangiare, mi avete fatto ascoltare la musica eseguita da due artisti da sogno e, soprattutto, mi avete permesso di stare con degli umani che, grazie al cielo, non pensano che noi taccole siamo simbolo di cattiva sorte. Vi auguro che possiate ricordare quest’anno, come lo ricorderò io.
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Il brano e' tratto dal libro "Ori l'Abbaiastorie" di Virginia Cerrone, edito da Ute Libri.
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