Che dire? Si sta per chiudere un anno che ricorderò come uno dei migliori della mia vita. In attesa di buttarmi in un altro che spero possa arricchirmi, maturarmi e farmi crescere sempre più. Il mio anno è racchiuso nella foto del mare che vedete. Per fotografarlo ne ho fatta tanta di strada sapete? Sono passata per campagne abbandonate, corso in bicicletta, evitati cani randagi (qui in Puglia è un problema all'ordine del giorno), fatto finta di non avvertire la fatica, ma il risultato ne valeva la pena. Perchè sapevo che ad attendermi c'era lui. Alla sua vista, una insolita felicità e una strana sensazione di libertà mi ha assalito. Ecco, questa è suppergiù la sensazione che mi ha accompagnato in ogni cosa che ho fatto quest'anno. Quando pensavo di non farcela, quando la paura di non essere all'altezza mi ha assalito, ho cercato in me e ho trovato la forza di andare sempre avanti, ho fatto finta, chiudendo gli occhi, di cercare il sentiero che mi conduceva verso il mare. Il mio. Posso dirvi, però, che non è stato facile. Ho detto addio all'uomo con cui ho condiviso 4 anni della mia vita e ho detto sempre addio a mia sorella con cui ho provato a ricostruire, senza riuscire, una relazione interrotta per 11 anni. 2 perdite da me volute che mi hanno restituito a me stessa. Ci sono dolori che non si possono raccontare, dolori necessari. Per trovare me, ho dovuto perdere loro. Buffo come abbia ragione Jeanette Winterson: è la perdita la misura dell'amore. Da gennaio, dal ritrovarmi improvvisamente sola, ho iniziato a vagabondare senza fermarmi, a cercare cose, luoghi che potessero farmi stare bene. E li ho trovati. Sono stata in tanti posti sapete? In Grecia, Belgio, Svizzera, Romania, Serbia, Spagna e poi non so in quante regioni d'Italia! Quanta gente nuova ho conosciuto, quanti colpi di testa, quanti eventi ho organizzato, quanta musica ho ascoltato, quanti "amici" ho perso, quanti dolci ho mangiato, quante chiacchiere ho fatto, quanti baci e abbracci ho dato e ho ricevuto, quanti dj set ho fatto! Oh si, lo ammetto! Sono stata felice. Tanto. Ricordo anche che ci sono state parole che mi hanno segnato. Tra queste quelle di una signora di Sora morta per cancro che aveva scritto per me, su di un biglietto, un augurio:
Sonia: auguri perchè il tempo che passa non suoni solo le melodie dei ricordi ma segni il ritmo allegro di una vita intensa, sempre pronta a ripartire da zero alla scoperta del mondo e delle sue meraviglie. Posso qui confidarvelo. Nessuno mi aveva mai detto sinora parole così belle. Queste sono state le parole, regalatemi il giorno del mio compleanno, che mi hanno accompagnato durante tutto quest'anno. E sono le parole che meglio descrivono l'idea di vita che ho: vita intensa, pronta a ripartire da zero, alla scoperta del mondo e delle sue meraviglie. Mi auguro per il 2016 di essere sempre coerente con quello che penso e di avere " soltanto momenti buoni. Che, se non lo sapete, di questo è fatta la vita, di momenti: non perdere l'adesso ". Jorge Luis Borges. Buon anno amici miei!