Magazine Cinema
GENNAIO: ROYALS di LORDE
Prima hit ufficiale a far ballare selvaggiamente - nel senso letterale del termine - il Fordino fresco di camminata è stata il tormentone della giovanissima neozelandese Lorde, proprio per questo motivo passata all'inverosimile su Spotify qui nel salotto di casa Ford arrivando quasi a stancare almeno noi adulti. Il ricordo, però, dei momenti in cui mi perdevo ridendo degli improvvisati passi di danza del più piccolo del clan fordiano è indelebile.
FEBBRAIO: HEART TO HEART di JAMES BLUNT
Secondo mese, e secondo pezzo che mi lega al Fordino: il brano di James Blunt - che adoro anche oggi, a distanza di quasi un anno e dopo decine di ascolti -, seppur legato ad una storia d'amore, mi ha sin dal primo momento fatto pensare a me e AleLeo, al legame istintivo che esiste tra genitori e figli, al fatto che, ovunque lui sarà e qualunque strada prenderà, questo vecchio cowboy sarà sempre pronto ad essere presente e ad allungare la mano per aiutarlo.
MARZO: TOUS LES MEMES di STROMAE
Una delle rivelazioni dell'anno, il giovane artista francofono dalle origini nordafricane è riuscito con un pezzo irresistibile a colpire perfino un rocker tamarro come il sottoscritto, complice un video meraviglioso che ha qualcosa dei vecchi gioielli targati Michael Jackson.Non propriamente quello che si direbbe fordiano, ma senza dubbio unico.E da queste parti l'unicità è sempre ben accetta.
APRILE: FURTHER ON UP THE ROAD della BROKEN CIRCLE BLUEGRASS BAND
Trascinata dalla splendida colonna sonora di Alabama Monroe, della quale potrei scegliere ancora oggi qualsiasi brano, Further on up the road ha scandito la passione e la speranza della primavera prima che venisse scossa da uno degli eventi peggiori della mia vita.E i brividi scorrono sulla pelle e sulle note ancora oggi.
MAGGIO: OUT AMONG THE STARS di JOHNNY CASH
Il disco "perduto" di uno dei pilastri della mia cultura musicale, un gioiello registrato negli anni ottanta - paradossalmente, il periodo meno interessante della carriera del Man in black -, ha traghettato il vecchio cowboy attraverso il sogno di qualcosa di meraviglioso trasformatosi, nella mattinata del ventotto maggio, in un dolore che non credo riuscirò mai a quantificare o qualificare.E grazie alle note di Cash ho allargato le spalle e vestito il nero, in attesa che un giorno possa giungere il bianco.
GIUGNO: HELLMAN dei MILLENCOLIN
Un mese di grandi difficoltà e soprattutto furiose incazzature al lavoro, di rabbia e rancore, di voglia di lottare a tutti i costi, sempre e comunque: l'energia è stata dunque convogliata alla grande da un ritorno al sound del punk rock, e da un pezzo riscoperto dopo anni, Hellman.Voglia di correre, gridare, menare le mani e rialzarsi, con la testa sempre più alta, dopo ogni sconfitta.
LUGLIO: JUSTIFIED BLACK EYE dei NO USE FOR A NAME
Altro supercult giunto dal passato e pronto a sostenere il qui presente nella sua lotta contro il "bad karma" di mesi certo non semplici, come sempre spalleggiato da Julez e trascinato, pur inconsapevolmente, dall'energia tutta sole e positività del Fordino.La ruvidità che piace da queste parti quando c'è bisogno di riscatto come dell'aria.
AGOSTO: JOSIE dei BLINK 182
Con le vacanze estive ed il tempo passato in famiglia, le ferite della tarda primavera cominciano a rimarginarsi, lasciando spazio ad una ritrovata forza: per questo, e come sempre, devo ringraziare quella che è la mia compagna, migliore amica e migliore sostegno, la mia Josie, che conosce ogni lato di me - anche quelli decisamente meno attraenti ed in grado di mantenere rapporti sociali e legami - e che riesce ugualmente a trovare qualcosa di magico anche in loro. Grazie.
SETTEMBRE: PIANO FIGHTER di WARREN ZEVON
E non passa anno senza che torni ad accompagnare i miei viaggi Warren Zevon, forse il cantautore che ho amato di più nel corso della mia vita da adulto: Piano fighter, pezzo che ho sempre considerato "minore", è tornato prepotentemente alla ribalta nella sua versione live, ennesimo racconto di esperienze, confini, errori e volontà di vivere che erano tipiche del grande Z-Man.Come lo sono del sottoscritto.
OTTOBRE: COCKY di KID ROCK
Rinnovate energie ed il ritorno a casa - lavorativamente parlando - hanno segnato una riscossa netta e mostrato perfino a me stesso che la voglia di vivere, sempre, e di godersi ogni cosa che si ama e che ci piace, sono la medicina migliore per qualsiasi ferita.Cocky, altro ripescaggio di un altro fordiano ad honorem, Kid Rock, è il manifesto della fiducia - pur se eccessiva - in se stessi ed il simbolo di una nuova stagione, autunnale nel clima ma non nei suoi giorni.
NOVEMBRE: CHANDELIER di SIA
Sia, che qualche anno fa aveva regalato la magnifica Breathe me che chiuse alla grande Six Feet Under, torna alla ribalta con un pezzo splendido reso ancora più splendido da un video perfetto, che associo però ad una giornata meravigliosa passata con Julez ed il Fordino a cavallo tra speranze, sensazioni che ci hanno ricordato il passato e voglia di guardare al futuro.Poco importa, poi, che le cose non siano andate come avremmo voluto: abbiamo vissuto momenti così intensi da raccogliere le forze per tentare, come abbiamo sempre fatto e sempre faremo.
DICEMBRE: DANGEROUS di DAVID GUETTA e SAYONARA di MADH
Per chiudere in bellezza, il lato tamarro di un Ford solido come non mai pesca due chicche figlie del grande pubblico, la prima in grado di riportare al sound sopra le righe degli anni ottanta, grande produzione dell'arcinoto David Guetta - che sfodera anche un video di qualità cinematografica e nomi di rilievo -, la seconda giunta a sorpresa dal talent show più interessante della tv, X-Factor, per la prima volta in grado di portare sulla scena ragazzi giovani e dal respiro internazionale. Speriamo solo che il futuro di Mahd non significhi finire in pasto agli squali discografici.
MrFord
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