2015 : Lavori pubblici all’#Esquilino, stessa musica di sempre

Creato il 24 febbraio 2015 da Esquilino

La pioggia di gennaio ha evidenziato in maniera evidente l’annoso e mai risolto problema delle strade di Roma che si sgretolano al contatto con l’acqua provocando buche e voragini  causa di incidenti a non finire. Il Comune ha annunciato l’ennesimo piano straordinario con interventi mirati d’urgenza, ma i risultati di queste task force negli ultimi anni sono stati del tutto insufficienti . Consideriamo alcuni fatti accaduti nel nostro rione relativi ai lavori pubblici in queste ultime settimane per cercare di capire ciò che succede e il perchè di questa situazione. Nei mesi scorsi venne dato ampio spazio mediatico a un paio di notizie che ci avevano fatto credere che finalmente le cose fossero cambiate nell’ambito dei lavori pubblici nel territorio urbano: prima il Comune dichiarava che nel caso di cantieri che avessero bisogno di scavi le ditte interessate avrebbero dovuto ripristinare il manto stradale come era prima dell’intervento anche con una riasfaltatura integrale, poi l’utilizzo di un nuovo asfalto (e un simile concetto è stato ribadito anche per la polemica sorta per la rimozione dei sampietrini) più resistente, più isolante e più rapido nella posa in opera. Purtroppo la realtà a tutt’oggi è ben diversa e ve lo dimostriamo con le foto che documentano  modi e tempi per alcuni interventi effettuati in queste ultime settimane all’Esquilino. La prima fotografia è relativa a un lavoro effettuato a via A. Grandi angolo via di Porta Maggiore : è la terza volta in solo sei mesi  che quel pezzo di strada viene aperto e poi richiuso (come si vede chiaramente nella seconda fotografia che evidenzia rappezzi realizzati in tempi diversi) , è ovvio che qualsiasi dissertazione sulla qualità del manto stradale sia assolutamente inutile e che la politica dei rappezzi, perdurando questo stato di cose, sia destinata, purtroppo,  a protrarsi nel tempo. Un altro esempio è a viale Manzoni (vedi terza fotografia), anche qui tra fine novembre e inizio dicembre ci sono stati dei lavori di scavo per la manutenzione di sottoservizi, ed ecco a distanza di circa due mesi, come si presenta il rappezzo all’incrocio con via Conteverde. E’ facile presagire che prima dell’arrivo della primavera le buche si faranno più grandi e più profonde e  che, quindi,  arriverà il solito camioncino che metterà un’ulteriore toppa così da far sembrare la strada un enorme patchwork. Un chiaro esempio di come procedono i lavori lo mostriamo in una slide-show anche quello che è successo in via Principe Umberto all’altezza del numero civico 59 tra il 7 e il 17 gennaio. Il 7 gennaio nel pomeriggio, senza alcun preavviso, dopo che una persona ha prima  aspettato che si liberassero un paio di posti sulle strisce blu, per poi impedire che altre autovetture potessero parcheggiare, arriva un camion con un paio di operai e un piccolo escavatore. Viene recintata la zona e fatto un primo scavo. All’inizio viene esposto un cartello molto malridotto “Roma per Roma” e quasi illeggibile, il dubbio che sia sempre lo stesso per qualsiasi altro lavoro è più che plausibile anche perchè dopo qualche ora, alla fine della giornata (il 7 sera) il cartello viene rimosso e non ne viene messo alcun altro fino alla fine dei lavori. Quindi nessun preavviso (cosa plausibile solo per le emergenze, ma era un’emergenza?),  nessun cartello che indichi di che lavoro si tratti, quale sia la ditta che li esegue, chi sia il direttore dei lavori e quale sia la data della fine del cantiere. Il giorno seguente arriva un’altra squadra e allarga sia l’area sia lo scavo stesso. Nei due giorni seguenti viene eseguito il lavoro (?), chiusa la fossa, praticato il rappezzo  in maniera assolutamente tradizionale e poi la zona rimane recintata con la buca ricoperta e un cumulo di terra da portare via. Per cinque giorni l’area rimane transennata senza nessun avviso o cartello di fine dei lavori e senza nessun addetto fino a che finalmente il 17 gennaio arriva un altro camion più grande e un camioncino e caricano la terra rimasta e le transenne liberando finalmente l’area.

Sarebbe questo il nuovo corso dei lavori pubblici ?

A maggior ragione speriamo che le dichiarazioni che il  sindaco I. Marino ha rilasciato il 26/01/2015 (vedi) e il 27/01/2015 (vedi) non si risolvano nel solito spot mediatico di grande effetto ma di scarsi (se non inesistenti) risultati: iniziamo a mettere i cartelli obbligatori e poi pensiamo a quelli elettronici con il count down e i controlli  sulla qualità dei lavori vengano effettuati sempre e in qualsiasi zona .



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :