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Anche queste immagini e il testo provengono da un servizio di Telecolor. Il pozzo è stato ripulito da alcuni studenti di archeologia che seguono gli scavi per conto della Soprintendenza archeologica. La Snam, per abbassare di 30 cm il livello di un piccolo campo, ha portato alla luce il reperto romano, demolendone la parte superiore.
Il pozzo conteneva probabilmente cereali, e sorgeva accanto a una casa.
La zona era abitata, non lontana com’era dal fiume Oglio, il cui letto si spostava. In quei tempi lontani mantova sorgeva su un’isola.
Il signore che ha scoperto il pozzo come le tombe medievali distrutte dagli scavi per il metanodotto Snam si è comprensibilmente commosso per l’amarezza. Non lontano Pianalto della Melotta, carico di resti preistorici, lotta per sopravvivere e non essere bucherellato interamente dalle cave. Questa è la sensibilità della politica contemporanea. Una vergogna. Non ci sono parole. Per soldi sono pronti a polverizzare reperti da museo, ritrovamenti da studiare per comprendere il mondo e la vita di quei tempi.
Resta un metanodotto, enorme e pericoloso, che esalta solo potenti privati e politici fieri del commercio internazionale di gas. (?!?)