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2012: l'anno dei geni

Creato il 03 gennaio 2012 da Nonchiamatemiborgia @nonsonoBorgia
Il panettone l'abbiamo digerito e i postumi del Capodanno sono stati smaltiti. Tra la scomparsa misteriosa di quel bancarottaro di Don Verzè e l'ascesa stellare dei prezzi della benzina, il 2012 è arrivato. Poche speranze e molta preoccupazione: è questo il bilancio generale dell'emotività italiana. Insomma alla fine è arrivato il tanto famigerato 2012; secondo alcuni dobbiamo iniziare a goderci la vita, dal momento che il 21 dicembre finirà il mondo. Ci conviene, quindi, fare progetti a tempo determinato, giusto per allinearci alle routine contrattuali degli ultimi tempi.
Io ho intenzione di laurearmi a breve (e finalmente, direi!) e poi di seguire un corso all'estero. Certo è che molti miei coetanei sperano di fare lo stesso e quindi mi sono ritrovata a pensare “Come si ridurrà il Bel(si fa per dire)Paese?”. Una desertificazione demografica: tutti i giovani cervelli cominceranno a fare armi e bagagli, impacchettare le proprie cose e navigare verso nuovi orizzonti. Un bel biglietto della Ryanair in superofferta, a 19 euro e 99 centesimi, e via: Parigi, Londra, Madrid, Barcellona. Dovunque, basta che non sia in Italia.
È vero, non ci aspettiamo molto dalla nuova casta dirigente, siamo diventati immuni da qualunque promessa e prospettiva che ci vengono offerte a suon di sorrisi e urla da talk show. E allora pensiamo di andarcene, perchè qui non c'è molto.
Poi però un giorno, sui quotidiani nazionali, si legge che “Scoperta la cura per qualcosa: un'italiano guida il team di ricerca”. “Ma no...Ma dov'è successo?” - Ah, a Washington...-. Va sempre a finire così.
Allora mi sono trovata a riflettere su questa generale FUGA DEI CERVELLI. Forse tutta sta crisi, tutto sto pessimismo sono un segnale: adesso è il momento delle buone idee, è il momento in cui quelli davvero bravi si devono far avanti. C'è bisogno di qualcuno che sia veramente bravo, anzi no, Geniale, con la G maiuscola. Alla faccia di tutte le Nicole Minetti d'Italia, che si ritrovano a fare un lavoro senza alcun motivo. E nemmeno competenze.
Dai, so che ci sono persone dotate in Italia. Forse c'è solo bisogno di incentivarle, o di ispirarle. Vabbè, io la butto lì: non ne so niente di meccanica, e tanto meno di elettronica, quindi mi rivolgo a voi, popolo di lettori... C'è qualcuno che saprebbe progettare un'auto ecologica, e che magari non costi uno sproposito? Io la comprerei sicuramente, e alla vista degli ultimi rincari penso che ci sia qualcun altro disposto a farlo.
Quindi o ci si butta nel business dell'automobile oppure ci si mette, tutti assieme, alla ricerca del patrimonio di Don Verzè. O di un sistema che smascheri tutti gli evasori. Ma sapete una cosa? Per come stanno andando le cose, credo che faremo prima a inventare un'auto ecologica, a basso prezzo, che ti fa la spesa e che ti porta, di sua spontanea volontà, all'aeroporto, dicendoti anche “Ma che cazzo ci fai ancora qua?”.

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